La magia dell'ascolto attivo

Sentire o ascoltare?

Per poter comunicare bisogna saper ascoltare, meglio ancora se siamo in grado di applicare l'ascolto attivo.

Ascolto attivo e sentire con attenzione possono essere considerati sinonimi?

Probabilmente tutti conoscete la differenza tra sentire ed ascoltare, ci viene ripetuta più volte nell’arco della vita.

Io sento la tua voce ma se non presto attenzione non mi rimarrà impresso nulla, se ti ascolto invece dedico attenzione a ciò che stai dicendo e ho maggiori probabilità di comprenderlo e farlo mio.

Questo concetto può essere applicato ad una conversazione, ad un brano musicale, ad una lezione o una riunioni oppure a ciò che ci circonda.

Per esempio: a me capita spesso di rientrare a casa nel tardo pomeriggio, stanca della giornata, con mille idee e pensieri per la testa e, appena entro in casa, i miei figli iniziano a bombardarmi di domande o a raccontare l’ultimo video che hanno visto o parte della loro giornata. 

Più volte mi è capitato di fermarli dicendo: “ Aspetta un attimo perché non ti sto ascoltando! Dammi un minuto, appoggio le cose, bevo un bicchiere d’acqua e torno da te così mi racconti tutto!” e in genere, dopo uno sbuffo sonoro e qualche lamento mi accontentano perché sanno che è meglio aspettare e darmi modo di ascoltarli piuttosto che continuare a parlare e farsi solo sentire.

La stessa cosa mi accade anche con ciò che ci circonda, ci sono dei luoghi ormai comuni, dove capita di passare anche più volte nell’arco della giornata ed è come se non esistessero, non vedo i dettagli non avverto odori, non sento rumori o meglio li sento ma solo in parte, non applico l'ascolto attivo.

Se sto guidando per esempio presto attenzione ai rumori della strada o alle voci per rimanere vigile ma non sento nemmeno lo scorrere dell’acqua del fiume sotto il ponte o il rumore del treno che passa nelle vicinanze,  se, inceve,  passo nello stesso luogo durante una passeggiata in solitudine mi concedo di “ascoltare” ciò che mi circonda e scopro il fruscio delle foglie, i rumori del paese in lontananza, le voci dei bambini che stanno giocando nel prato, un cane che abbaia, della musica che esce da una finestra aperta e imparo a conoscere più a fondo ciò che sta attorno a me. 

divider-2461548_640.png

Cos'è l'ascolto attivo?

Dunque direte voi, ascoltare è una sorta di approfondimento del sentire! Ok ci siamo, il concetto vi è chiaro. 

Ora cerchiamo di fare un ulteriore passo in avanti, e mi riferisco, in questo caso, alla conversazione tra due o più persone. 

Anche in questo caso facciamo un esempio pratico. 

Immaginate di andare in un bar tranquillo con un’amica e davanti ad una tazza di caffè chiedete “Come stai?” Lei risponde “Bene grazie, il lavoro procede, i figli crescono, la salute c’è “ e mentre pronuncia questa frase abbassa il tono della voce, porta lo sguardo fisso sul tavolo, sprimaccia il tovagliolo di carta, abbassa le spalle.

Se ascoltate le sue parole potete pensare che non ci siano problemi, che tutto proceda come d’abitudine e, se ci pensate bene, spesso ci fermiamo a questo punto perché andare oltre ci costa fatica e ci spaventa anche un po’. 

Se oltre ad ascoltare ciò che dice prestate però attenzione a quello che in termini tecnici viene definito linguaggio non verbale e linguaggio paraverbale ( se volete approfondiremo meglio più avanti in un altro post), vi accorgerete che qualcosa non torna. Il tono di voce, la gestualità, l’attitudine stridono con ciò che dice e questo significa che le cose non sono esattamente come le ha descritte o che, in ogni caso, a dispetto della sua risposta, sta vivendo uno stato di disagio. 

Notata la differenza? 

L’ascolto tradizionale ( spesso definito anche passivo) è incentrato sui contenuti verbali, su ciò che viene detto o scritto mentre l’ascolto attivo richiede un'attenzione più ampia.   

divider-2461548_640.png

L’ascolto attivo viene inteso come la capacità di saper ascoltare con un elevato grado di attenzione e partecipazione comunicativa. In pratica differisce dall’ascolto comunemente inteso come semplice ricezione di informazioni (ascolto passivo).


L’ascolto attivo è spesso difficile da attuare, è necessario prestare molta attenzione all’altro, saper tacere quando necessario, porre le domande giuste a volte. C’è chi è più predisposto naturalmente e chi invece non lo è ma è una competenza che si può acquisire e che va allenata.

Attraverso l’ascolto attivo non solo potremmo migliorare i nostri rapporti interpersonali ma potremmo ottenere risultati migliori anche in ambito professionale e avere maggiori spunti per imparare e approfondire. 


divider-2461548_640.png

Consigli di Lettura

Sul mercato potrei trovare molti testi sull’argomento e se hai poco tempo o non ami particolarmente la lettura il materiale disponibile sul web o sulle riviste è numeroso. 

Vorrei consigliarti a tal proposito due testi. Il primo è più legato alla comunicazione, alla capacità di interagire in genere, il secondo è più rivolto ai genitori che faticano a trovare la giusta chiave di ascolto con i più giovani.


divider-2461548_640.png

VI INVITO COME SEMPRE A LASCIARE ESPERIENZE, OPINIONI E DOMANDE NEI COMMENTI QUI SOTTO O A SCRIVERMI VIA EMAIL A CONTATTI@RAFFAELLADELLEA.COM SARÒ FELICE DI RISPONDERVI

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare