La profonda sensibilità al mondo sonoro appartiene a ciascun individuo già prima di nascere; infatti, diversi studi hanno comprovato che l’ambiente prenatale offre al bambino esperienze sensoriali e in particolar modo musicali, alle quali esso si relaziona con il movimento grazie alla presenza di una struttura cerebrale capace di rispondere agli stimoli musicali. Già dalla 23/24esima settimana di gestazione il bambino è in grado di percepire i suoni, in quanto l’apparato uditivo è il primo organo sensoriale a formarsi, esattamente dalla IV settimana con lo sviluppo del padiglione auricolare. L’ambiente prenatale è protetto e circoscritto ma in continua connessione con il mondo esterno; infatti, Giulia Cremaschi Trovesi parla di “prima orchestra” in cui è inserito il bambino prima della nascita. Egli è esposto a due tipi di suono:
• I suoni endogeni o suoni “interni”, come il battito cardiaco, il flusso sanguigno, il respiro e la voce della mamma.
• I suoni esogeni o suoni “esterni” percepiti attraverso le vibrazioni trasmesse dal liquido amniotico. Essi sono specifici e soggettivi in quanto dipendono dagli ambienti frequentati dalla mamma.
Per quanto detto, è chiaro che iniziare la pratica musicale in tenera età consente di modificare l’organizzazione della struttura del sistema nervoso del bambino in virtù della sua plasticità cerebrale, caratteristica distintiva dell’infanzia, e grazie alla quale si potrà contribuire allo sviluppo globale dell’individuo.
Tra gli strumenti che abbiamo a disposizione per approcciare fin da subito con i bambini alla musica c’è il canto. Esso è la forma più antica di espressione dell’uomo, nata probabilmente dall’imitazione del “canto della natura”, costituito da diversi suoni, come il cinguettio degli uccelli, il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, il gorgoglìo dell’acqua tra i sassi dei ruscelli. Il canto appartiene a ciascun essere umano fin da quando si è bambini; infatti, i neonati iniziano a sperimentare questa forma musicale già dalle prime lallazioni canore, che solo più tardi si trasformeranno in vere e proprie parole. Inoltre, la musica è il linguaggio delle emozioni e il canto lo è, sotto alcuni punti di vista, ancora di più, mezzo per emozionare ed emozionarsi. La voce, invece, è lo strumento musicale del canto, lo strumento più unico, individuale, particolare e coinvolgente che esista. È la modalità espressiva per eccellenza ed è, insieme al corpo, uno dei primi strumenti musicali che il bambino sperimenta istintivamente a partire dalle prime lallazioni canore fino ad arrivare alle produzioni vocali parlate e cantate con lo scopo di mettersi in contatto con il mondo esterno e comunicare.
In questo articolo andremo a scoprire più da vicino la ninna nanna, una forma di canto popolare infantile. La ninna nanna con la sua melodia dolce è in grado di modificare i parametri respiratori e il battito cardiaco dei bambini, annullare tutte le tensioni muscolari conducendo solitamente ad addormentarsi. Sono importantissime perché cantate dall’adulto con lo scopo di sintonizzarsi emotivamente con i più piccoli, dando vita a delle meravigliose routine di condivisione. Le ninna nanne sono caratterizzate da melodie semplici e ripetitive e da testi altrettanto semplici fondati sulla prevalenza di suoni vocalici.
Vi racconto due ninna nanne che amo particolarmente e che ho utilizzato spesso anche con i bambini di 3 o 4 anni a scuola nel momento del riposino pomeridiano.
La prima si intitola “Loi loi” ed è uno yoik lappone, canto della popolazione sami. Sembra un canto senza un inizio e né una fine poiché il testo si costruisce tutto sulle parole “loi” e “nu nukonu”; inoltre, la melodia risulta essere circolare. Nella popolazione sami per ogni nuovo nato viene ideato un canto unico, creato su misura, che possa accompagnare il bambino o la bambina nei primi anni di vita. Il canto donato ai bambini è di grande importanza, come per noi lo è il nome.
Il secondo si intitola “Ami tomake”, proviene dal Bangladesh e significa “Ti voglio bene bambino mio”. Anche il ritmo di questa ninna nanna è lento e regolare, la linea melodica è molto semplice e delicata. Il testo è caratterizzato dall’allitterazione di “b”, “m” e “a”.
Per ascoltare questi due canti vi rimandiamo al link: https://drive.google.com/drive/folders/1-pp-J1IKchYZvCn5NHU4mR-vyolALVYH?usp=sharing
Buona musica!