Vuoi un'alternativa alle spugne in microfibra?
Ancora usi la tanto adorata spugna a retina in nylon per lavarti? O il guanto sintetico?
Non fanno bene alla tua pelle. L'attrito che creano rischia di irritare le pelli più sensibili o con problemi.
Meglio allora preferire spugne da mare, vietate alle vegane! Lasciano la pelle liscissima, fidati. Ce ne sono di tutte le misure: piccole per il viso, medie o grandi per il corpo. Sbiancate (quelle di colore giallo chiaro) o no (quelle più scure).
Convertiti alle spazzole ci sono sia quelle grandi per il corpo, con setole più o meno dure, sia quelle più piccoline per il viso e con le setole morbide.
Di legno, con setole naturali di origine vegetale, spesso ricavate dal sisal, vanno usate per pulire la pelle, ma soprattutto per riattivare la circolazione sottocutanea e migliorare il tono cutaneo. Aiutano anche l'esfoliazione e la pulizia dell'epidermide.
Oppure scegli guanti o manopole per il corpo, ma anche pad viso o spugne corpo, fatte con fibre vegetali.
Una di queste è la sisal. Il guanto, è simile a quello che abbiamo sempre chiamato di crine, solo che quest'ultimo è fatto con i peli del cavallo.
La sisal è invece una fibra tessile vegetale ricavata dalla pianta di aloe sisalana, originaria dell'America. Rimuove cellule morte e stimola il flusso sanguineo sottocutaneo e la circolazione linfatica.
Anche il ramiè è vegetale, ma più delicato della sisal; rimuove bene le impurità. La fibra è ricavata da una pianta urticacea di provenienza asiatica.
E poi c'è la luffa, la mia preferita. Comunemente chiamata spugna di loffa, è una simil zucca da cui si ricavano dei dischetti o delle spugne a forma ti tubo.
Tutti questi utilizzi non sono cosa recente. Popolazioni locali sparse nei diversi angoli del mondo, ma anche civiltà antiche, hanno sempre usato queste fibre per scopi tessili e cosmetici.
È un rituale che fa bene al nostro corpo, perché farcelo mancare?