07. Stressarti ti fa vecchio

10 cose che non sai sullo stress - episodio 7

10 cose che non sai sullo stress - episodio 7

Sapevi che lo stress può accelerare il processo di invecchiamento?

Non gli basta provocarci mal di testa, tensione, mal di stomaco, agitazione e rabbia… vuole anche farci invecchiare più in fretta!

Scopriamo insieme in che modo funziona questo processo e se c'è qualcosa che possiamo fare per contrastarlo.

Tutte le cellule del tuo corpo, per l'esattezza i cromosomi, contengono una piccola parte alla loro estremità chiamata telomero. I telomeri sono un po' come la punta finale di plastica nei lacci delle scarpe: chiudono il laccio come un cappuccio ed evitano che sfilacci, che si rovini.

Ogni volta che una cellula si divide, e quindi mano a mano che il tempo passa, questi telomeri, questi cappucci, diventano più corti. Questo vuol dire che le cellule che hanno telomeri più lunghi sono più giovani, vivranno di più perché sono meno consumate.

Le cellule con i telomeri più corti, invece, non solo sono più vecchie, ma sono correlate anche allo sviluppo di molte patologie, come problemi cardiocircolatori, osteoporosi, infiammazioni e infezioni.

Questo fenomeno di accorciamento dei telomeri, però, è un processo naturale, che avviene in ogni persona, in ogni corpo, in ogni cellula.

E allora... cosa c'entra lo stress?

Ebbene, nel 2009 è stato scoperto che lo stress genera un aumento dei processi ossidativi del corpo e porta ad un accorciamento dei telomeri: le cellule possono arrivare a dimostrare anche 10 anni in più.

Magari adesso ti è tornato in mente quel tuo amico o quella tua amica che a trent'anni già ne dimostrava 50. 

In questo caso, però, l'invecchiamento delle cellule non è sempre evidente: sebbene anche la pelle possa risentirne, l'invecchiamento delle cellule di cui ti sto parlando si manifesta più come uno stato di fragilità delle cellule, che non riescono più a svolgere le loro funzioni come prima, con la stessa efficacia e, proprio come le persone anziane, diventano più delicate, più predisposte a sviluppare delle patologie, meno resistenti alle infezioni e alle malattie.

Questa scoperta è importantissima perché è stato dimostrato che vi è una connessione molto forte fra la tua mente e il tuo corpo: il modo in cui noi percepisci gli eventi e le situazioni comporta delle trasformazioni biologiche nel tuo corpo.

Elizabeth Blackburn, la scienziata che ha portato alla luce questo fenomeno, ha ricevuto anche il premio Nobel per la medicina, dimostrando che non solo durante la tua vita i telomeri tendono a logorarsi, ma che “quando non sono in grado di proteggere i cromosomi in modo adeguato, le cellule non funzionano correttamente; questo determina cambiamenti fisiologici nell'organismo, che aumentano i rischi delle principali condizioni e malattie dell'invecchiamento: cardiovascolari, diabete, cancro, un sistema immunitario indebolito e molto altro”. 

La Blackburn ha dichiarato anche che questo processo è modificabile e che possiamo controllare in certa misura l’invecchiamento: “l'invecchiamento sta accadendo a tutti noi ad un certo ritmo, ma questo ritmo può cambiare e si può rallentare, prevenire e invertire l'accorciamento dei telomeri”.

Ma quindi possiamo non invecchiare?

No, l'immortalità é ancora -fortunatamente- una scoperta lontana, ma ti è possibile rallentare l'invecchiamento migliorando il tuo stile di vita, puoi aumentare il numero di anni in cui potrai vivere in salute per goderti la vita.

Pensa che ti basterebbe fare esercizio aerobico moderato per 45 minuti tre volte a settimana per avere i telomeri lunghi come quelli di un maratoneta (che si allena tutti i giorni, svariate ore al giorno); un'amicizia duratura, il supporto della tua rete di amici e della tua famiglia possono migliorare la salute delle tue cellule; un atteggiamento positivo verso la vita mantiene i telomeri piú giovani; la pratica abituale della mindfulness ti protegge dall'invecchiamento cellulare e cognitivo. Puoi controllare il processo di invecchiamento più di quello che immagini e, quando parliamo di stress, non sono tanto gli eventi stressanti a farti male, ma il modo in cui vivi lo stress: se quando ti accade qualcosa, provassi a viverla come una sfida da affrontare e non come una minaccia o un impedimento; se interpretassi i segnali del tuo corpo in risposta allo stress come il tentativo di recuperare tutte le energie per affrontare la sfida, piuttosto che come una sofferenza in risposta allo stress, anche il tuo corpo si sentirebbe al sicuro e non subirebbe le situazioni, ma si sentirebbe invece rinforzato e rinvigorito.

É naturale che alcuni di noi abbiano già una predisposizione a gestire efficacemente alcune situazioni e a mantenere un atteggiamento positivo, ma tutto questo può essere imparato e potenziato attraverso tecniche che possono minimizzare gli effetti negativi dello stress, proteggere le tue cellule e aiutarti a mantenere il tuobenessere psicofisico.

Hans Seyle, "l'inventore" dello stress, affermava che “ogni stress lascia una cicatrice indelebile, l'organismo paga per la sopravvivenza agli eventi stressanti”.

Ma si sbagliava: ogni stress lascia una cicatrice solo se non sappiamo come prendercene cura o come prevenire che il nostro corpo rimanga ferito.

Sono certa che tu sia bravissimo a prenderti cura delle ferite del tuo corpo: sai come non farti male perché sin da piccolo ti é stato insegnato a maneggiare bene i coltelli, a non toccare il fuoco, a guardare a destra e sinistra prima di attraversare la strada. Sono tutte situazioni potenzialmente pericolose che quasi mai ti fanno del male, perché sai come comportarti, come gestirle, come proteggerti.

Nessuno, peró, ti ha insegnato come affrontare situazioni stressanti, cosa fare quando ti senti oppresso, carico di lavoro, quale atteggiamento é funzionale affinché anche la tua mente sia protetta dalla sofferenza e rimanga in salute a lungo.

Non pensi sia il momento di imparare anche questo?

 


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