Tesi Sperimentale o Tesi Compilativa?

Tutte le differenze per scegliere consapevolmente

  • Autore: Sara Flisi
  • 29.09.2022
  • tempo di lettura: 10:57

Ad un certo punto ti troverai a dover scegliere tra tesi sperimentale e tesi compilativa. A dispetto di quanto si dice in genere, non penso che una sia mogliore dell'altra, ma sono sicuramente diverse. Vediamo perchè

La tesi sperimentale

Il cuore di questo tipo di tesi è un progetto di ricerca originale che, normalmente, viene svolto almeno in parte dal tesista. A seconda dell'ambito di competenza possono esserci o meno metodiche pratiche da imparare, ciò che è certo è che ci sarà una raccolta di dati e informazioni che andranno elaborati e analizzati e da cui dovrai trarre conclusioni. Va da sé che qui la letteratura già presente è rilevante, ma fa solo da supporto al tuo lavoro. In particolare servirà ad inquadrare il problema, capire come mettere in pratica le procedure e le analisi necessarie e a dare un ordine e un senso a quello che scoprirai strada facendo. 

Una tesi sperimentale si compone di diverse parti, riassumibili come segue: 

  • Introduzione: riassume il quadro generale in cui il tuo lavoro si inserisce e prende in esame i punti di vista più rilevanti per il problema. In pratica, spiega perché si è deciso di procedere con la sperimentazione che andrai a fare e quali sono le principali tesi o i problemi legati alla tua tematica;
  • Parte sperimentale:
    • Obiettivo del progetto: spiega brevemente cosa farai e cosa vuoi ottenere. Se lo hai già menzionato nell'introduzione, ripetilo qui in modo sintetico ma molto chiaro;
    • Materiali e metodi: questa parte varia molto a seconda del tipo di sperimentazione che andrai a fare ma di base serve perché chi va a leggere la tua tesi possa replicare esattamente la tua sperimentazione per validarne o confutarne i risultati. Significa che qui devi andare molto sul tecnico e spiegare nei minimi dettagli cosa hai fatto e che strumenti hai utilizzato. Tanto per intenderci, se tu dovessi fare un prelievo di sangue con relative analisi ad alcuni pazienti, dovresti indicare come fai la raccolta anamnestica, come conservi i dati sensibili e la modulistica, quale tipo di siringa e ago utilizzi, che volume prelevi, come tratti il campione e quali strumenti usi per analizzarlo ed elaborare i dati in uscita. Sembra complicato, in realtà è la parte più semplice perché basta un po' di pazienza per descrivere tutto al meglio;
    • Risultati: questa parte deve riportare soloi risultati in uscita dalla tua sperimentazione e dalla loro analisi. In genere tabelle e grafici si concentrano in questa sezione, che però non riporta un commento ai numeri/output della ricerca. In genere, è bene che anche la parte di analisi statistica venga riportata in questa sezione;
    • Discussione: riprendi uno per uno i risultati e commentali, alla luce di quanto è già presente in letteratura. Inserisci il tuo lavoro nelle conoscenze già presenti e, se la tua tesi dovesse confutarne altre, dillo e commenta questo risulato. Non tralasciare una piccola auto-critica: cerca di capire i punti deboli della tua ricerca e proponi soluzioni perché questa venga ripetuta in modo più efficace in futuro;
  • Conclusione: tira le fila del discorso, riprendi i punti salienti di ogni sezione e riassumili brevemente. Prepara una chiusa ad effetto, che possa rimanere piacevolmente impressa in chi leggerà la tua tesi;
  • Bibliografia e sommario.

Essendo un lavoro nuovo rispetto a quanto già presente in letteratura, ci sono buone probabilità che possa essere pubblicato su riviste peer-reviewed.

La Tesi Compilativa

Questo tipo di tesi ha l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'arte relativamente ad un dato argomento e dare un punto di vista diverso dal solito. Si tratta di un lavoro certosino, che richiede grande pazienza e capacità di analisi critica. Se da un lato si ha il materiale già pronto, dall'altro questo materiale deve essere sviscerato e compreso profondamente per poter creare un discorso organico e, perché no, avvincente su un unico argomento. Se scegli di fare una compilativa, il lavoro più grande che dovrai fare sarà quello di cercare ovunque informazioni utili sul tuo argomento, di farti una tua idea in merito e di riorganizzare tutto ciò che trovi argomentandolo secondo il tuo pensiero. Chi leggerà la tua tesi avrà molto chiaro sia tutto quello che è stato scoperto finora, sia un punto di vista fresco da cui partire per ulteriori ricerche. 

Proprio per la sua peculiare natura, la tesi compilativa si sviluppa in modo differente a seconda dell'argomento scelto. In generale possiamo però dire che ci saranno:

  • Introduzione: come per la tesi sperimentale, andrai a definire l'argomento e a spiegare perché è importante;
  • Corpo del testo: qui sarà raccolta tutta la conoscenza attuale, divisa in capitoli e sotto-capitoli. Non lesinare sul numero di questi ultimi: ti conviene trattare un piccolo argomento per ogni sotto-capitolo, in modo da poterlo spiegare ed argomentare in modo chiaro e lineare. Voler includere più concetti in uno stesso spazio rischia di rendere il discorso caotico e di generare confusione in chi legge. Puoi inserire il tuo punto di vista in ognuno dei capitoli, qui e là all'interno del discorso oppure, dedicargli un capitolo a sé;
  • Conclusioni: anche in questo caso ricapitola tutto quello che hai detto nella tesi riprendendo brevemente i concetti chiave e proponi come proseguire in futuro per ampliare e migliorare le conoscenze attuali. 
  • Bibliografia e sommario: nel caso di una compilativa la bibliografia sarà il secondo punto più importante e corposo dopo il corpo del testo. 

La tesi compilativa ha più o meno le stesse caratteristiche di una review e, come tale, anche questo tipo di lavoro potrebbe essere pubblicato su riviste peer-reviewed, purché completo e con un punto di vista innovativo rispetto a quanto presente attualmente. 

Qual'è la migliore?

Partiamo da una premessa: non penso che ce ne sia una migliore dell'altra, ma che siano diverse e si addicano a persone diverse. Di seguito troverai alcune riflessioni che potrebbero aiutarti nella scelta.

Spunto 1: Ho sentito spesso dire che si prendono punti in più portando una tesi sperimentale rispetto ad una compilativa. Posso dirti per esperienza che questo non è vero: dipende moltissimo dal lavoro svolto e da come lo si presenta. Di sicuro un lavoro di ricerca nuovo e fatto in prima persona ti coinvolgerà molto e scrivere e parlare di qualcosa che ti è piaciuto rende spesso più accattivante il discorso anche per chi ti legge/ascolta. D'altro canto però, se stai lavorando su un argomento che ti piace, anche la ricerca di materiale e la scoperta dell'evoluzione delle conoscenze in merito possono senza dubbio affascinare tanto quanto una sperimentazione. Dunque i punti che riceverai saranno in base a quanto riuscirai a farti coinvolgere dal tuo lavoro e, di conseguenza, a coinvolgere il tuo pubblico, non tanto al tipo di tesi che porterai.

Spunto 2: Se da un lato una compilativa richiederà molto studio, la sperimentale richiederà molta pratica. Tuttavia studiando per la compilativa imparerai anche molte tecniche pratiche diverse da poter mettere in pratica un domani, mentre per poter fare una ricerca come si deve, dovrai anche studiare a fondo la metodica che metterai in pratica. In definitiva, le due tipologie sono abbastanza simili, devi chiederti se preferisci avere una solida base teorica e applicarla un domani o se "mettere subito le mani in pasta" e approfondire meglio la teoria in futuro.

Spunto 3: Non a tutti risulta facile scrivere e non a tutti piace analizzare dati e fare ricerca. In base a quello che senti più nelle tue corde, sappi che affrontando una compilativa, il testo sarà quasi certamente molto lungo, ma avrai una analisi dei dati molto limitata: ti troverai più che altro a commentare e riorganizzare dati raccolti e già analizzati da altri. Se scegli una sperimentale, in genere avrai un elaborato più breve, ma concentrato di dati e risultati da commentare ma, prima di tutto, da gestire. 

Spunto 4: I tempi di realizzazione possono variare molto. Le sperimentazioni hanno tempistiche spesso legate a fattori esterni e non modificabili. Puoi fare un'organizzazione ottimale di tutto il resto del lavoro, ma potresti essere vincolata a tempi fissi per quanto riguarda la parte sperimentale. Se intendi fare una tesi di questo tipo, fai a monte anche una valutazione del tempo che ti servirà per raccogliere i dati. Viceversa, per una tesi compilativa, il grosso del lavoro lo farà la tua organizzazione e la tua velocità di esecuzione. Anche in questo caso, non c'è una scelta migliore in assoluto: valuta a seconda della tua condizione specifica. 

Spunto 5: Non dovrebbe essere così, ma spesso accade: il relatore potrebbe non seguirti come meriti e pressarti solo in prossimità della sessione di laurea per avere il tuo elaborato finito. Questo rischio c'è indipendentemente dal tipo di tesi, ma è più frequente in caso di compilativa. Se la ricerca che segui per la tesi può essere legata al lavoro del relatore e quindi (forse) indirizzata e corretta in itinere, la ricerca bibliografica e l'analisi della letteratura viene spesso lasciata al singolo tesista e rivista una volta per tutte alla fine. Non baserei la scelta dell'una o dell'altra tesi su questo punto, ma lo terrei a mente una volta presa la decisione.

Spero che questa breve panoramica possa esserti d'aiuto sia per poter scegliere in modo consapevole sia, se hai gia preso la tua decisione, per organizzare il lavoro in modo spedito. Se dovessi avere altri dubbi, ricorda che sono sempre disponibile su Instagram e per email e che hai la possibilità di fare una consulenza gratuita faccia a faccia per chiarire ogni cosa. Clicca sui link qui sotto per contattarmi. Ti aspetto!

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