Gli oli essenziali

Produzione e utilizzi

Gli oli essenziali, li conosciamo tutti, sono quelle sostanze che, estratte dalle piante, mantengono il loro profumo inalterato per anni. 
Tra tutti i principi attivi, è uno dei più forti e dei più efficaci per l'uso cosmetico e fitoterapico.

Le origini e la produzione

I primi ad introdurre l’aromaterapia in azienda sono stati i giapponesi. 
Utilizzavano il limone per mantenere svegli, la rosa per la gioia, il cipresso come rinvigorente, la menta per aumentare l’efficacia e curare la stanchezza mentale, la lavanda per la tranquillità.


Ma partiamo dall'inizio. Vi siete mai chieste da dove provengo? E come vengono ricavati?
A seconda della droga, sono estratti con metodi differenti

Per torchiatura
Questo metodo è utilizzato per gli agrumi. 
Le 
bucce degli agrumi vengono punzecchiate, con apposite strumentazioni dotate di grossi aghi, e compresse. I sacchi ghiandolari possono così essere rotti, permettendo la fuoriuscita del loro liquido, carico di oli essenziali.  
Storicamente, questo liquido, veniva raccolto con le spugne marine, poi strizzate per togliere raccogliere l'olio essenziale. 

In corrente di vapore
Un metodo che utilizza i distillatori a corrente di vapore, un tempo in rame, oggi in acciaio.
Viene utilizzato per:
- le foglie e i fiori
, dove gli oli sono presenti tra i peli;
- i legni (es. il sandalo), dove gli oli sono contenuti nei canali oleiferi;
- i tuberi (per esempio l'iris), che vengono spesso polverizzati e distillati.


L'enfleurage

Si utilizza per i petali più delicati. 

Il grasso vegetale (un tempo lo strutto animale) viene spalmato su dei vetri sopra i quali si adagiano i petali. Sono poi rimossi dopo qualche giorno e sostituiti con altri appena raccolti; questa procedura viene ripetuta per circa trenta volte. Il grasso viene poi raschiato, ottenendo la pommadde, usata pura o lavata con dei solventi (come per esempio l’alcool etilico), ottenendo così un olio profumato da cui, per filtraggio, si ottiene l’assoluta (essenza floreale pura).


L'utilizzo quotidiano

Nella tradizione erboristica occidentale, gli oli essenziali possono essere ingeriti (uso interno), usati per cure topiche (uso esterno) o diffusi nell’ambiente (aromaterapia).

Per uso topico, sulla pelle, gli oli essenziali sono fortemente caustici, pertanto non vanno mai utilizzati puri sulla pelle, ma sempre diluiti in un olio vettore, che può essere un qualsiasi olio vegetale. 
Possono essere utilizzati nei massaggi, nella dose di 30 gocce in 100 ml di olio vettore
Possono essere anche inseriti in creme ed unguenti, nella misura che va dall’1% al 2% del peso totale della preparazione, per potenziarne le proprietà, ma anche per profumarli.
La farmacopea ufficiale stabilisce che 1 g di olio essenziale è pari a 30 gocce. 

In aromaterapia gli oli essenziali possono essere utilizzati sotto diverse forme. 
Per esempio: 
nella vasca da bagno sono sufficienti 7 gocce;
nei diffusori e nelle ciotole dei termosifoni 5 gocce
su un fazzoletto per le inalazioni secche 2 gocce
per i sulfumigi 5 gocce in 1 decilitro di acqua; 
nella sauna 5 gocce sulla pietra calda; 
nel bagno turco 5 gocce nel vapore.


Alcuni utilizzi degli oli essenziali in aromaterapia.

arancio dolce – positività, voglia di fare; 
rosa – cura la gelosia; 
lavanda – cura gli sbalzi di umore; 
pino silvestre – libertà, allevia la stanchezza; 
timo – dà lucidità di pensiero; 
menta – aiuta la memoria; 
rosmarino – tonico; 
basilico - ordina i pensieri, stimola il pensiero logico; 
incenso -  sanifica gli ambienti e aumenta la propensione a credere; 
alloro – previene gli stress, evita distrazioni di pensiero; 
cipresso – dona conforto (nei lutti); 
anice – aiuta la convivialità e previene gli incubi; 
cannella – stimola alla azione, utile per scrivere. 


Non dimentichiamoci poi che gli oli essenziali sono utilizzanti anche nella profumeria botanica.


Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare