Un nuovo approccio alla comprensione di benessere e malattia
Autore:
Dr. med. Lukas Barwitz
Basato sul concetto di salutogenesi di Aaron Antonovsky
Che cosa significa esattamente “salute”?
“Sono sano”, ha un significato che va oltre le condizioni mediche di una persona. Essere sani significa possedere un buon equilibrio vita-lavoro, essere in forma e creativi, avere energia e sentirsi attraenti. La salute è un requisito che permette alle persone di vivere in modo produttivo e autodeterminato. Così, la salute non è soltanto l’assenza di malattia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto tale fatto e nella Carta di Ottawa del 1986 ha definito la salute come segue:
«La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia o infermità»
Nonostante vi siano inclusi diversi aspetti della vita umana e il concetto di salute sia, da quel momento in poi, legato al benessere piuttosto che alla malattia, non pare una definizione impeccabile. Chi può dire di trovarsi in uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”? E se non è così, si è automaticamente malati per definizione?
Aaron Antonovsky espone un interessante punto di vista nel suo concetto di salutogenesi: la salute non è rigida, statica, non è un’istantanea, non è una costruzione chiaramente definibile; si tratta piuttosto di un processo dinamico per equilibrare gli individui e il loro ambiente e deve essere vista a livello multidimensionale.
Dalla patogenesi alla salutogenesi
Aaron Antonovsky, un sociologo medico e ricercatore in materia di stress nato a New York e migrato in Israele, osservò nel corso dei suoi studi come alcune persone, nonostante le circostanze avverse, rimanessero sane, mentre altre si ammalavano anche solo in presenza di semplice stress.
Tali osservazioni e successivamente considerazioni sfociarono infine nel suo modello di salutogenesi. Antonovsky sposta il paradigma dalla patogenesi, ovvero lo studio delle “cause” della malattia, come modello adottato di norma dalla medicina classica, alla salutogenesi, ovvero lo studio delle “cause” della salute. Antonovsky non rifiuta la patogenesi, ma la amplia con il modello della salutogenesi.
Egli ritiene che la prospettiva di cui si fa portavoce differisca dal modello patogenetico in 5 punti fondamentali:
Adozione di un continuo salute-malattia multidimensionale
Nessuna separazione continua fra salute e malattia, ma un processo dinamico in cui a volte si tende più al polo della salute, a volte a quello della malattia.
Olismo: guardare la persona nel suo insieme invece di ridurla a paziente
Non si considerano solo i pazienti e le loro malattie, ma l’essere umano nella sua interezza e la sua storia.
Ampliamento delle prospettive sui fattori di mantenimento della salute
Non si considerano solo i fattori di rischio e le cause di malattia, ma anche i fattori o le risorse che portano alla salute.
Presupposizione di un’eterostasi
Onnipresenza di fattori di stress che si traduce in uno squilibrio permanente.
Adattamento attivo
Adattamento attivo all’ambiente in continuo cambiamento (eterostasi) per controbilanciare l’entropia negativa.
Nel modello patogenetico, la scoperta delle cause e del trattamento delle malattie ha la priorità. Aaron Antonovsky non cerca le cause della malattia con l’approccio salutogenetico, ma, partendo dalla propria comprensione olistica, si chiede in che modo e perché le persone possano rimanere sane o guarire nonostante lo stress. Secondo tale approccio, non solo andrebbero evitati i rischi, ma promossi i punti di forza.
Fattori di stress e risorse
Un fattore di stress è un fardello che crea tensione. I fattori di stress sono onnipresenti e giustificano l’eterostasi descritta, lo squilibrio e gli influssi ambientali in costante mutamento a cui l’organismo cerca di adattarsi. Tuttavia, i fattori di stress - e questo è molto importante - non hanno solo conseguenze patogene, ma anche neutre o addirittura benefiche.
È per questo che alcune persone, sotto pressione, sbocciano letteralmente e solo allora raggiungono il top della loro performance. Come agiscano in definitiva i fattori di stress dipende dall’elaborazione soggettiva da parte della gestione della tensione dell’individuo. Quando lo stress è percepito come una sfida, si può sfruttare l’utilità dei fattori di stress in favore della salute. Lo stress alla fine se ne va e ha un effetto salutogeno, di promozione della salute.
Le risorse di resistenza descrivono la capacità di affrontare le tensioni e i fardelli sociali e biologici in modo da contribuire al beneficio soggettivo e da promuovere lo sviluppo personale. Possono agevolare l’effettiva gestione della tensione di un organismo, così da evitare o superare i fattori di stress - la tensione applicata non causa stress, ma dà un senso ai fattori di stress. Antonovsky concretizza e categorizza le risorse di resistenza in 3 gruppi:
Adattabilità
Il potenziale fisiologico e biochimico, psicologico e socioculturale dell’individuo di adattarsi ai vari fattori di stress e, nel limite del possibile, di immunizzarsi da essi. Oltre alle risorse interpersonali che un individuo dovrebbe possedere, l’identità è la più importante risorsa di resistenza.
Profondo attaccamento agli altri
L’instaurazione di relazioni interpersonali in gruppi primari, quali la famiglia, gli amici o i colleghi, in cui tali relazioni sociali vengono messe quotidianamente in risalto.
Legami istituzionalizzati con le comunità
Istituzioni di valore, come le scuole o le chiese, concedono all’individuo la libertà di auto-realizzarsi partecipando a grandi cose. Tali strutture aiutano a respingere lo stress.
Da una parte, quindi, le risorse di resistenza impediscono allo stress di diventare stress riducendo lo stress creato dai fattori di stress e dall’altra parte evitando proprio in generale i fattori di stress.
Senso di coerenza
Il senso di coerenza è l’elemento centrale del modello della salutogenesi e rappresenta un senso di fiducia espresso attraverso una fondamentale attitudine verso la vita od orientamento dell’individuo nel proprio ambiente.
In tale confronto dell’individuo con il proprio ambiente, Antonovsky risponde come segue alla domanda salutogenetica già menzionata, basandosi sul senso di coerenza. Che cosa conserva in buona salute le persone, nonostante le sollecitazioni e gli eventi critici della vita? Il senso di coerenza si articola in 3 componenti:
- Il senso di intelligibilità si riferisce alla capacità dell’individuo di rispondere al confronto fra stimoli esterni e interiori nel loro inspiegabile caos e di riuscire a percepirli in maniera ordinata e spiegabile, organizzandoli in modo strutturato. Il processo cognitivo di tali influssi aiuta a garantire che gli individui dotati di un elevato senso di coerenza sappiano anche come classificare gli eventi inaspettati.
- La trattabilità/capacità di autogestione si riferisce alla misura in cui si ritenga di disporre di determinate risorse per far fronte ai problemi, descrive, quindi, la convinzione dell’individuo che le difficoltà possano essere superate. Un alto grado di capacità di autogestione impedisce a livello cognitivo-emozionale che gli individui si sentano inevitabilmente vittime di eventi, ma che siano piuttosto in grado di gestire le fatalità.
- La sensatezza si riferisce alla misura in cui l’individuo ritenga sensata la propria vita. Vale quindi la pena prendere in mano le difficoltà, superarle e scoprire un senso nella propria esistenza.
Lo sviluppo di queste diverse sensazioni all’interno del senso di coerenza è strettamente correlato. In base a diverse esperienze di vita dell’individuo, tuttavia, le sensazioni individuali - intelligibilità, trattabilità/capacità di autogestione e sensatezza - possono essere sviluppate diversamente nel corso dell’evoluzione della personalità.
“Il mio mondo è comprensibile, coerente e ordinato. Riesco a vedere i problemi e i fardelli a cui sono sottoposto in un contesto più ampio”
Coerenza e salute
Il senso di coerenza influisce sulle condizioni di salute di un individuo?
Considerando il cervello come un sistema sanitario, il senso di coerenza può attivarlo, affinché vengano inviati dei messaggeri in altri sistemi dell’organismo con il conseguente mantenimento dell’omeostasi. Visto sotto questo aspetto, il senso di coerenza può anche svolgere funzioni di promozione della salute a livello fisiologico, poiché i concetti di tensione e fattori di stress si riferiscono sia a stati emotivi che fisiologici.
Il legame fra il senso di coerenza e la salute consiste, quindi, nell’affrontare con successo i fattori di stress e nel trasformare significativamente le tensioni patogene in tensioni neutre o perfino salutari.
Il superamento avviene, secondo Antonovsky, tramite tre diverse modalità d’azione:
- Il senso di coerenza aiuta a valutare le situazioni a livello cognitivo e, quindi, influenza la decisione su quale reazione avere.
- Grazie a un corretto utilizzo delle risorse di resistenza, il senso di coerenza contribuisce significativamente alla riduzione dello stress e svolge quindi un effetto indiretto sui sistemi fisiologici dell’elaborazione dello stress.
- Un alto senso di coerenza, influenzato da uno stile di vita salutare, ha un’influenza indiretta sulle condizioni di salute dell’individuo.
Il futuro dell’educazione sanitaria
Nel suo concetto orientato alle risorse, Aaron Antonovsky descrive le modalità di reazione delle persone a fattori di stress esterni e interiori e in che modo riescano a gestirli con successo.
Il senso di coerenza descrive l’attitudine fondamentale di un individuo verso la vita per affrontare sempre nuove sfide. Il cambio di paradigma di Antonovsky - dalla patogenesi alla salutogenesi - offre un orientamento verso il benessere umano e le condizioni di salute dell’individuo. Se un alto senso di coerenza aiuta a difendersi dai fattori di stress, la strada da percorrere è quella di un’educazione sanitaria salutogena!
Oggi più che mai ci rendiamo conto che chi sta bene gode di una maggiore felicità a lungo termine. Stanno aumentando al contempo, a livello mondiale, il numero di anziani e l’incidenza di patologie croniche. I sistemi sanitari dovranno quindi affrontare grosse sfide nel prossimo futuro.
Oggi è tanto più importante focalizzarsi sulla prevenzione nell’ambito di tale modello dinamico del continuo salute-malattia, onde creare un ambiente ottimale per la salute e prevenire attivamente il sopraggiungere della malattia. Siamo noi stessi i gestori della nostra salute e, quindi, altamente responsabili della nostra qualità di vita!
La missione di Swiss Bionic Solutions si basa, nella sua originalità, sul modello salutogenetico. Sviluppare, fornire, migliorare e supportare teorie, tecniche e applicazioni che promuovono la salute crea opportunità e soluzioni che sensibilizzano e ottimizzano il senso di coerenza degli individui!
Lukas Barwitz, M.D. Dirigente medico, Swiss Bionic Solutions
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