L’opera lirica è anche per i più piccoli

Perché è così speciale ed importante per i bambini?

Ancora oggi l’opera lirica è considerato un genere musicale destinato a una piccola cerchia di persone addette ai lavori, ossia coloro che hanno conoscenze musicali accademiche. Il teatro operistico è, infatti, frequentato principalmente da studenti di Conservatorio e da musicisti che conoscono molto bene la materia musicale. È raro trovare tra le poltrone bambini o comunque adulti profani rispetto all’argomento. Questo pensiero comune di cui parlavo all’inizio, è rafforzato dalla convinzione che l’opera lirica sia difficile, complessa e talvolta incomprensibile. 

Occorre assolutamente invertire la rotta di queste idee perché se è assolutamente vero che l’opera lirica sia complessa, ciò non significa che non possa essere compresa anche dai più piccoli e dagli adulti che non conoscono la musica a livello tecnico. Fortunatamente, ad oggi qualcosa si smuove, soprattutto grazie agli eventi e progetti organizzati da alcune realtà italiane come l’Associazione musicale Tito Gobbi e l’Associazione Lirica Concertistica che propongono “Opera education”.

L’opera lirica è piena di magia così come le storie che racconta. Ma perché è così speciale l’opera lirica e diversa dal resto dei generi musicali? Innanzitutto, perché si svolge a teatro, sul palcoscenico, con il pubblico che guarda lo spettacolo; poi perché ha a suo completo servizio una grande orchestra con tanto di direttore. Inoltre, abbiamo la scenografia che ha un ruolo importantissimo e, infine, i cantanti che sono un po' diversi dai cantanti che ascoltiamo solitamente, in quanto cantano con la cosiddetta voce impostata, in maschera. I cantanti d’opera per ottenere determinate sfumature di suono e per proiettare la propria voce in avanti e consentirle di risuonare in tutto il teatro hanno bisogno di emettere i suoni e guidarli in modo particolare, con una tecnica molto precisa e anche faticosa. I cantanti lirici sono anche attori perché recitano una parte, si trovano nei panni di un personaggio e addirittura si travestono utilizzando costumi molto speciali; ecco, quindi, che troviamo principi, principesse, re e regine, animali, contadini, comandanti, soldati, fate ecc.


Oggi vorrei parlarvi di un’opera che mi sta molto a cuore: L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Ecco una serie di attività che potremmo proporre ai bambini.

1. Racconto della storia: La protagonista della storia è una giovane fanciulla di nome Adina, molto ricca e proprietaria della fattoria più grande del villaggio in cui abita. Adina non è sempre molto simpatica, a volte risulta essere capricciosa e antipatica. Conosciamo ora Nemorino, un contadino povero, buono e generoso che si innamora perdutamente della fanciulla. Poi abbiamo ancora Belcore, sergente dei soldati del villaggio e innamorato anche lui di Adina. Essendo di status sociale molto più vicino alla ragazza rispetto a Nemorino, ne attira maggiormente la sua attenzione. Infine, abbiamo Dulcamara che porterà la magia nella storia; egli finge di essere un mago-dottore e convince tutti gli abitanti di aver trovato la cura a tutte le malattie, ossia un elisir molto speciale. Durante la storia ingannerà anche Nemorino vendendogli l’elisir per far sì che Adina si innamori di lui. Chiaramente, la pozione non avrà nessun effetto; eppure, assisteremo a un meraviglioso lieto fine: Adina si innamorerà comunque di Nemorino e decideranno di fidanzarsi. 

Sarebbe interessante raccontare la storia servendosi di marionette realizzabili con immagini dei personaggi plastificate e attaccate su cannucce rigide o abbassalingua di legno. In alternativa, potrete ascoltare la storia attraverso questa serie di video che ho realizzato tempo fa:

https://www.youtube.com/watch?v=1oP5dbY7OdA&t=16s 

https://www.youtube.com/watch?v=LVmBtIh2Qdo&t=6s

https://www.youtube.com/watch?v=vROlJdJdY9w 

2. Nella prima aria di Adina (la cavatina “Benedette queste carte”) si possono ascoltare queste parole, affidate talvolta ad Adina e talvolta al coro: “Elisir di sì perfetta di sì rara qualità, ne sapessi la ricetta, conoscessi chi ti fa”. Possiamo considerarlo un po' come un ritornello. Innanzitutto, possiamo imparare insieme ai bambini queste parole e poi la melodia che le accompagna, in modo da diventare un vero e proprio coro. In seguito, proveremo ad ascoltare l’intera aria stando attenti a cantare solo quando canta il coro (ciò avviene due volte). Se i bambini sono grandini 4/5 anni possiamo anche provare a proseguire con lo studio del finale della cavatina in cui il coro fa eco alla voce di Adina ripetendo ciò che lei canta. Inoltre, se ascoltiamo con attenzione vedremo che la musica porta 3 tempi sul nostro “ritornello”: sui primi due suona l’orchestra, sul terzo c’è invece il silenzio e si può sentire solo la voce del soprano. Potremmo provare ad affidare a ciascun bambino una coppia di maracas per eseguire questa figurazione di suono-suono-silenzio. Chiaramente prima di fare ciò occorre far fare esperienza ai bambini di questa sequenza ritmica magari anche con un supporto visivo. 

3. Nella prima cavatina di Nemorino (“Quanto è bella quanto è cara”) lavoreremo sull’estratto del libretto che va dall’inizio “Quanto è bella…” fino a “…lieve affetto ad inspirar”. La musica porta stavolta 4 tempi che suoneremo alternando suono e silenzio. Potremmo provare ad affidare a ciascun bambino una coppia di legnetti per eseguire questa figurazione di suono-silenzio-suono-silenzio. Chiaramente prima di fare ciò occorre far fare esperienza ai bambini di questa sequenza ritmica magari anche con un supporto visivo. 

4. Creare l’elisir di Dulcamara: ci serve un pentolino, una teiera e una tazza, 1 bustina di tè deteinato, 250 ml d’acqua, frutta fresca a scelta, limone, foglioline di menta (facoltativo). Mettiamo il pentolino con l’acqua sul fuoco e portiamo a ebollizione, poi versiamolo nella teiera e inseriamo anche la bustina di tè. Laviamo la frutta, la tagliamo a dadini e la sistemiamo nella tazza. Dopo aver lasciato la bustina in infusione per 5 minuti, la togliamo e versiamo il tè nella tazza con la frutta. Aggiungiamo un po' di succo di limone e mettiamo la tazza in frigo per un’ora. Infine, aggiungiamo le foglioline di meta e gustiamoci il nostro elisir.



Chiaramente si possono svolgere tantissime altre attività con il corpo, la voce e gli strumenti, si possono approfondire le emozioni dei vari personaggi e comprendere come sono espresse in musica; queste sono solo degli spunti operativi da cui partire. Siamo noi per primi a doverci avvicinare a questo meraviglioso mondo perché solo attraverso il nostro interesse potremo trasmettere ai bambini il valore immenso dell’opera lirica. 

 

Bibliografia e sitografia

https://www.associazionetitogobbi.com/it/opera-education 

https://aslico.org/archivio-produzioni/opera-education/

https://www.lestoriedallopera.it/i-libri/lelisir-damore

https://www.teatroregioparma.it/spettacolo/gaetano-donizetti-un-musicista-coi-baffi/



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