il processo D.E.C. LX di Learning eXperience
Uno dei momenti più complessi nel lavoro di gruppo è quando si cerca di passare dall'idea alla soluzione concreta, specialmente in situazioni di confronto, creatività, pianificazione, gestione dei conflitti e problem solving. In Learning eXperience, ci siamo ispirati al modello della Groan Zone di Sam Kaner per definire un processo basilare ed efficace: il Processo D.E.C. (Divergenza, Esplorazione, Convergenza).
Il Modello della Groan Zone di Sam Kaner
Sam Kaner, esperto di facilitazione e processi decisionali collaborativi, ha introdotto il concetto di Groan Zone, la "zona di lamento", ovvero quella fase naturale di confusione che emerge nei gruppi quando le idee divergono e sembra difficile trovare un accordo. In questo contesto, la Groan Zone non è un ostacolo, ma una parte inevitabile e preziosa del processo creativo e decisionale. Riconoscerla e gestirla correttamente è fondamentale per arrivare a soluzioni condivise e ben strutturate.
Il Processo D.E.C. in Learning eXperience
Ispirati da questo approccio, abbiamo sviluppato il Processo D.E.C., che si articola in tre fasi essenziali per facilitare i gruppi in attività di confronto e creatività:
Divergenza: Questa fase si concentra sull'ampliare il ventaglio di idee e possibilità. È essenziale creare un ambiente di lavoro in cui ogni membro del gruppo si senta libero di esprimersi senza giudizio, seguendo le classiche regole del brainstorming (es. "quantità prima di qualità", nessuna critica prematura). Il ruolo del facilitatore è garantire che vengano esplorate molteplici opzioni, mantenendo viva la creatività del team.
Esplorazione: Questa fase è essenziale ed allo stesso tempo cruciale nei processi partecipativi perché rappresenta il momento di elaborazione collettiva delle differenze. È necessario far vivere il disaccordo come un'opportunità per un'esplorazione più profonda, che permetta di considerare tutte le prospettive e, alla fine, arrivare a decisioni migliori. In questa fase, il facilitatore incoraggia la condivisione e il confronto tra i partecipanti, guidando il gruppo a categorizzare le idee in temi o cluster significativi. Questo passaggio è cruciale per iniziare a dare senso alle informazioni raccolte, senza ancora prendere decisioni definitive.
Convergenza: Infine, il gruppo entra nella fase della convergenza, dove è necessario restringere il campo e prendere decisioni. Il facilitatore supporta il team nell’organizzazione finale delle idee, utilizzando tecniche di prioritizzazione come il voting o la matrice decisionale. L'obiettivo è aiutare il gruppo a focalizzarsi sulle soluzioni più rilevanti e passare all'azione.
Strategie per facilitare il processo D.E.C.
Un facilitatore efficace:
- Riconosce la fase del "conflitto" (la Groan Zone di Sam Kner) e non si spaventa, ma gestisce il disaccordo;
- Crea uno spazio sicuro in cui tutti possano esprimere le proprie idee;
- Utilizza tecniche di facilitazione come il brainstorming strutturato, l'ascolto attivo e il dialogo facilitato per mantenere il gruppo concentrato e collaborativo;
- Rende visibile il processo attraverso strumenti visivi, come post-it o canvas, per mantenere chiari i punti emersi e facilitare la partecipazione di tutti;
- "Naviga" l’ambiguità e la confusione come tappe naturali del processo di decisione partecipativa.
Conclusioni
Un elemento chiave per il successo del processo D.E.C. è la presenza di un facilitatore esterno, neutrale rispetto all'argomento trattato e alle dinamiche "politiche" del gruppo. Un facilitatore che conosce meno il contenuto della discussione e non è coinvolto nelle relazioni di potere interne può infatti guidare con maggiore imparzialità il gruppo, concentrandosi esclusivamente sul processo e sul mantenimento di un ambiente di dialogo aperto e costruttivo. Questo approccio permette di navigare con successo anche nelle fasi più complesse, come quella della Groan Zone, assicurando che il gruppo arrivi a decisioni condivise e ben strutturate.
In Learning eXperience il Processo D.E.C. è un modello che permette di gestire la complessità dei gruppi in maniera strutturata e orientata ai risultati. Attraverso le fasi di Divergenza, Esplorazione e Convergenza, facilita la creatività e la collaborazione, garantendo che ogni voce venga ascoltata e che le decisioni finali siano il frutto di un percorso partecipativo, inclusivo e ben guidato.