Corriere della Sport 13/8/20 - L'impatto di CR7 e di Dybala sul bilancio della Juventus

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Mentre attraversa un momento cruciale del suo progetto tecnico, ma anche della crescita economica che in questi anni si è dimostrata considerevole, la Juventus deve riflettere sull’eventualità di rinunciare a uno dei suoi due gioielli. Il tema è certamente tecnico, ma anzitutto economico-finanziario. 

Ronaldo

Il costo sostenuto per acquisire il cartellino di CR7, nell’estate 2018, fu di 115,5 milioni di euro comprensivi del prezzo del cartellino (€100 milioni), del contributo di solidarietà (5 milioni) e di oneri accessori per la parte residua.

Sia contabilmente che finanziariamente, l’esborso sostenuto per l’acquisizione del campione portoghese non rappresentava naturalmente un costo, ma un investimento. L’acquisizione del diritto alle prestazioni del giocatore per 4 anni (la durata del contratto sottoscritto da CR7) è un bene immateriale iscritto nel bilancio del club. Questo investimento viene “spesato” in quattro anni, cioè ripartito in quattro rate: una per ogni anno di durata del contratto. Il peso sul conto economico della Juventus è quindi 28,9 milioni l’anno. Se si sommano gli ulteriori costi per compensi da riconoscere agli agenti UEFA che hanno intermediato l’operazione, il costo complessivo sale a circa 118 milioni.
Al costo del cartellino va poi aggiunto l’ingaggio del giocatore che ammonta a 31 milioni netti annui, corrispondenti a un costo aziendale (al lordo di tasse e contributi) di circa 54,2 milioni annui. Sommando l’ingaggio lordo e la quota di ammortamento, il costo di Ronaldo è dunque pari a 83,1 milioni l’anno per quattro anni (dal 2018 al 2022). Il costo totale dell’operazione ammonta così a 332,4 milioni nei quattro anni.

Poiché Ronaldo ha già giocato nella Juventus per metà della durata del suo contratto, il costo che il club bianconero risparmierebbe cedendolo oggi sarebbe esattamente la metà: 166,2 milioni. Cioè 83 milioni per due anni, fino al 2022. Naturalmente stiamo qui ipotizzando che Ronaldo e la Juve possano separarsi consensualmente, per volontà del giocatore di giocare in un altro club (si parla insistentemente del PSG) ma anche per volontà bianconera di rinunciarvi. Ma stiamo anche ipotizzando che l’eventuale acquirente non paghi nulla per il cartellino. La Juventus ha ancora CR7 a bilancio per un valore residuo di 57 milioni (115 milioni originari meno l’ammortamento dei due anni, su quattro, in cui la Juventus lo ha già “utilizzato”). Cedendolo a zero realizzerebbe una minusvalenza (cioè una perdita economica) di 57 milioni.

Dal punto di vista finanziario le cose stanno diversamente. Le voci che sono costo (o ricavo) in bilancio non comportano necessariamente uscita (o entrata) monetaria. Ad esempio, le quattro rate di ammortamento del cartellino sono costi, ma non sono pagamenti, mentre lo stipendio è un costo che si traduce anche in pagamenti regolari. Questa è la complicazione quando si valutano operazioni simili ed è forse il concetto più difficile da cogliere per chi non ha solide nozioni finanziarie.

Per spiegarlo meglio, occorre ricordare che quando si compra un calciatore si sostiene un’uscita di cassa, ma il costo del cartellino viene spalmato su più anni. Si verifica così una divaricazione tra conto economico e conto finanziario che può durare qualche anno finché – al termine del contratto – l’esborso finanziario finisce per coincidere effettivamente con il costo del cartellino.

Se la Juventus dovesse lasciar partire Ronaldo a zero, non incasserebbe nulla per il suo cartellino (pur avendo speso cassa per acquisirlo) ma non avrebbe più pagare 54 milioni annui di stipendio, mentre il risparmio di costo per l’ammortamento non avrebbe impatto finanziario.

E ora Dybala

La Juventus ha acquistato Dybala dal Palermo nel 2015. Il suo contratto, originariamente di cinque anni, è stato prolungato fino a giugno 2022 che è la data di scadenza attuale. Il costo storico iscritto nel bilancio è di 41,4 milioni, ammortizzato al 30 giugno per 30,3. Il valore netto residuo è dunque (per differenza) pari a 11,1 milioni. 

Il costo annuo per la Juventus è di 5,5 milioni per l’ammortamento del cartellino. Questo costo potrebbe essere abbassato qualora si negoziasse un allungamento del contratto, perché il costo originario del cartellino potrebbe essere “spalmato” su un orizzonte più lungo, considerando l’età più bassa del calciatore. L’ingaggio dell’argentino è invece di 7,3 milioni netti, pari a circa 12,8 milioni lordi di costo aziendale. Sommando stipendio e ammortamento, siamo quindi a €18,3 milioni annui di costo complessivo: anni luce distante dagli 83,1 milioni di CR7.

Supponiamo che la Juventus cedesse oggi alle lusinghe di un club internazionale, intenzionato a pagare €70 milioni per l’attaccante argentino. La valutazione era superiore l’estate scorsa, quando il Manchester United sembrava a un passo dall’operazione, ma il Covid-19 ha certamente abbassato drasticamente le quotazioni di tutti i giocatori sul mercato. Per quello che vale, un sito come transfermarkt.com “valuta” la Joya €72 milioni (dai 100 milioni di un anno fa).

Al risparmio di costo di 18,3 milioni annui per due anni (totale: 36,6 milioni) si sommerebbe una plusvalenza di 58,9 milioni (cioè 70 meno 11,1).

Vantaggio economico complessivo dell’operazione: 95,5 milioni. Contro 166 milioni di Ronaldo.

Dal punto di vista finanziario, nelle casse della Juventus entrerebbero invece €70 milioni dalla cessione della Joya, oltre a un risparmio di cash dallo stipendio dell’argentino pari a €25,6 milioni (cioè 12,8 annui per due anni). Il vantaggio finanziario totale sarebbe quindi di 95,6 milioni contro i 108 milioni cash (54 milioni per i due anni residui di contratto) che farebbe risparmiare la cessione di Ronaldo.

Sul risparmio di stipendio bisogna fare un inciso importante. Nella valutazione di un’operazione finanziaria occorre sempre tenere conto di tutte le implicazioni. Così il risparmio dell’ingaggio di Dybala (o di Ronaldo) andrebbe per correttezza confrontato con l’ingaggio eventuale del giocatore che la Juventus dovrebbe acquisire per rimpiazzarlo. Certo, Dybala ha un ingaggio “normale” per un giocatore di livello top in Italia, mentre CR7 è a livelli decisamente superiori a qualsiasi parametro, almeno per quanto riguarda la Serie A.

Non c’è dubbio che il peso di Ronaldo (economico e finanziario) sui conti bianconeri sia decisamente più consistente, da qualsiasi angolo si voglia valutare l’operazione. Vendere Dybala avrebbe l’unica incognita di cedere un giocatore con margini ulteriori di crescita tecnica in un momento di ribasso delle quotazioni di mercato. Nessuno può tuttavia fare previsioni sull’impatto che il Covid avrà sui valori dei calciatori negli anni successivi, quindi ogni valutazione va fatta per forza a valori attuali. 

I potenziali risparmi di costo andrebbero confrontati con le perdite di ricavo che la rinuncia a uno dei due potrebbe comportare. Indubbiamente il potenziale attrattivo di CR7 nel mondo è inarrivabile. La Juventus non ha solo acquistato il calciatore-Ronaldo, ma la persona al mondo con il maggior numero di follower sui social network, l’indicatore oggi più immediato e visibile di valore finanziario di un club. L’operazione del portoghese non si è “ripagata con le magliette” (come ingenuamente taluni credevano) ma l’impatto di Ronaldo sul fatturato commerciale della Juventus è stato assai rilevante. Nel mio libro La Finanza del Goal ho realizzato una valutazione dell’operazione-Ronaldo applicando criteri finanziari, come per qualsiasi investimento industriale, giungendo alla conclusione che l’investimento è sicuramente produttivo nei primi due anni, ma non necessariamente nei due successivi. Il club bianconero ha potuto infatti sfruttare la scia della popolarità di Ronaldo anche per negoziare importanti rinnovi contrattuali con i suoi sponsor di riferimento e per salire nella hit parade dell’attrattiva internazionale. Monetizzare oggi i benefici dell’investimento-CR7, liberandosi dei costi per il biennio successivo potrebbe rivelarsi un colpo strategico notevole.

 

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