Nell'esercizio dei distributori di carburante la mansione a maggior rischio per la salute dei lavoratori è l'erogazione delle benzine.
Per questi lavoratori il rischio deriva principalmente dalla presenza nel prodotto di una percentuale di benzene.
rattandosi di attività che comportano esposizione a sostanze cancerogene o mutagene vige l'obbligo dalla valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro e della stesura di un documento che riporti i risultati di tale valutazione.
In fase di valutazione del rischio si dovrà tenere conto delle caratteristiche delle lavorazioni, in particolare:
a) tipo di distributore (tradizionale con predeterminatore, self-service con servizio cassa);
b) collocazione e dimensioni dell'area;
c) numero di colonnine di erogazione;
d) corretto funzionamento dei dispositivi di recupero e abbattimento dei vapori;
e) procedure seguite nell'erogazione del carburante e procedure generali di lavoro;
f) quantitativi di carburante mediamente erogato e fluttuazioni stagionali o periodiche;
g) durata frequenza delle operazioni di distribuzione di carburante e modalità operative nella fase di rifornimento delle cisterne;
h) effettuazione di altre operazioni che possono esporre a benzina;
i) numero di lavoratori addetti;
j) grado di formazione e informazione dei lavoratori;
k) risultati degli accertamenti sanitari eseguiti negli ultimi anni, valori degli esami tossicologici dei metaboliti del benzene. Attualmente l'esame consigliato è il dosaggio dell'acido trans-trans muconico nelle urine. Si tratta di una
sostanza che deriva dalle trasformazioni che il benzene rilascia nell'organismo. Pertanto il suo dosaggio serve a valutare l'entità dell'esposizione di una persona al benzene, anche se assorbito per via cutanea;
l) eventuali malattie professionali denunciate;
m) in caso di lavoratrici, bisogna fare anche la valutazione dei rischi per le gravidanza con l'individuazione delle mansioni non a rischio;
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