Sono una donna in ricerca e fortunata, perché ho potuto viaggiare molto per le mie ricerche.
Sapete qual è l’unica materia esoterica che accomuna tutta la storia dei popoli che ho visitato?
L’astrologia.
Anche nei dolmen più antichi ho trovato gli incavi d’acqua per compiere lo studio del cielo.
E del resto è cosa nota che nelle iscrizioni rupestri fossero disegnate stelle o costellazioni.
Esiste oggi una materia che si chiama archeoastrologia, che investiga su questa materia e sottolinea come le antiche costruzioni fossero pensate in funzione del cielo.
Fin dall’antichità l’uomo aveva capito che la vita sulla Terra e la vita nell’Universo erano collegate: infatti studiava il Cielo pensando che lì vi dimorassero gli Dei, o comunque creature divine che avevano potere di donare abbondanza o di scatenare l’inferno in Terra.
Ecco che si cercava di dialogare con il divino costruendo strutture in pietra che incanalassero la luce giusta, dopo aver studiato le stelle, ma anche il movimento del Sole.
Ho visto dolmen, ma anche antichi templi Maya, che segnavano le stagioni in funzione di come il sole entrava nelle feritoie. Chiaramente le piramidi.
Questi siti avevano molte funzioni, una delle più importanti era studiare i moti dell’universo per poterne cogliere i segnali.
E rispondere in modo efficace al volere divino, perché solo così non avrebbero subito le ire degli dei.
Cos’erano le ire degli dei?
I cataclismi, le siccità, le carestie, la guerra.
Chi leggeva l’astrologia lo sapeva pre-vedere.
Perché?
Perché i moti degli astri stimolano certe situazioni o raccontano il ciclo della vita, dipende da dove la si vuole guardare.
Ecco che le Sacerdotesse e i sacerdoti del tempio dovevano essere prima di tutto astrologi, perché solo così avrebbero potuto indicare al popolo cosa fare per aumentare la produzione nei tempi buoni, o trovare la soluzione per i tempi di ristrettezze.
Oggi la funzione dell’astrologia è diversa, come anche quella della sacerdotessa.
E’ però, probabilmente, urgente come non mai sia ripristinare il sacro ruolo dell’astrologia che quello della Sacerdotessa che aiuta il dialogo con il Sé divino e con il Divino Collettivo per indicare la via da percorrere.
Mai come oggi il popolo è allo sbando, sono crollate tutte le sue certezze: la religione, l’economia, la famiglia, la scienza. A chi si può aggrappare adesso?
Forse è arrivato il momento di aggrapparsi all’unico Dio al quale ci possiamo realmente rivolgere: il nostro Sé divino, che fa parte dell’Uno Cosmico.
In questo senso l’astrologia torna al centro e l’uomo deve fare il suo passaggio di maturità per costruire un Mondo che piaccia a questa divinità.
E’ arrivato il tempo di crescere veramente, i tempi sono maturi.
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Alessandra Barbieri