A scuola un angelo... a casa un terremoto!

Capire e gestire il doppio volto dei nostri figli

"Ma come è possibile? A scuola è un tesoro, a casa sembra posseduto!" Quante volte hai pronunciato (o almeno pensato) questa frase, caro genitore? Se la risposta è "troppe", sappi che non sei solo. Il fenomeno del "doppio volto" dei bambini è più comune di quanto si pensi, e ha radici profonde nel loro sviluppo psicologico e sociale.

La storia di Sofia, Luca e il piccolo Leo: un esempio di cambiamento

Sofia e Luca erano preoccupati per il comportamento del loro figlio Leo, di 8 anni. A scuola, Leo era descritto come un bambino collaborativo, gentile e attento. Ma a casa, si trasformava in un piccolo tornado di capricci, urla e rifiuti.

Dopo aver letto un articolo simile a questo, Sofia e Luca decisero di mettere in pratica i consigli. Iniziarono a osservare Leo con più attenzione, cercando di capire cosa scatenasse i suoi comportamenti difficili. Notarono che spesso Leo si agitava dopo la scuola, soprattutto se aveva avuto una giornata particolarmente impegnativa o se si sentiva stanco.

Decisero quindi di creare un ambiente più accogliente al rientro da scuola. Organizzarono un momento di gioco libero, senza regole o aspettative, per permettere a Leo di sfogare le energie accumulate. Iniziarono anche a parlare di più con lui, chiedendogli come si sentiva e cosa aveva fatto durante la giornata.

I risultati furono sorprendenti. Leo iniziò a sentirsi più compreso e ascoltato, e i suoi capricci diminuirono notevolmente. Iniziò anche a raccontare spontaneamente le sue esperienze a scuola, condividendo gioie e difficoltà. La situazione a casa migliorò, e Sofia e Luca si sentirono più vicini al loro bambino.


Perché succede?

La storia di Sofia, Luca e Leo dimostra che il "doppio volto" dei bambini può essere affrontato con successo, se si comprendono le ragioni alla base di questo comportamento:

  1. Aspettative e ruoli: A scuola, i bambini sono inseriti in un contesto strutturato, con regole chiare e aspettative ben definite. A casa, invece, si sentono più liberi di esprimere le proprie emozioni, anche quelle negative.

  2. Stanchezza e stress: La scuola può essere molto impegnativa per i bambini, che accumulano stress e stanchezza durante la giornata. Tornati a casa, hanno bisogno di rilassarsi e sfogarsi.

  3. Bisogno di appartenenza: A scuola, i bambini cercano di adattarsi al gruppo dei pari, mentre a casa si sentono più liberi di essere se stessi.

  4. Differenze di personalità: Alcuni bambini sono naturalmente più riservati e controllati in pubblico, mentre a casa si sentono liberi di lasciarsi andare.

Cosa NON fare (e perché)

Prima di vedere cosa fare, è importante capire cosa NON fare quando ci troviamo di fronte a questo comportamento:

  • Non colpevolizzare: Rimproverare o punire il bambino, accusandolo di essere "cattivo" o "maleducato", non farà altro che aumentare la sua frustrazione e il senso di incomprensione. Ricorda che dietro a un comportamento difficile c'è sempre un bisogno insoddisfatto o un'emozione che il bambino non riesce a gestire.

  • Non fare paragoni: Evitare di paragonare il comportamento del bambino a quello di altri bambini, fratelli o sorelle. Ogni bambino è unico e ha le proprie esigenze, temperamento e modalità di espressione. I paragoni possono ferire l'autostima del bambino e minare la sua fiducia in se stesso.

  • Non drammatizzare: Anche se la situazione può essere frustrante, cerca di non drammatizzare. Urlare, minacciare o perdere il controllo non farà altro che peggiorare le cose. Ricorda che sei l'adulto e che spetta a te mantenere la calma e guidare il bambino verso una soluzione pacifica.

  • Non ignorare il problema: Sperare che il comportamento difficile passi da solo è un errore. Ignorare il problema non lo farà scomparire, anzi, potrebbe farlo peggiorare nel tempo. Affronta la situazione con calma e determinazione, cercando di capire le cause del comportamento e di trovare soluzioni insieme a tuo figlio.

  • Non arrenderti: Gestire i comportamenti difficili richiede tempo, pazienza e impegno. Non scoraggiarti se non vedi risultati immediati. Continua a mettere in pratica le strategie suggerite, con coerenza e amore, e vedrai che la situazione migliorerà gradualmente.


Con pazienza, comprensione e tanto amore, puoi aiutare tuo figlio a superare questa fase e a trovare il suo equilibrio tra dentro e fuori casa. Il vostro legame sarà la sua forza, oggi e domani.

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