Il mio lavoro consiste nell’accogliere i genitori che hanno qualche difficoltà con i figli. Difficoltà che di norma riguardano in qualche modo la quotidianità della maggioranza delle persone: bimbi che non dormono, che non ascoltano, che fanno un sacco di capricci, che si oppongono, che non vogliono mangiare, o mangiano troppo, non che vogliono fare i compiti, ma preferiscono stare ore davanti al cellulare o alla play station...
Ce n’è per tutti gusti.
Dopo aver ascoltato i racconti dei genitori, analizzo insieme a loro le dinamiche che si sviluppano a casa, dico loro cosa accade nei pensieri del figlio e suggerisco dei comportamenti più utili per affrontare e risolvere quella difficoltà, comportamenti più efficaci per raggiungere gli obiettivi educativi che i genitori si pongono.
Quindi vediamo insieme come comportarsi per aiutare i bimbi a fare la nanna con più serenità, o mangiare a tavola senza tragedie, o fare i compiti con più autonomia, o utilizzare la tecnologia con maggiore responsabilità ed avere una relazione più funzionale e serena a casa.
Queste sono le dinamiche che viviamo nel mio studio.
Se hai ascoltato anche gli altri podcast, avrai sentito messaggi del tipo: “mi raccomando, non urlare con tuo figlio, altrimenti cresce nell’insicurezza. Non essere troppo molle, altrimenti, non impara”.
Insomma, a volte sono piuttosto tediosa. “non fare questo, fai quell’altro. Prova un’altra strategia, questa non funziona”.
Mammamia, mannaggia alle mie prediche…..
Insomma, alla fine il messaggio è quello rivedere alcuni comportamenti poco efficaci ed allenare scelte più utili e più coerenti con i nostri obiettivi educativi.
Con questo podcast ho voglia di condividere con voi un’altra idea, non sostitutiva, ma complementare.
Io ho l’immensa fortuna di lavorare con genitori straordinari, genitori che si mettono in discussione, genitori che hanno voglia di uscire da convinzioni basate sulla tradizione, per cercare informazioni più scientifiche. Si tratta di genitori che non temono di fare percorsi, sperimentare nuove modalità, imparare, per poi sbagliare e ritentare.
Ogni volta che un genitore sperimenta un nuovo comportamento ha bisogno di rivedere convinzioni antiche, ha bisogno interiorizzare nuove conoscenze, ha bisogno di spezzare conclamate abitudini, ha bisogno di far fatica, cadere e riprovare.
Per quanto mi riguarda, chiunque abbia voglia di risolvere un problema e per farlo faccia affidamento sulla propria responsabilità e sulle proprie risorse, assumendosi la fatica e l’impegno del cambiamento, secondo me è una persona grandiosa.
Chiunque ricerchi nuove informazioni e abbia voglia di crescere ed imparare con qualunque mezzo a disposizione, ha una forza incredibile, perché conoscere il nuovo spesso significa mettere in discussione antiche credenze. E questo passaggio comporta una fatica notevole.
Personalmente nutro una grande ammirazione nei confronti di queste persone e quando torno a casa dal lavoro sono spesso più nutrita grazie a questi esempi. A mio parere, prendersi la responsabilità (attenzione non la colpa), mettersi in discussione, cercare soluzioni ed affrontare nuove fatiche, è una modalità particolarmente saggia di affrontare la vita.
Detto questo, oggi ho voglia di condividere con voi questo pensiero: va bene che tu ti metta in discussione, va bene che tu ti faccia delle domande, va bene che tu cerchi nuove informazioni, va bene che tu tenda a migliorarti, ma…….porca miseria…va MOOOLTO BENE ANCHE CHE TU A VOLTE TI FERMI E TI FACCIA I COMPLIMENTI.
Fermati un attimo, e fatti un complimento, perché sei genitore, perché ti dedichi a tuo figlio, perché magari qualche volta ti scappa l’urlo, ma lo ami tantissimo, perché lui è il tuo primo pensiero, perché fai di tutto per renderlo felice.
Magari tuo figlio non ha voglia di fare i compiti, ma è un amico sincero ed accorto. Sai perché? Perché tu gli hai dato un ottimo esempio. Non fare attenzione solo alle sue lamentele davanti ai libri, poni attenzione anche al suo modo di stare con gli amici e guarda quanto sei stato straordinario ad insegnargli questo.
Magari a scuola si muove in continuazione, ma è attento appena qualcuno ha bisogno di aiuto. E questa attenzione gliel’hai insegnata tu.
Magari tuo figlio non riesce ancora a relazionarsi in modo efficace, ma dimostra una grande determinazione nelle cose che fa. E questa determinazione l’ha imparata da te.
Magari hai un bimbo particolarmente oppositivo e ad ogni richiesta devi affrontare negoziazioni faticosissime, ma appena torni a casa è il primo a chiederti come stai, ti viene incontro e ti dà un abbraccio.
Chi glielo ha insegnato? Chi l’ha spinto ad imparare questo? Tu, il merito è tuo.
Non sono caratteristiche con cui si nasce, sono comportamenti che si imparano. E sei tu genitore a ad averglielo insegnato, a volte semplicemente con un esempio pieno d’amore.
Oppure hai un bimbo innamorato dei libri, curioso, che vuole sapere.
Oppure ancora hai un piccolo mago della creatività, che costruisce mondi nuovi con i lego, inventa storie straordinarie con bambole, animali e macchinine, o disegna invenzioni ricche di particolari.
Oppure hai un bimbo che sa giocare anche senza giochi. Basta un bastoncino e due sassi e riesce a creare nuove realtà.
Chi ha nutrito questi meravigliosi cervelli? Chi li ha spronati? Chi ha creato spazi perché potessero esprimersi al meglio?
Tu, con la tua dedizione, con il tempo passato a raccontargli storie, a leggere libri o a giocare.
Hai un bimbo che da un punto di vista motorio è particolarmente veloce ed abile? Chi lo ha portato al parco a correre, o gli ha fatto fare i salti sul letto? Sempre tu.
O ancora hai un ragazzo che ama la musica, scrive poesie, si ricorda di telefonare alla nonna per chiederle come sta, che si accorge se sei giù di morale.
Penso che faccia bene soffermarci a guardare i nostri figli e ad osservare le loro caratteristiche migliori. Siamo così abituati a criticare e a sottolineare le mancanze che a volte ci sfuggono i lati più straordinari.
Oggi desidero dirti, o meglio, dirci, di fermarci ed osservare la bellezza dei nostri figli e di riconoscere in essa il nostro impegno ed il nostro amore.
Tutti i nostri bimbi e ragazzi hanno qualcosa in cui migliorare, ma tutti loro hanno talenti, sensibilità, capacità, intuizioni, genialità, creatività, abilità.
E tutto ciò esiste perché affianco a loro ci sono genitori che li amano, nutrono i loro apprendimenti, danno l’esempio.
A volte c’è bisogno di dircelo, a volte c’è bisogno di tirare un bel sospiro e dirci che siamo piuttosto bravi, a volte c’è bisogno di essere orgogliosi di ciò che facciamo noi e di ciò che sono i nostri figli.
È utilissimo mettersi in discussione, ma è più facile farlo quando partiamo dall’amore, dalla stima e dal riconoscimento di ciò che siamo e di ciò che facciamo.
Quindi un complimento a te che ti sei alzato per anni di notte, che hai cercato di preparare i pasti preferiti di tuo figlio, che gli sei stato accanto fino a tarda sera per fare i compiti, che lo hai consolato per le sue delusioni, che hai letto migliaia di pagine, consumato il tappeto per giocare con le macchinine, che hai impilato centinaia di lego, che hai fatto chilometri per portarlo al parco, che lo hai aspettato fuori da scuola pronto ad ascoltare tutte le sue frustrazioni.
datti una pacca sulla spalla, guardati allo specchio e ditti che sei davvero in gamba.