Scelta della scuola superiore: assecondare le passioni di tuo figlio o il mercato del lavoro?

Scegliere è difficile se pensi che debba essere la scelta perfetta

La scelta della scuola superiore è uno dei momenti più importanti nella vita di un ragazzo e rappresenta una tappa che spesso coinvolge in modo profondo anche i genitori. Ci si interroga su cosa sia meglio: seguire le passioni del proprio figlio o orientarlo verso percorsi considerati più sicuri per il lavoro? È un dubbio legittimo, soprattutto oggi, in un contesto sociale e tecnologico in continua evoluzione.

Come pedagogista, credo che la risposta più giusta risieda nel trovare un equilibrio tra ascolto, consapevolezza e fiducia. Ecco alcune riflessioni e suggerimenti che possono aiutarti ad affrontare questo percorso con serenità.


1. Ascoltare prima di tutto

Il primo passo è l’ascolto, quello autentico. Non solo delle parole dette, ma anche delle emozioni e dei silenzi. A volte, dietro una risposta vaga o un’esitazione si nascondono sogni e paure difficili da esprimere.

Prova a creare momenti di dialogo senza fretta, chiedendo con calma: «Cosa ti piace fare davvero? Quali materie o attività ti fanno sentire entusiasta?» Queste domande semplici aprono la porta a riflessioni più profonde e aiutano i ragazzi a riconoscere le loro passioni senza sentirsi giudicati.


2. Evitare scelte dettate dalla paura

È naturale preoccuparsi per il futuro dei propri figli, soprattutto in un mondo del lavoro in continua trasformazione. La digitalizzazione ha reso molte professioni instabili e ha portato alla nascita di nuovi mestieri. Tuttavia, fare una scelta basata unicamente sulla paura del domani rischia di privare i ragazzi della possibilità di scoprire ciò che li rende felici.

La vera domanda da porsi è: «Questo percorso aiuterà mio figlio a sviluppare le sue potenzialità e a crescere come persona?» Le competenze trasversali, come la creatività, la capacità di adattarsi e la gestione dei problemi, emergono con più forza quando ci si impegna in qualcosa che appassiona.


3. La scelta non è definitiva

Un altro aspetto da tenere a mente è che la scelta della scuola superiore non rappresenta un punto di arrivo definitivo. Oggi i percorsi di studio e professionali sono più flessibili che mai. Molte persone, non solo i giovani, cambiano strada lungo il cammino. Non si tratta di fallimento, ma di adattamento e crescita.

Saper accettare che le scelte possano evolvere nel tempo aiuta a vivere questo momento con meno ansia e a trasmettere ai ragazzi un messaggio importante: cambiare idea non significa perdere, ma trovare un’alternativa più in sintonia con chi si diventa.


4. Costruire un dialogo aperto e fiducioso

Il dialogo con i figli è una componente essenziale durante questa fase. Non deve essere un confronto carico di aspettative, ma uno scambio aperto. Le domande giuste possono aprire porte insospettate:

  • «Quali attività ti fanno perdere la cognizione del tempo?»

  • «In quale contesto ti senti valorizzato e felice?»

Incoraggiare i ragazzi a esprimere i propri pensieri li aiuta a sentirsi ascoltati e sostenuti. Ricorda: più un adolescente percepisce fiducia, più sarà propenso a condividere dubbi e incertezze.


5. Un piano B può coesistere con il piano A

Sostenere le passioni dei propri figli non significa dimenticare la prudenza. È possibile affiancare competenze pratiche e spendibili alle loro inclinazioni naturali. Ad esempio, un ragazzo appassionato di scrittura può sviluppare anche competenze legate alla comunicazione digitale o al marketing dei contenuti.

Le opportunità offerte da corsi extracurriculari, stage o progetti di alternanza scuola-lavoro sono risorse preziose per arricchire il loro bagaglio senza abbandonare ciò che li appassiona. In questo modo, le passioni possono essere vissute senza rinunciare alla concretezza.


Accompagnare senza imporre si può!

La scelta della scuola superiore non riguarda solo l’aspetto accademico o professionale, ma la crescita personale. Aiutare i ragazzi a riconoscere i loro desideri e a valutare le opportunità significa insegnare loro a prendere decisioni con consapevolezza. Le risposte migliori spesso si trovano già dentro di loro: il nostro compito è creare uno spazio dove possano emergere.

Spero che queste riflessioni ti siano utili per affrontare questo momento con serenità. Ricorda: tuo figlio è il protagonista del suo percorso, e tu puoi essere la guida che lo aiuta a camminare con fiducia.



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