La nascita dell'Orff Schulwerk
Il XX secolo ha visto l'alba di un'importante innovazione per la didattica musicale: la nascita dell'Orff Schulwerk. Letteralmente Opera Didattica di Orff, nasce appunto dalle intuizioni e dalle esigenze del musicista, compositore e pedagogista musicale Carl Orff (1895-1982), che ha dato un prezioso ed indelebile contributo alla didattica musicale moderna.
In questo articolo, esploreremo il pensiero pedagogico musicale di Carl Orff , l'etimologia e le pratiche musicali associate all'Orff Schulwerk nel mondo e specialmente in Italia.
L'Orff Schulwerk, è stato sviluppato da Carl Orff negli anni '20 del secolo scorso, la sua idea era quella di creare un approccio alla didattica musicale basato sull'esperienza corporea e sull'improvvisazione, piuttosto che sulla lettura di spartiti e sulla tecnica strumentale. Orff in quegli anni punta a creare un modo interdisciplinare di insegnamento esperienziale in cui si fonde la musica con la danza, ma tale 'creazione' si sviluppa gradualmente ed in più fasi attraverso una successione di esperienze.
Il compositore credeva che la musica fosse una forma d'arte universale, accessibile a tutti gli individui, e che la sua fruizione dovesse essere basata sull'esperienza sensoriale e sulla partecipazione attiva. Il suo obiettivo era quello di sviluppare la musicalità innata dei bambini, utilizzando strumenti come la voce, il movimento e la percussione, che rappresentano la forma più semplice ed immediata di espressione musicale. Da tutto ciò nascerà quello che oggi definiamo "didattica integrata".
Didattica integrata
L'Orff Schulwerk ritiene strumento formativo esperienziale tutto ciò che concorre alla musica con attinenza. I canali utilizzati da questa linea pedagogica sono: il corpo, la voce, lo strumento, l'area visiva.
Corpo: si riferisce all'utilizzo del corpo come strumento musicale, attraverso il movimento, la danza e la percussione, ma alla funzione strumentale si congiunge quella motoria espressiva: il corpo dice, il corpo delinea, il corpo rappresenta, il corpo interpreta, il corpo mima, il corpo si moltiplica insieme agli altri corpi. Dal movimento espressivo libero alle forme strutturate il corpo dispone tutta la sconfinata area rappresentata dai linguaggi motòri.
Voce: uno strumento molto potente e versatile che può essere utilizzato in molteplici modi attraverso espressioni semplice e complesse come la scansione verbale ritmica, il linguaggio, il canto e il coro. Nel bambino, la voce rappresenta il primo mezzo attraverso cui esplorare, sperimentare e rapportarsi con il mondo.
Strumento: gli strumenti utilizzati nell'Orff Schulwerk sono principalmente quelli di percussione, come tamburi, maracas, claves, che si sono aggiunti in seguito al gruppo intonato degli strumenti a barre.
Area visiva: oltre alla notazione musicale classica, con l'Orff Schulwerk si utilizza la cosiddetta scrittura non convenzionale, ovvero partiture grafiche più o meno astratte o descrittive che rappresentano suoni e sequenze. Inoltre, ci sono anche molte altre aree delle arti visive e plastiche che possono essere utilizzate in relazione alla musica, come il disegno, la manipolazione di materiali per creare suoni o musiche, le sequenze fotografiche e i video che possono essere commentati musicalmente.
Improvvisazione e composizione elementare
L'approccio pedagogico dell'Orff Schulwerk prevede un percorso graduale, in cui i bambini sono invitati a sperimentare e ad esplorare la musica attraverso l'improvvisazione e la composizione elementare. In questo modo, la musica diventa un'attività ludica e coinvolgente, che stimola la creatività e la fantasia dei bambini, dopotutto improvvisare fa parte delle pratiche creative umane. Improvvisare, secondo Orff, vuol dire farlo coinvolgendo l'area verbale, motoria o musicale, quindi non soffermandosi all'aspetto strumentale. Riguardo la composizione elementare riportiamo ciò che scrive Carl Orff:”… musica elementare, strumentario elementare, forme verbali e motorie elementari. Cosa è elementare? Elementare, in latino elementarius, significa intrinseco agli elementi, alle sostanze primarie, primordiale, affine alle origini. Proseguendo, cos’è musica elementare?Musica elementare non è mai musica sola, essa è collegata a movimento, danza e parola, è una musica che ciascuno si fa da sé, nella quale si è implicati non come ascoltatori ma come co-esecutori. Essa è pre-intellettuale, non conosce grandi forme né architettonica, produce ostinati, piccole forme ripetitive e di rondò. Musica elementare è terrestre, innata, corporea, è musica che chiunque può apprendere e insegnare, è adeguata al bambino”.
Come si è diffusa la pratica Orff Schulwerk in Italia?
L'Orff Schulwerk, come suddetto, è stato sviluppato dapprima in Germania negli anni '20 del XX secolo, ma è stato solo negli anni '50 che ha cominciato ad essere diffuso al di fuori dei confini nazionali. Inizialmente, l'Orff Schulwerk si è diffuso in Europa, grazie alla collaborazione di Orff con altri pedagogisti musicali, come Gunild Keetman e Doreen Hall. Nel corso degli anni, il metodo si è diffuso in tutto il mondo, diventando uno dei principali approcci alla didattica musicale per bambini.
Negli Stati Uniti, l'Orff Schulwerk è stato introdotto da Arvida Steen, che aveva studiato con Orff a Monaco di Baviera negli anni '50. Steen ha fondato la prima scuola di Orff Schulwerk negli Stati Uniti a New York nel 1954, e ha iniziato a diffondere il metodo attraverso workshop e corsi di formazione. Nel corso degli anni successivi, il metodo si è diffuso in tutto il paese, grazie all'impegno di numerosi pedagogisti musicali e all'interesse crescente per la didattica musicale basata sull'esperienza corporea e sull'improvvisazione.
Anche in Asia e in Sud America l'Orff Schulwerk ha incontrato un grande successo, grazie alla sua capacità di adattarsi alle diverse culture e tradizioni musicali. In Giappone, ad esempio, il metodo è stato introdotto negli anni '60 del XX secolo, e si è diffuso rapidamente in tutto il paese grazie all'impegno di numerosi pedagogisti musicali e alla sua capacità di integrare la tradizione musicale giapponese con i principi dell'Orff Schulwerk.
Oggi, l'Orff Schulwerk è insegnato in molte scuole e istituzioni educative in tutto il mondo, e rappresenta uno dei principali approcci alla didattica musicale per bambini. Esistono numerosi centri di formazione e associazioni di pedagogisti musicali che si dedicano alla diffusione dell'Orff Schulwerk e alla promozione della sua filosofia pedagogica.
In questo flusso divulgativo ed evolutivo si inserisce, alla fine degli anni ’70, l’edizione italiana dell’Orff-Schulwerk rielabolata da Giovanni Piazza. Si precisa che non una “traduzione” dell’originale ma una rielaborazione tarata sulle esigenze della situazione didattica italiana di allora. L'obiettivo è quello di svecchiare la didattica musicale e contribuire a far crescere una figura di insegnante creativo, capace di sviluppare autonomamente una linea progettuale, che trovi in se stesso il proprio “metodo”. Si tratta, dunque, una vera rielaborazione ad hoc della materia schulwerkiana, e non di una “traduzione” antologica degli originali tedeschi. Da quel momento Giovanni Piazza avvia ed estende sempre più, su richiesta di Associazioni, Enti Locali, Istituzioni sia in Italia che all’Estero, da solo o in collaborazione con didatti della attività motoria e coreutica e della vocalità, una attività seminariale attorno alla quale si raccolgono e si formano via via operatori che si riconoscono nella linea pedagogica orffiana.
Chi è l'insegnante orffiano o schulwerkiano?
Interessante l'affermazione di Carlo Delfrati: Il nostro insegnante dovrebbe essere questo: un Paganini della pedagogia musicale. Fuor di paradosso, un insegnante che abbia bisogno dei libri come di un nutrimento per la propria crescita e non come un supporto diretto per l’unità didattica di oggi e di domani. Un insegnante che sia capace di diventare ogni giorno il proprio libro di testo, il “metodo” di se stesso. Perché non si può “insegnare” qualcosa che non si abbia dentro di sé e in cui ci si riconosca.
L'insegnante shulwerkiano dunque è un professionista che sa elaborare la linea pedagogica, creare una propria personalità didattica, è un insegnante inventore e non riproduttore. Sa produrre un'attività sulla base degli obiettivi, non seguendo una linea fissa ma contestualizzando tutte le proposte che offre, quindi pronto ad accogliere tutte le risposte che vengono dal gruppo e dall'individuo nel corso delle attività.
SIIMUS e l'Orff Schulwerk
In virtù di tutto quanto suddetto e dell'esperienza concreta dell'Orff Schulwerk in Italia e nel mondo, SIIMUS ha inglobato nel proprio concept didattico il pensiero pedagogico di Carl Orff. Per realizzare tutte le proposte didattiche e formative, SIIMUS coaudiuva le decisioni con la forza formativa dell'OSI Orff Schulwerk Italiano, guidato fino a poco tempo fa dall'illustre Maestro Giovanni Piazza e ad oggi da Ciro Paduano, Checco Galtieri ed Alberto Conrado. OSI gode di decenni di storia e vanta di aver formato migliaia di musicisti, educatori e docenti di tutta Italia, contribuendo alla diffusione dell'Orff Schulwerk nel nostro Paese.
Fonti, contributi ed approfondimenti: