La competenza emotiva si riferisce alle abilità di riconoscere, affrontare e maneggiare le proprie emozioni e quelle altrui. Come tutte le abilità, anch’essa non è innata e si sviluppa grazie alle relazioni che si istaurano nel corso della crescita. Pertanto, se è vero che tutti siamo in grado di provare delle emozioni fin da piccoli, è altrettanto vero che per imparare a gestirle occorre del tempo, in quanto diversi studi neuroscientifici hanno dimostrato che lo sviluppo emotivo procede parallelamente allo sviluppo cognitivo.
Se pensiamo alla musica come evento scatenante il collegamento con l’emotività è immediato; basti pensare ad un musicista che trasmette attraverso la musica e lo strumento le sue più intime emozioni e sentimenti, oppure semplicemente all’effetto che ha su ciascuno di noi l’ascolto di un brano musicale. Questo stimolo può produrre come risposta determinati cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali. A questo proposito, diversi studi hanno dimostrato che la musica è un ottimo strumento di auto-regolazione delle proprie emozioni e che l’ascolto musicale può essere utilizzato per modificare, mantenere o rinforzare stati d’animo. Per questo motivo, essa viene utilizzata nella didattica con diversi scopi:
- Percepire, riconoscere ed esprimere il proprio stato d’animo utilizzando il linguaggio del corpo ed il linguaggio verbale.
- Trasformare le emozioni negative in positive, acquisendo ed interiorizzando strategie di controllo emotivo.
- Sviluppare l’identità personale, comprendendo le proprie esigenze e i propri sentimenti.
- Sviluppare il senso d’appartenenza ad un gruppo, condividendo il proprio stato emotivo con gli altri.
- Aumentare la propria capacità empatica, confrontandosi e riconoscendosi nelle emozioni degli altri.
La scuola dell’infanzia risulta essere un ambiente perfetto per accompagnare lo sviluppo di questa competenza.
Vi racconto alcune proposte operative:
Giochiamo con i bambini a far compiere un viaggio alla gioia nel nostro corpo. Innanzitutto, proponiamo una breve riflessione su quest’emozione chiedendo “Come ci sentiamo quando siamo gioiosi?”. Nella nostra pancia sembrano esserci delle farfalle che svolazzano, vorremmo saltare, correre, urlare dalla felicità. In seguito, proponiamo l’esperienza corporea: facciamo scorrere la gioia dai piedi alla testa passando per tutte le parti del corpo (gambe, braccia, mani, dita, stomaco, voce, testa). Ciascun bambino si muoverà come vuole per esprimerla. Un suggerimento musicale per quanto riguarda l’emozione della gioia potrebbe essere il Concerto n. 3 per violino di W.A. Mozart disponibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=P1CyfWAb9Ks
Tristezza e conforto. Dividiamo i bambini in due gruppi: uno dovrà rappresentare l’emozione della tristezza utilizzando il corpo e l’altro dovrà escogitare dei modi come un bacio, una carezza, un abbraccio, una coccola, una parola gentile, per confortare i compagni tristi. Tutto ciò si potrà fare accompagnando il gioco con la musica; un brano che si presta particolarmente è Mad Word nella sua versione strumentale per pianoforte solo reperibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=r3AZfHNpET0
La paura rap. Creiamo un momento di condivisione in cui ciascuno potrà raccontare le proprie paure e riflettere sulle reazioni del corpo davanti ad esse. Raccogliamo le parole per noi più significative dette dai bambini (buio, mostri, zombie, pipistrelli, vampiri, notte, tremarella, pallore, mal di pancia ecc.) e costruiamo con loro una breve filastrocca ritmica da poter recitare tutti insieme. Un suggerimento musicale, per quanto riguarda l’emozione della paura, svincolato da quest’attività, potrebbe essere la Danza macabra di Camille Saint-Saëns disponibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=YyknBTm_YyM
Rabbia rosso fuoco. Accompagnati da un brano musicale adeguato, proponiamo ai bambini di esprimere la nostra rabbia appallottolando e lanciando in aria un foulard colorato o con altri movimenti che rappresentino quest’emozione. In seguito, liberiamoci dalla rabbia con una dolce canzone che possa cullare il movimento con il foulard; sarebbe perfetta una ninna nanna. È importante che questa esperienza sia seguita da un momento di riflessione condivisa in cui poter verbalizzare le proprie sensazioni e osservazioni. Un suggerimento musicale per quanto riguarda l’emozione della rabbia potrebbe essere la famosissima Sinfonia n.5 di L.V. Beethoven disponibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=-x4X95m_n0o
Teniamo sempre a mente che la musica è il linguaggio delle emozioni e in quanto tale è un linguaggio universale, che abbatte qualunque barriera di diversità sociale, economica e culturale per consentire a tutti noi di emozionarci e di emozionare.
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