a scuola danno regole su cui non sono d'accordo

cosa fare quando non siamo in sintonia con gli insegnanti?

 

“Ciao Sabrina, sono in difficoltà con mio figlio perché a scuola a volte gli impongono regole su cui non sono d’accordo. Devo dirlo a mio figlio, oppure devo appoggiare sempre gli insegnanti?”


Le domande sulla scuola non sono mai semplici, perché, come ogni quesito, richiederebbero una lettura specifica e contestualizzata.

Ma questo non ci impedisce di fare qualche riflessione un po’ più generalizzata.

Cosa possiamo fare quando a scuola danno delle regole su cui non siamo perfettamente d’accordo?

Riflettiamo su tre possibili scenari:

  1. Per prima cosa cerchiamo di comprendere il significato sociale di quella regola. Magari non ci piace sul nostro bimbo, ma è utile nel gruppo classe. Ad esempio, non ci piace che nostro figlio non possa bere quando ha sete, ma la maestra dice che lo si può fare solo durante il cambio ora. Il valore sociale di questa regola è che si possa evitare un movimento continuo durante le lezioni. Una richiesta scomoda per una persona, a volte è utile nella gestione di un gruppo di 25 creature. Se riconosciamo che la regola scolastica ha un buon significato sociale, se intravediamo nell’organizzazione proposta un vantaggio per il gruppo, se una scomodità del singolo implica una bella utilità per la classe, lo spieghiamo al nostro piccolo. È un bel passaggio evolutivo uscire dal proprio egocentrismo a favore di un bene sociale. È fondamentale che i nostri ragazzi capiscano che la gestione di una piccola società implica necessariamente un investimento di tutti.
  2. Se non siete proprio d’accordo su un comportamento dell’insegnante, ma nell’insieme la scuola vi piace, potrebbe essere utile spiegare l’intenzione di quella maestra. A me personalmente è successo con entrambi i figli. Hanno avuto delle belle esperienze scolastiche, ma nei primi anni non si capacitavano delle urla di alcuni insegnanti, essendo abituati ad un altro tipo di comunicazione a casa. Ho spiegato loro che neppure a me piaceva quel tipo di tono, ma che l’insegnante aveva proprio bisogno di farsi ascoltare e quello era il suo strumento. Ho sottolineato che non sempre è facile instaurare una relazione efficace con tante persone contemporaneamente (io personalmente, pur ritenendomi piuttosto allenata in questo tipo di modalità educative a cui credo profondamente, non mi sono mai trovata a vivere 25 bimbi o ragazzi contemporaneamente e non penso che sia propriamente una passeggiata). Insomma abbiamo condiviso le intenzioni e le difficoltà dell’insegnante in questione. Per me questo è anche un valore di vita: ci sono molti comportamenti che non approvo, ma nel contempo penso sia importante capire le situazioni delle persone e provare a mettersi nei loro panni.  
  3. Se proprio i valori che insegnano a scuola sono in totale disaccordo coi principi di vita che vogliamo insegnare ai nostri figli, forse non è l’ambiente educativo adatto a noi. Se il disaccordo è profondo e generalizzato, vale la pena considerare se si tratti proprio del posto giusto per l’educazione dei nostri figli. 


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