Imparare non ha età

Si impara nello stesso modo a 10 e a 40 anni? No, ma non si smette mai di imparare

Oggi parliamo di apprendimento e in particolare di come cambino e si sviluppino le nostre capacità di imparare con il passare del tempo. 

Prima di entrare nel vivo vorrei però sottolineare che  l’apprendimento è un processo estremamente personale, non esistono quindi regole universali o metodi standardizzati. 

Mi capita spesso di sentir dire " Ma io non sono intelligente, anche a scuola faticavo a raggiungere la sufficienza!" , sfatiamo questo mito, magari semplicemente durante il tuo percorso scolastico non hai trovato gli stimoli giusti o dovevi semplicemente trovare il TUO modo di apprendere, capire e interiorizzare. 

L'apprendimento è un processo senza fine: non si smette mai di imparare

Il pensiero comune secondo cui al termine del nostro percorso scolastico e accademico smettiamo di imparare non è altro che un finto mito.

 La verità è che l'apprendimento è senza età ed è importante continuare a imparare cose nuove per mantenere la nostra mente attiva e sana. 

L'apprendimento può essere un'esperienza entusiasmante e appagante che può aiutarci a crescere come individui e migliorare la nostra qualità di vita.

Continuare a sperimentare, apprendere, memorizzare, approfondire e imparare può aiutarci a rimanere mentalmente acuti e prevenire il declino cognitivo. 

L'apprendimento può anche aumentare la nostra fiducia e autostima, man mano che acquisiamo nuove conoscenze e abilità, portando con sè anche nuove opportunità  aivello sociale  e professionale.

Imparare può essere un'esperienza divertente e piacevole che può portare un senso di appagamento e soddisfazione. 

Quindi, che tu sia giovane o meno, non è mai troppo tardi per iniziare a imparare qualcosa di nuovo.

Imparare è un'esperienza soggettiva

A mio avviso uno dei limiti della scuola italiana, almeno quella che conosco, è la tendenza ad uniformare, appiattire senza sottolineare le peculiarità, gli interessi, le predisposizioni del singolo sia a livello di informazioni che di metodi e di tempi.

Ciò non toglie che noi impariamo ogni giorno, non solo nei contesti scolastici. Le esperienze continue ci consentono di imparare in ogni momento, da quando ancora piccini “esploriamo” il mondo afferrando, assaggiando, fissando ogni cosa a quando, ormai adulti, ci soffermiamo su una frase, un volto, un luogo.

Nel corso degli anni vi sono stati numerosi studi sui processi di apprendimento che, con una sintetizzazione estrema, ad oggi potremmo suddividere in due grossi capitoli: pedagogia ( riferita ai bambini e ai ragazzi) e andragogia ( dedicata agli adulti).

Se desiderate approfondire mi permetto di suggerirvi un testo interessante ( ma leggetelo solo se avete molto tempo a disposizione e una certa dose di concentrazione perchè è un testo piuttosto corposo sia come contenuti che come stile)  : Quando l'adulto impara. Andragogia e sviluppo della persona di Malcolm Knowles, Elwood F. III Holton, Richard A. Swanson


Andragogia, l'apprendere quotidianamente in età adulta

Qualcuno potrebbe commentare: “Ok ma questo è relativo alla formazione, alla didattica non con la nostra vita quotidiana !”

Forse, se come spesso tendiamo a fare, ci limitiamo a tenere le informazioni in tanti piccoli cassettini chiusi ma se apriamo la mente e aggiungiamo un pizzico di flessibilità possiamo trarre grandi vantaggi da questa disciplina.

Proviamo a riflettere un istante,  per imparare continuamente potrebbe essere comodo applicare, anche se a livello istintivo, alcuni concetti base dell’andragogia.

Vi faccio solo un piccolo esempio:

Il concetto di sé. Il bambino, in particolar modo se piccolo, non ha ancora la consapevolezza della sua identità e tende a dipendere dagli adulti, ad assimilare da loro, a imitarli cercando al tempo stesso la loro approvazione. Gli approcci pedagogici si basano su questa necessità, modellando i metodi di insegnamento in base all’età evolutiva.

L’adulto, al contrario, sente la necessità di indipendenza ed autonomia ed è per questo che spesso, nei processi di apprendimento classici si sente costretto, imbrigliato e la sua reazione naturale è quella della “resistenza ad apprendere”.  

Noi abbiamo la necessità di sentirci “responsabili” delle nostre esperienze e impariamo con più facilità se gli stimoli ci giungono in modo mirato, affine al nostro modo di essere. 

Come sempre la chiave di tutto è sapersi ascoltare e procedere nel modo più naturale e cogegnale possible, senza sottostare per forza a vincoli e opinioni comuni, concentrandoci su ciò che ci piace, ci colpisce, ci emoziona.


Si può imparare a qualsiasi età ma non lo si fa nello stesso modo, con gli stessi tempi e le stesse modalità di quando eravamo bambini o ragazzi.

Detto questo ogni individuo ha la possibilità di “trovare” la strada più adatta per imparare al meglio!

Io utilizzo da anni un metodo personalizzato che ho definito con l'acronimo CEA (Curiosità, emozione e autodisciplina


Se vuoi saperne di più scrivimi a contatti@raffaelladellea.com oppure fissa una call conoscitiva gratuita

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