Il percorso universitario non è una gara a chi arriva prima: ognuno ha i suoi tempi e una situazione personale assolutamente peculiare. Rimane comunque un fatto: perdere tempo senza motivo non è utile a nessuno. Vediamo come ottimizzare gli sforzi per potersi godere un po' di tempo libero extra qualunque sia il tuo percorso.
Cosa ho visto fare all'80% (e più) degli studenti che ho seguito
Ti racconto la storia di Matteo perché è quello che ho visto succedere nella maggior parte dei casi (non è una percentuale a caso, più dell'80% dei ragazzi che ho seguito hanno avuto esperienze simili).
Matteo ha passato settimane a cercare un argomento di tesi da poter proporre e a scegliere con cura a quale relatore affidarsi. Ha finalmente deciso a chi chiedere il titolo di tesi e gli è andata bene: il relatore che ha scelto ha accolto la sua idea, facendo giusto qualche modifica al progetto. Ora ha in mano una scaletta molto dettagliata su cui lavorare.
Preso dall'entusiasmo, Matteo comincia subito a cercare materiale utile per il suo lavoro. Scarica molti articoli e trova una pila di libri che possono tornargli utili, legge una quantità di documenti. Organizza tutte le informazioni che trova (vedremo in altri articoli come poterlo fare al meglio).
Apre il coputer e prende in mano la scaletta concordata col docente. Comincia a scrivere quello che gli sembra possa andare bene per il primo punto della lista, stando ben attento a non dimenticare di citare nessuna fonte. Il relatore ha chiesto di vedere il primo capitolo dopo un mese: anche se la scadenza sembra molto lontana, Matteo sa di non avere tempo da perdere. Continua ad argomentare anche i successivi punti della scaletta e completa la bozza del capitolo. Una volta finito, impagina a dovere, stila la bibliografia e compelta l'indice. Tra una cosa e l'altra... del mese che aveva gli rimane solo una settimana. Ok, è poco tempo, ma ormai il grosso è fatto. Basta rileggere e inviare!
In realtà, Matteo rilegge ciò che ha scritto e si rende conto di aver fatto molte ripetizioni, mentre tra un paragrafo e l'altro ci sono salti concettuali che rendono poco chiaro il discorso. Si rimbocca le maniche e rimaneggia il testo. Cancella alcune frasi, ne modifica altre, altre ancora le aggiunge. Completa tutta la rielaborazione del testo, ri-impagina, risistema bibliografia e indice, controlla citazioni, formattazione, didascalie e riferimenti a figure e tabelle nel testo. Ha lavorato moltissimo, ma adesso ha una trentina di pagine esattamente come se le immaginava, da inviare al relatore. Passa qualche giorno e gli vengono date indicazioni per migliroare la tesi. Deve riprendere in mano il lavoro e modificarlo di nuovo, quindi si ricomincia!
Ping pong inevitabile, ma lo si può alleggerire
Per preparare la tesi è inevitabile dover rimettere mano molte volte al testo. Ci sono però accorgimenti che velocizzano e semplificano il lavoro. Ad esempio, abbiamo già parlato di come si possa automatizzare la compilazione di citazioni e bibliografia. Allo stesso modo i programmi di videoscrittura permettono di compilare automaticamente l'indice o di preimpostare l'impaginazione (compresi i cambi di pagina o l'inclusione di sezioni particolari con una formattazione speciale) e lo stile di titoli e testo per non doverci più pensare durante le revisioni. Si può far controllare direttamente al programma che i riferimenti a tabelle, grafici e immagini nel testo siano corretti, anche se li spostiamo, ne eliminiamo/aggiungiamo alcuni o li sostituiamo. Quando andiamo a lavorare sui dati di una ricerca, possiamo scegliere il modo migliore caso per caso per inserirli nell'elaborato senza perdere nulla o con la possibilità di modificarli velocemente al bisogno. Nel corso dei rimaneggiamenti, si può tenere traccia delle varie modifiche e di chi le ha fatte (tu o il relatore), semplificando molto la comprensione delle correzioni e velocizzandone il processo.
Ti sembra complesso? Ti posso assicurare che non lo è. Sappiamo già che sarà inevitabile correggere più volte il testo: invece di aspettare la fine per poi fare tutto il lavoro, impostiamolo già mentre lo scriviamo in modo che sia semplice da correggere quando ce ne sarà bisogno. Il web è pieno di corsi che spiegano come usare software di videoscrittura ma anche come fare l'elaborazione dei dati, l'analisi statistica, la preparazione delle slide e del discorso e la presentazione in pubblico. Io per prima ne ho seguiti a decine (senza contare i libri letti sui vari argomenti) e sono arrivata a queste conclusioni:
- Molti corsi non valgono il prezzo che chiedono
- Quelli realmente validi, oltre a costare molto in termini di denaro e di tempo investiti, includono tante cose, sicuramente interessanti, ma non essenziali per uno studente "alla prima/seconda performance".
Cosa serve realmente ad un tesista?
Davanti a ragazzi molto volenterosi e con medie anche abbastanza elevate, ma del tutto impreparati dal punto di vista tecnico a scrivere e presentare una tesi, mi sono spesso chiesta cosa servisse realmente loro per lavorare bene, senza stress, ottenendo gratificazione personale e risultati eccellenti. Analizzando tutte le domande che mi sono state fatte e gli ostacoli che ho e ho visto affrontare negli anni, sono arrivata alla conclusione che ad un tesista serva:
- Eliminare (o almeno ridurre) il senso di inadeguatezza che prova davanti ad un compito nuovo e per cui non si sente preparato, con strategie semplici da applicare ma (quasi sempre) efficaci;
- Pause e momenti per staccare e ricaricarsi, ottenibili con una buona organizzazione del proprio tempo e del lavoro che andrà fatto;
- Evitare di perdere tempo e soldi in corsi super completi, ma che non sono specifici per la preparazione della tesi e includono anche molte nozioni superflue;
- Supporto continuo, per poter dare il meglio di sé e ottenere il risultato che sognano.
Ecco da dove nasce il progetto "La tua Tesi passo per passo".
Sono già passata più volte attraverso le difficoltà che si incontrano nella preparazione di una tesi o di un testo tecnico e della loro presentazione (puoi dare un'occhiata qui). Non ho la presunzione di aver trovato un metodo perfetto: tutto si può migliorare e aspetto un tuo feedback per poterlo fare. Posso però dire con certezza che è stato efficace per me e per i 44 ragazzi a cui l'ho insegnato finora. Abbiamo ottenuto il risultato sperato, spesso anche migliore, ma siamo arrivati al traguardo molto meno stressati dei nostri colleghi! Se ti interessa far parte del nostro gruppo, clicca sul pulsante qui sotto.
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