La soglia dell'attenzione sempre più ridotta, come rimediare?

E' statisticamente provato che la soglia dell'attenzione si è ridotta drasticamente negli ultimi anni. Come apprendere allora?

Ho letto di recente un articolo nel quale si sosteneva che la soglia d'attenzione minima è di circa 8 secondi. Se state rileggendo, pensando che sia impazzita o che abbia fatto un'errore di battitura avete avuto la mia stessa reazione ma è proprio così: 8 secondi ( se non ti fidi puoi leggere direttamente l'articolo a cui mi riferisco). L'argomento mi ha incuriosito pertanto ho deciso di andare a curiosare e di scoprire qualcosa in più.

Studi e statistiche recenti sulla soglia dell'attenzione  

Il primo studio sull'argomento è stato portato avanti da Microsoft attraverso interviste mirate e un monitoraggio dell'attività cerebrale di un gruppo di volontari.In base ai risultati pare che gli esseri umani della nostra generazione abbiano sempre più la tendenza a voler fare più cose contemporaneamente ( cosa che il cervello umano non è in grado di fare nella realtà) ma la sua capacità di rimanere concentrato, la sua soglia di attenzione, sia notevolmente calata. In molti attribuiscono questa riduzione all'utilizzo eccessivo degli smartphone e delle piattaforme digitali e, nel frattempo chi si occupa del mondo digitale ha fatto tesoro di questo studio e hanno lavorato ad algoritmi in grado di premiare contenuti rapidi, che siano in grado di catturare l'attenzione senza "annoiare".

Una sorta di gatto che si morde la coda!

Un altro studio interessante è stato condotto da Gloria Mark, la quale ha analizzato, attraverso uno studio comparativo, la soglia di attenzione in ufficio. Il risultato in sintesi riporta:

2010 - soglia attenzione media 180 secondi

2014 - soglia attenzione media 75 secondi

2020 - soglia attenzione media 40 secondi

Questi dati non fanno altro che confermare ciò che viviamo quotidianamente. Fatichiamo a concentrarci a trovare Focus e questo si riperquote non sono sulle attività lavorative ma nelle nostre giornate in genere.

Secondo alcune teorie la soluzione sarebbe eliminare l'utilizzo della tecnologia, dello smartphone e dei social in genere, abolire le notfiche ( il cervello umano è naturalmehte curioso e quando avverte il "bip" il desiderio di scoprire diventa prepotente). Esite anche un libro sul tema "8 secondi. Viaggio nell'era della distrazione" di Lisa Iotti ( lo confesso, ho ceduto alla tentazione di acquistarlo in versione ebook e appena possibile lo leggerò e pubblicherò un post con le mie riflessioni a riguardo).

In questo clima un pochino apocalittico apre uno spiraglio Bruce Morton, ricercatore del Brain & Mind Institute della University of Western Ontario, che al contrario di molti suoi esimi colleghi, il cervello umano sta solo cercando di adattarsi al nuovo contesto.

Se ben ci pensate l'intera evoluzione della specie è un processo di adattamento continuo, è come se la nostra mente si stia allenando per velocizzarsi e rispondere in modo adeguato agli stimoli del mondo digitale. 

 

Come apprendere anche se la soglia dell'attenzione è ridotta?

Tornando a noi. Dopo questa panoramica su ciò che ho scoperto sulla soglia d'attenzione, la frase "non riesco a concentrarmi a lungo" fa parte delle obiezzioni comuni quando propongo il mio percorso per "impararea a imparare".

Qualche settimana fa durante una call gratuita Maria ( è un nome di fantasia per comodità e per ragioni di privacy) mi raccontava la sua storia e in sintesi diceva. 

"Quando ero ragazza no amavo studiare, non capivo quanto fosse importante imparare e preferivo passare il tempo con gli amici ma ora, che sono adulta, ho scoperto la bellezza di tante cose. Peccato che sia tardi ora per imparare! Il mio cervello non è più in grado di concentrarsi e di memorizzare."

L'ho ascoltata con attenzione poi ho cercato di capire con lei i suoi obiettivi. Per intenderci, non le interessa tornare tra i banchi di scuola e poi frequentae l'università e prendere una laurea ma ama istintivamente l'arte e la poesia. Per apprezzarle, impararle e interiorizzarle, per godere di quel senso di benessere che le regalano ogni volta che guarda un quadro particolare o avverte la musicalità dei versi è necessario che ricordi a memoria lavita dell'artista, i nomi di tutte le opere, la data in cui sono state realizzate o in quali musei sono state esposte? La risposta è semplice: NO.

L'apprendimento di cui parlo è basato su tre pilastri: Curiosità, emozioni e abitudine ( o autodisciplina).

La soglia d'attenzione ridotta si compensa con l'emozione.

Immaginate ora che Maria vada in vacanza con la famiglia e che si rechi in un museo dove sono esposte delle opere pittoriche di artisti locali. All' ingresso ritira il depliant ( o scannerizza il QR code ma il concetto è il medesimo) e si ripromette di "studuarlo" per poter poi raccontare alle amiche ciò che ha visto e fare una "bella figura".

Supponete che su 20 quadri esposti 2 colgano l'attenzione di Maria. Uno è molto colorato, con forme atratte e pennellate forti, le trasmette un senso di gioia, di luce di energia. L'altro al contrario la spaventa, rappresneta un paesaggio cupo, le pennellate sono sottili ma quasi "taglienti" i colori sono scuri, gli edifici diroccati e l'immagine appare come lo scenario di un film Horror. Guardandolo le vengono i brividi ma non riesca a staccare lo sguardo. 

Maria ha due possibilità per "preparare" la conversazione con le amiche. 

1. Procedere come si era ripromessa e "studiare" riuscendo a memorizzare solo parte di ciò che legge e dedicando tempo e fatica a questa attività, rischiando un profondo senso di frustrazione nel caso in cui non riesca ad ottenere il risultato sperato, poi andrà all'incontro, racconterà senza phatos ciò che ha appreso e pochi giorni o settimane dopo si sarà dimenticata praticamente tutto.

2. Prendere il depliant e leggere solo ciò che le interessa ovvero le descrizioni e le informazioni relative ai 2 quadri che l'anno colpita. memorizzaro solo ciò che le interessa davvero ( potrebbe per esempio tralasciare l'anno esatto di realizzazione ma potrebbe scoprire ch eil primo quadro è stato dipinto in occasione della nasciata della figlia dell'artista). Se ne avverte il desiderio può poi approfondire la ricerca e aggiungere particolari. Al rientro, incontrerà le amiche e racconterà loro dei due splendid quadri che ha visto, delle emozioni intense che ha provato, di come alcune informazioni l'abbiano colpita. Dieci anni dopo, sfogliando l'album delle foto di quella vacanza ricorderà ancora ogni sensazione. 

Tu quale sceglieresti? 

 





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