
Nessuno lo considera, ma alla base di qualunque ragionamento sull’efficacia di una comunicazione mediatica c’è questa semplice verità: la comunicazione attraverso i media è diversa da qualunque altra forma di comunicazione, perché di fatto si tratta di una conversazione innaturale. È gestita in modo da sembrare reale, ma non lo è e pertanto si applicano regole molto diverse.
Se hai già avuto qualche esperienza e non sei stato soddisfatto oppure è andata oggettivamente male, probabilmente ti sei già detto più volte che non vuoi più avere a che fare con i media (sei in buona compagnia, se ti può consolare: sappi che mi sono capitati anche leader politici che lo dicevano, prima di fare un serio media training). Evitare i media, però, ti fa perdere importanti opportunità, come per esempio quella di migliorare l'immagine pubblica tua o della tua organizzazione, attirare vendite o investimenti, proteggere la reputazione aziendale, migliorare le relazioni con gli stakeholder e molte altre.
Per costruire una positiva ed efficace visibilità mediatica bisogna avere un approccio radicalmente diverso rispetto a quello che avresti con qualunque altra forma di comunicazione, dal public speaking alla negoziazione. Vediamo per esempio tre errori comuni che quasi tutti commettono e come gestirli.
1. Evitare le domande
Una convinzione comune è che per avere il controllo dell’intervista (e quindi di ciò che verrà poi pubblicato) sia necessario avere il controllo delle domande. Da esperta di media relations vi posso assicurare che «ti fai mandare le domande prima?» È una delle richieste in assoluto più frequenti che ho ricevuto in tanti anni sul campo. In realtà il controllo dell’intervista passa per il controllo delle risposte, non delle domande. Evitare di rispondere ad alcune domande ti fa solo apparire sfuggente e inaffidabile. Anche pensare di rispondere in modo evasivo e apparentemente furbo non funziona mai, perché la fiducia è preziosa, così come l'integrità, entrambe queste qualità sono fondamentali per la leadership e la comunicazione con i media.
2. Dare troppe informazioni
Fornire troppe informazioni per “condire“ la risposta a una domanda è un altro errore comune. Non funziona perché il giornalista ha bisogno di risposte concise e chiare, se aggiungi troppi dettagli magari divagando nella speranza di interessarlo e spostare la sua attenzione dalla domanda che ti ha fatto, otterrai solo che diventi ancora più incisivo nel chiederti la stessa cosa, mettendoti di fronte a domande tipo « Mi dica sì o no, …»
3. Elencare una marea di numeri
Dati, numeri, esempi sono fondamentali per rendere più interessante il tuo messaggio e ti danno sicurezza perché ti senti al riparo dietro informazioni oggettive. Fornire tutta l’ultima ricerca Istat in una sola risposta però ti farà apparire distaccato e quindi poco credibile. Ci vuole misura anche in questo, altrimenti il tuo messaggio non sarà memorabile.
Se questo articolo ti è piaciuto, potrebbe interessarti il mio manuale Corso pratico di Media Training. Come farti intervistare e citare dai media. Per politici, Ceo e Business Leader. E per tutti gli altri che ho scritto proprio partendo dall'esperienza personale e professionale sul campo. Un condensato di consigli utili, trucchi del mestiere e aneddoti che hanno lo scopo di renderti più sicuro e consapevole dei meccanismi che regolano interviste e rapporti con i media in generale.
Scopri le nostre consulenze personalizzate su www.alkemia.media oppure, se non lo hai ancora fatto, scarica subito la guida gratuita per migliorare le tue interviste video in 15 minuti.