DIASTASI ADDOMINALE

Quando l'addome si concede una pausa

Diàstasi è una parola greca che significa "separazione". E' un problema legato ai muscoli addominali femminili e che può diventare un grosso problema se non si dovesse prestare la giusta attenzione ai movimenti laddove sia presente. Ma andiamo avanti con un passo per volta.

Che cos'è la diàstasi?

Come anticipato, per diàstasi si intende appunto la separazione dei muscoli in senso longitudinale dei muscoli del retto dell'addome i quali, a seguito di un aumento di peso importante o di una gravidanza, si allontanano. 

Nel caso in cui tu abbia appena vissuto una gravidanza ti sarai resa conto di quanto gli addominali fatichino a ritornare allo stadio iniziale, quello in cui l'addome era particolarmente piatto e sodo poiché il retto dell'addome era compatto e unito. Se ti dovessi trovare nella fase appena succesiva al parto, concediti del tempo per recuperare la forma fisica ma leggi ugualmente l'articolo per avere un'idea più chiara quando potrai poi passare all'azione  

Se invece è già passato un po' di tempo dal parto e stai facendo i conti con una pancetta particolarmente fastidiosa e che non ha alcuna intenzione di andarsene diventa molto importante auto osservarsi, per capire se effettivamente la causa non sia da associare alla diàstasi.

Infatti, se il problema dovesse essere proprio questo, la pelle dell'addome tende ad essere particolarmente debole poiché colpita da un cendimento strutturale profondo a carico appunto dei muscoli sottostanti e non a caso la cute appare esteticamente priva di tono e lassa. E' possibile notare anche un aumento del volume addominale anomalo molto importante e questo è dato dal fatto che i muscoli sono talmente privi di forza da non riuscire a portare a termine la loro funzione di sostegno e contenimento degli organi.

Auto osservazione e comprensione nella pratica

La separazione del retto dell'addome può essere in forma "contenuta" (< 2-3 cm) oppure "severa" (> 3cm) e potrebbe provocare non pochi problemi legati soprattutto alla forza che questa fascia muscolare dona a tutto il corpo, andando a compromettere addirittura la struttura in termini di stabilizzazione posturale ed equilibrio. Senza contare il forte impatto che questo può provocare a livello piscologico sulla donna attivando disagi dal punto di vista estetico.

Diàstasi: come la riconosco?

Generalmente questo problema viene sempre intercettato dalle ostetriche nelle visite successive al parto. Infatti, toccando l'addome sulla zona centrale in senso verticale e più precisamente sulla parte che viene definita anche linea Alba e cioè quella linea centrale che si trova tra l'ombelico e il pube, esse comprendono immediatamente a che punto sei con la guarigione o se il tessuto fatica a riprendersi. E' possibile riscontrare tale anomalia anche sulla parte alta dell'addome e più precisamente sulla linea che connette l'addome e al seno.

E' possibile farlo anche attraverso l'auto palpazione ma può risultare complesso e non chiaro come fare.

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Attività fisica e diastasi 

Innazittutto va' precisato che questo articolo non vuole in alcun modo sostituire il parere di un medico. Nel caso in cui tu dovessi avere dei dubbi o che tu voglia avere conferme, ti invito caldamente a rivolgerti al tuo medico od ostetrica di fiducia.

Posso praticare attività fisica se ho la diàstasi? 

La risposta è dipende. Se al tocco, percepisco di avere una diàstasi < 2-3 cm è possibile svolgere attività fisica, pur sempre prestando attenzione ad evitare tutti gli esercizi che prevedono la chiusura dei muscoli addominali in senso longitudinale come ad esempio i CRUNCH che possono provocarne un peggioramento.

Non è consigliabile abbandonare l'attività fisica in modo definitivo a causa della diàstasi perchè come ben sai, l'attività fisica è importante per favorire e mantenere la salute di corpo, mente e spirito.

Ti ricordo infatti che per mantenere una corretta postura e favorire l'equilibrio, i muscoli addominali vengono sempre attivati! 

In modo diretto e indiretto essi intervengono ad ogni singola azione della nostra quotidianità: maggiore tenuta hanno, più sarai in grado di eseguire correttamente le azioni giornaliere tra le mura domestiche e sul lavoro, minori saranno le difficoltà e problematiche che potrebbe riscontrare la schiena

I muscoli addominali colpiti dalla diàstasi non devono essere un limite per te ma bensì uno stimolo a ricercare altre modalità con le quali allenarti. Inizialmente puoi partire con esercizi statici e successivamente aggiungere esercizi sempre più intensi pur sempre rispettando la regola: non chiudere mai gli addominali! Puoi inoltre agire su tutte le altre parti del corpo proprio perché per eseguire gli esercizi, sei tenuta a rispettare postura ed equilibrio, attivando un lavoro indiretto a carico dei muscoli addominali. Questo lavoro indiretto e protratto nel tempo può addirittua migliorarne lo stato!

Cosa succede se invece gli addominali hanno un'apertura > 3 cm? Il mio consiglio è quello appunto di rivolgerti al tuo medico di fiducia per sapere come puoi proseguire poiché solo lui è in grado di valutare se necessario agire eventualmente con l'intervento chirurgico.

Siamo arrivate al dunque   

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