Questa settimana per lavoro ho avuto occasione di occuparmi del tema della fiducia, come antidoto alla Great Resignation. Secondo Lorenzo Dornetti, psicologo e neuroscienziato, fondatore di Neurovendita, la spiegazione al fenomeno della Great Resignation è da ricercare soprattutto in un calo della motivazione da parte dei dipendenti che si traduce in una netta diminuzione della fiducia nei confronti della propria azienda. Detta così è estremamente semplificata e se ti interessa approfondire ti suggerisco di leggere direttamente l’intervento di Dornetti sul Sole24Ore, però questo mi offre lo spunto per parlare di motivazione. Un manager, per essere anche leader, deve essere capace di motivare le persone che lavorano con lui, gli stretti collaboratori ma a cascata tutti gli altri. Perfino i clienti.

Come si motivano gli altri? Come si conquista la loro fiducia? Con i fatti certamente, ma anche parlando loro nel modo giusto. Vediamo dunque come si costruisce un discorso motivazionale efficace. Se questo salverà il tuo prossimo collaboratore dalle dimissioni volontarie, ti prego di scrivermi e farmelo sapere. Sarò felice.
Un discorso motivazionale può essere rivolto a due, duecento o duemila persone. Non cambia nulla. Ispirare le persone attraverso la propria storia personale e la propria esperienza significa indurle a pensare che possono fare quello che sei riuscito a fare tu, significa far immaginare loro uno scenario diverso e convincerle che sono in grado di realizzarlo.
Non si tratta semplicemente di presentare fatti, dati, documenti PowerPoint o fare un discorso razionale. Il segreto è fondere il contenuto con le emozioni per far sì che le persone ti capiscano e si connettano con te con la testa e il cuore. Per farlo, bisogna che tu riesca a mettere a fuoco alcuni elementi fondamentali. Ora ti accompagnerò passo passo lungo il percorso che io stessa come consulente faccio quando comincio a occuparmi di un nuovo cliente.
Il primo step dunque è rispondere a questa (difficile) domanda: sei una persona motivante?
I tuoi colleghi, familiari o amici traggono energia e ispirazione dalla tua personalità? C'è qualcosa di stimolante in te? Diciamo che questo requisito di base è importante, perché la questione non è solo scrivere e interpretare bene un discorso, ma anche avere qualcosa da dire di realmente motivante, cioè che spinga ad agire chi ascolta. Ci deve essere qualcosa di unico dentro di te. Siccome per esperienza so che tutti abbiamo qualcosa di unico, il tema è individuarlo e tirarlo fuori. Questo esercizio, fidati, farà molto bene anche alla tua autostima.
Quindi, la domanda vera è: cosa ti rende speciale?
Pensa a ciò che è unico in te per cui le persone devono ascoltarti. Le persone non vogliono ascoltare qualcuno come loro o qualcuno che si trova nella loro stessa condizione di vita, vogliono qualcosa che le faccia riflettere, che le emozioni allo stesso tempo e sì, che le faccia anche un po’ desiderare di essere come te. Pensa alle fiabe: gli eroi hanno sempre prove da superare e nemici da combattere. Nella tua storia personale e professionale, quali sono state le prove che hai superato e quali i nemici che hai affrontato? Da quale punto in basso sei partito per arrivare al punto in alto dove ti trovi nel momento in cui parli? Individuare questi elementi della tua fiaba personale è un esercizio talvolta complicato, ma molto efficace. Nel racconto che stai costruendo si deve essere una componente della tua lotta o almeno una situazione temporanea peggiore rispetto alla persona media che ti aspetti di trovare tra il pubblico.
Se così ti sembra difficile da capire, ti consiglio di dedicare un paio d’ore alla visione della serie Netflix Mucho Mas che racconta la storia della vita di Gianluca Vacchi. Un racconto che parte con un eroe in cui è difficile identificarsi (nasce privilegiato, in una famiglia molto agiata), ma che alla fine conquista il pubblico sul piano umano, facendo leva su sentimenti come l’amore per la famiglia, l’ambizione, il senso del dovere che gli hanno permesso di superare i propri personalissimi ostacoli e di vincere sui nemici (che poi sono quelli che lo criticano). E alla fine esce vincitore. È un lunghissimo discorso motivazionale il suo, costruito sulla struttura tipica della fiaba. (Se non ce la fai a vederla tutta ti capisco, basta la prima puntata).
Bene, ora vediamo quali sono i diversi tipi di discorso motivazionale
I discorsi motivazionali possono essere generici, il che significa che chiunque può identificarsi nella storia a livello umano (vedi Gianluca Vacchi), oppure specifici per il settore (vedi Steve Jobs che motivava le persone ad acquistare i prodotti Apple). È bene decidere subito in quale categoria vuoi rientrare. Non puoi adottare lo stile Steve Jobs se non hai creato un'azienda di software del valore di miliardi che tutti amano e rispettano, ma puoi avere successo a un livello molto più basso nel tuo settore e raccontare la storia di come sei riuscito nel tuo campo.
(Continua Parte II)
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