Inserire i dati catastali su Airbnb e Booking.com: la disciplina europea DAC7

Tutto quello che devi sapere per essere in regola

Sei un gestore di B&B e utilizzi Airbnb o Booking.com come piattaforma di prenotazione? 

E' importante che tu conosca la disciplina europea DAC7 e nello specifico oggi ti spiego come inserire i dati catastali della tua struttura sulle OTA. 

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Cos'è DAC7 e perché riguarda i gestori di B&B 

DAC7 è un insieme di regole e direttive che ha l'obiettivo di:

- migliorare la condivisione di informazioni finanziarie tra i paesi membri dell'Unione Europea;

- contrastare l'evasione fiscale.

Per i gestori di strutture extralberghiere, la DAC7 implica l'obbligo di fornire i dati catastali delle proprie strutture, obiettivo: garantire la tracciabilità delle attività e la corretta dichiarazione dei redditi.

Perché è importante fornire i dati catastali? Per creare un ambiente di concorrenza leale nel settore dell'ospitalità, per rendere più difficile la vita dei cosiddetti "abusivi". 


Quali sono i dati catastali da inserire su Airbnb

In generale, dovrai fornire il numero di identificazione catastale dell'immobile, che è un codice univoco assegnato dal catasto. Questo codice permette di identificare in modo preciso la tua struttura e di associarla correttamente alle tasse e agli adempimenti fiscali.

Airbnb o anche Booking o Expedia, sono piattaforme globali, quindi per adeguarsi a questa disciplina, hanno messo a disposizione una stringa in cui potremo inserire i nostri codici. 

Lo spazio permette la libera scrittura, proprio perchè in Europa non abbiamo un codice univoco per tutti. In Italia, infatti, i dati vengono identificati con il numero di FOGLIO, PARTICELLA e SUBALTERNO. 

Potrebbe essere richiesto anche di fornire ulteriori informazioni relative all'immobile, come la superficie, la categoria catastale e l'indirizzo completo. Questi dettagli sono importanti per garantire la corretta classificazione della tua struttura e per fornire agli ospiti tutte le informazioni necessarie per la prenotazione. 

Dove trovare i dati catastali?

Se non sei tu il proprietario dell'immobile, potrai richiederli a lui, oppure se hai un contratto di affitto potresti trovarli là. Se invece sei tu il proprietario, puoi trovarli sull'atto notarile di acquisto (o donazione) dell'immobile oppure facendo una visura catastale o ancora sul sito dell'Agenzia delle entrate.

Come inserire correttamente i dati catastali su Airbnb

Voglio partire da un consiglio, può sembrare banale, ma fidati, che ti fa risparmiare tempo; prima cerca i dati che ti ho indicato, poi segui le indicazioni che ti do qui sotto per completare i dati sulle OTA. 

PER AIRBNB (svolgi queste operazioni da PC):

  1. Entra nella tua area personale; 
  2. Clicca su ANNUNCI e scegli l'annuncio per cui vuoi inserire i dati; 
  3. Ora scegli la scheda CONDIZIONI E REGOLE, quindi scorri fino a NORMATIVE, quindi scegli MODIFICA;
  4. Compila tutti i dati richiesti, quindi clicca su INVIA.


PER BOOKING

  1. Entra nella tua Extranet; 
  2. Scegli STRUTTURA e di qua INFORMAZIONI GENERALI;
  3. Compila con i tuoi dati e conferma.


Le possibili conseguenze di non fornire i dati catastali su Airbnb

Non è facoltativo inserire questi dati. Non fornirli potrebbe comportare conseguenze negative. 

Le sanzioni sono previste sia per i gestori dei portali (airbnb, booking) che per i venditori (noi host, property manager). 

Se Airbnb non rispetta le regole, lo Stato italiano può legittimamente sospendere l'attiviltà del portale in Italia, per esempio oscurandone il sito. E' previsto un sistema sanzionatorio sia in caso di omessa comunicazione all’Agenzia delle Entrate (da 3.000 a 31.500 euro) sia in caso di informazioni incomplete (da 1.000 a 10.500 euro).

Lato host, invece, se lo stesso non risponde alla richiesta di dati iniziale e a due solleciti successivi, entro 60 giorni, può vedersi oscurato l'annuncio, senza possibilità di reinserimento, oppure potrà trattenere il corrispettivo dovuto al venditore fino a ottenimento delle informazioni.


Concludendo, viste le multe salate che colossi come Airbnb si son trovati a pagare all'Italia, è plausibile pensare che questa misura voglia davvero essere una lotta all'abusivismo. Di fatto lo Stato non ha utilità nell'inimicarsi queste big tech, ma farsele amiche, trasformandole in collaboratori di trasparenza, può essere la strada da percorrere. 

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