Cos'è davvero un testo tecnico?

Sicuramente ne hai letto uno e non lo sapevi

  • Autore: Sara Flisi
  • 18.08.2022
  • tempo di lettura: 05:37

Se mi segui da un po' saprai che nomino spesso testi e scrittura tecnici. Anche tu, sicuramente, sei incappato in questo tipo di contenuto, ma forse non te ne sei accorto. Non sempre è chiaro a cosa ci si riferisca con questi termini: vediamo insieme quali sono le forme più comuni in cui un testo tecnico può presentarsi.

Il più accessibile

Ti sarà capitato di passare in edicola e comprare una rivista. Ecco, le riviste che parlano di natura, fotografia, cura di sé, hobby vari, ecc., sono tutte piene di articoli tecnici. Quando si parla di un argomento in particolare, chi scrive è un esperto in quel determinato settore. Che si tratti di come utilizzare un uncinetto o della costruzione di stazioni spaziali, verranno date indicazioni che un "non addetto ai lavori" non conosce. Li leggiamo volentieri proprio per questo: per migliorare le nostre conoscenze e imparare qualcosa di nuovo. Lo scopo di chi scrive è di raggiungere il pubblico più ampio possibile, di catturare il suo interesse e di fornire informazioni "specialistiche" in modo chiaro e semplice. Questo tipo di articolo ha una preparazione abbastanza rapida e viene rivisto e giudicato dallo staff del giornale in questione. Chiunque si può proporre come autore a queste riviste e sottoporre agli editori il proprio scritto. Questo verrà valutato in base al piano editoriale della rivista, alle referenze dell'autore ed al testo che viene inviato. In alternativa (e più frequentemente) lo staff della rivista contatta autori referenziati proponendo vari titoli possibili, che possano rendere la rivista completa e dare una visione poliedrica di uno stesso argomento.

Molto diffuso e accessibile, di facile comprensione, permette di conoscere qualcosa di nuovo senza troppe pretese di "scientificità".

Il più classico

Qualunque sia la tua nicchia di interesse, potresti aver letto qualche articolo pubblicato su riviste internazionali. Il più classico dei modi in cui ti si può presentare un testo tecnico è l'articolo scientifico pubblicato (generalmente in inglese) su qualche rivista peer-reviewed. Cosa significa questo? Significa che ogni articolo che ci troverai è stato scritto da ricercatori, scienziati ed esperiti del settore ed è stato letto e valutato da altrettanti revisori, cosiddetti "peer, pari", prima della pubblicazione. In genere, inviare un articolo a questo tipo di riviste prevede un tempo di revisione abbastanza lungo. Lo scopo di questo tipo di testo è, oltre ad informare tutto il mondo scientifico degli sviluppi che si sono ottenuti, anche quello di mettere ogni ricercatore nelle condizioni di poter ripetere lo stesso studio, perché possano essere avvalorati o smentiti i risultati ottenuti. I revisori, con le loro competenze specifiche, analizzano quindi ogni dettaglio dello studio e ne evidenziano tutti i punti deboli e le parti da migliorare (come tecnica o comprensibilità). A questo punto gli autori devono trovare il modo di colmare queste lacune e modificare l'articolo. Questo rimbalzo tra autori e revisori continua fino a quando le domande e i dubbi dei "pari" sono soddisfatte (a volte sono necessari parecchi mesi). A questo punto lo studio risulterà il più solido possibile e verrà inserito nella programmazione delle future pubblicazioni. 

Classico, lentissimo, ma di sicuro quello col risultato più affidabile in assoluto.

Il più conosciuto e "temuto" da chi lo scrive

Parlando di testi tecnici il primo che viene in mente, almeno alla fascia di popolazione compresa tra i 19 e i 30 anni, è la tesi di laurea. Spesso il periodo universitario è il primo in cui ci si approccia a questo tipo di comunicazione, altamente specializzata e specifica. Lo scopo della tesi di laurea è simile a quello di un articolo peer-reviewed, ma in parte se ne discosta. Ha infatti l'obiettivo di dimostrare che il laureando ha acquisito le competenze per poter eseguire una ricerca o un progetto in autonomia (almeno parziale) e che è ora in grado di spiegare ad altri il suo lavoro in modo lineare e comprensibile. Per raggiungere questi obiettivi, la struttura della tesi è simile a quella di un articolo scientifico e il grado di accuratezza richiesto sarà molto vicino a quello per la pubblicazione internazionale. Tuttavia, il testo potrà essere scritto in lingue diverse dall'inglese (ed eventualmente tradotto). Verrà inoltre rivisto da una cerchia ristretta di Professori con il compito di correggere e portare suggerimenti costruttivi all'autore per arrivare all'elaborato finale.

Gli anni dell'Università sono spesso anche i primi momenti in cui ci si trova a pensare a quando "toccherà a noi" cominciare a scrivere, di solito con non poca preoccupazione. Se è vero che per la maggior parte delle persone è il primo approccio alla scrittura tecnica, è altrettanto vero che migliaia di ragazzi ogni anno supera questo ostacolo in modo impeccabile. Come? Grazie ad una meticolosa preparazione e al supporto che viene loro offerto da chi ci è già passato prima. 

 

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