EMOZIONI ALLO SPECCHIO

Viaggio nell'anima attraverso la consapevolezza di sè.

Guardati, chi è quella persona davanti a te?

Cosa racconta il suo volto, il suo corpo, la sua postura?

Inizia dagli occhi, cosa ti raccontano, come si muovono? Si spostano sul mondo lentamente o sono sfuggenti, accarezzano e graffiano con lo sguardo? Sono vitali, pungenti, anticamere di sorrisi? Oppure trapelano serietà, maturità, fierezza?

Il tuo volto esprime felicemente i segni del tempo? O il dolore lo ha scavato e teso? Esprime quello che porti dentro? O cela mondi e misteri? Che persona sei?

Attraverso le domande che ti poni, definisci il tuo viaggio, scopri le tracce degli eventi che hanno lasciato il segno nell'anima, attraverso il tuo corpo.

E' il tuo corpo ad aver raccolto e segnato, dentro e fuori, tutto ciò che ti trasforma, è lui il calice in cui hai versato l'esperienza.

E' la matrice delle tue metamorfosi, il tuo corpo.

Amato quando serve bene, odiato quando non ti fa giungere dove vorresti e ti evidenzia il tuo limite.

Poniti queste domande ora, coraggio. Sei davanti a uno specchio e non demordi, questo già ti rende più coraggioso/a della medie delle persone, perché a meno che tu non sia come quel narciso che gode del suo riflesso nell'acqua, specchiarsi fino in fondo all'anima può far paura. Vedere il prorio volto nel dettaglio delle sue espressioni e di ciò che esse celano o rivelano può essere prezioso per la consapevolezza di sé. 

E' diversa l'immagine mentale che hai di te  da quella reale? Usa lo specchio, fai amicizia con quello che vedi, accogli il bello e il brutto, vai oltre al trucco, alla bella pettinatura, vai alla pelle, alla muscolo, alle ossa e a ciò che racconta il tuo contenitore, vai all'anima.

Il tuo corpo esprime nella postura i suoi "carichi" e le sue "debolezze" e "forze". Come lo vivi? Come ti vivi? Sei un maremoto di emozioni? O un lago tranquillo? Quali tracce hanno lasciato le tue bufere? Ami ciò che vedi? Perché per amare bisogna partire da se stessi, solo poi saremo degni di esprimere quel "ti amo" agli altri. 

Se non ti ami, vai in profondità e lavora sulla tua anima, da lì troverai la forza per lavorare anche sul tuo corpo. Entrambi, anima e corpo, hanno bisogno di essere conosciuti, rispettati nelle regole che governano la loro natura e cesellati per esprimere la versione migliore di te stesso/a. E questo passa attraverso la comprensione e l'accoglienza di quello che non ci piace.

Cosa dice quello specchio? Quali emozioni ti regala e quali non vuoi ammettere nel tuo sentire? Togli i veli, vai fino in fondo.  Domande dopo domande la tua storia si svela e puoi raccontarla in un diario, dove tenere traccia delle nuove consapevolezze. Un po' alla volta (ogni giorno?) trovando spazio e tempo per te stesso/a, allenati all'abitudine di guardare, vedere, sentire e capire come sei veramente.

Trova tu il tuo ritmo, quanto e quando puoi/vuoi conoscerti... Il tuo tempo, è davvero tuo? Puoi togliere qualcosa dalla tua routine e da quella che dedichi ad altro/altri, per ritrovarti?

Se cogli l'utilità del "lavoro allo specchio" con lo scopo di conoscere le tue emozioni, puoi arrivare, un passo alla volta, a una buona conoscenza di te e sentirti più sicuro/a nella gestione emozionale, migliorare le interazioni emozionali con gli altri ed avviarti sulla via che ti porterà dall'emotività all'emozionalità. 

Se in queso processo di consapevolizzazione tu trovassi qualche difficoltà o sentissi che potrebbe esserti utile una guida, non esitare, un Emozionologo è qa tua disposizione: ti aiuterà a sciogliere ogni dubbio, accompagnandoti alla meravigliosa scoperta di te stesso/a.

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