COME REAGIRE QUANDO TUO FIGLIO DICE DI PREFERIRE I NONNI O LA BABY SITTER

"mio figlio non mi vuole bene?"


“mio figlio a volte mi dice di preferire i nonni o la baby sitter. Dove sto sbagliando? Non mi vuole abbastanza bene?”.

Oggi è sempre più facile richiedere l’aiuto di nonni e baby sitter per accudire i figli, visto che spesso entrambi i genitori lavorano. Questo è già sufficiente per creare qualche senso di colpa…ma se a ciò si aggiungono frasi del tipo: “io sto meglio con loro che con te!”, è facile che il nostro cuore diventi un fragile oggetto di cristallo sminuzzato in microscopici pezzettini. 

Specifico immediatamente che si tratta di un podcast che contiene delle riflessioni pedagogiche generali e che, ogni singola situazione, va analizzata nel suo contesto particolare. 

Per semplicità, elenco le nostre riflessioni per punti. 

“mio figlio a volte mi dice di preferire i nonni o la baby sitter.

Cosa vuole dirmi? Come interpretare le sue frasi?”

1. Il ruolo dei genitori è unico e diverso da qualunque altra figura educativa: tu sei il genitore e come tale hai bisogno di instaurare con tuo figlio una relazione di grande amore, accudimento, intesa. Nel contempo è assolutamente necessario che tu ne sia la guida e dia delle regole. Capita che alcuni nonni ed alcune baby sitter non si prendano questo compito e che siano molto più accomodanti rispetto alle richieste del bambino: preparano merende più dolci, acconsentono al biscotto anche prima di cena, comprano spesso regali, tendono a dar loro ragione, si scordano di mettere il timer alla tv o ai videogiochi. Il tutto crea una situazione estremamente più vantaggiosa per il bimbo che, non appena si ritrova a casa a dover rispettare orari e regole, sbotta e dice di preferire l’atra casa. 

Cosa fare? 

Per instaurare una buona comunicazione è NECESSARIO PARTIRE SEMPRE DAL SUO PUNTO DI VISTA. I bimbi si esprimono come riescono e non sono in grado di analizzare le situazioni, considerare i vari punti di vista e spiegare in modo preciso i loro stati d’animo. Glielo insegniamo noi, traducendo le loro parole in modo più completo: “ci sta che a volte tu preferisca stare con loro, perché fai delle cose che con mamma e papà non fai. Il nostro compito è quello, non solo di farti divertire ora, ma anche di insegnarti cose utili per il tuo futuro. La cosa bella è che puoi vivere entrambe le situazioni: dai nonni fai cose divertenti, ma meno utili per il tuo futuro, qui in casa impari ciò che ti farà crescere bene”. In questo modo aiuti tuo figlio a far chiarezza sui suoi stati d’animo ed ampli il suo punto di vista. 

2. Evita di cadere in una comunicazione ricattatoria: qualche volta le nostre angeliche creature, quando sono arrabbiate per i loro giusti motivi, pronunciano frasi che ci fanno star male. E loro lo sanno e lo percepiscono. È naturale tutto questo, non c’è nessun disegno perfido e crudele nella loro mente. Semplicemente, quando si è arrabbiati, è più facile cercare di ferire l’altro. Non è una scelta razionale, ma una reazione emotiva (che spesso mettiamo in atto anche noi adulti e che pian piano dobbiamo imparare ad evitare). Ecco che, nel momento del litigio, escono con frasi del tipo: “voglio più bene ai nonni, io preferisco la mia baby sitter a te”. Per prima cosa analizza bene la situazione: te lo sta dicendo in un momento sereno e di condivisione? O te lo sta dicendo urlando come una marmotta allarmata in un momento di rabbia? Il contesto è fondamentale per attribuire un significato alla frase. Se te lo sta dicendo durante un litigio, non dar peso al significato letterale di ciò che ti sta dicendo. Semplicemente ti sta comunicando: “sono arrabbiato con te”.

3. Valuta come passi il tempo con tuo figlio: a volte potrebbe verificarsi una situazione per cui, dai nonni e con la baby sitter tuo figlio ha attenzioni, momenti di gioco, di condivisione, di attività divertenti, mentre con te ci sono solo i doveri. Non sono rare le situazioni in cui i genitori tornino a casa e si dedichino in fretta e furia alla cena, a sistemare, a controllare i compiti, a far mangiare e lavare i figli, ed infine a letto di corsa. Sempre in affanno. Sempre con il verbo “dovere” in bocca. “Ora devo cucinare, ora non c’è tempo perché devo sistemare, ora è tardi e devi andare a letto”. Ovviamente si tratta di organizzazioni complesse, di persone che si danno da fare per 17 ore al giorno, insomma una specie di eroi. Ma…così facendo si toglie ai figli una parte importante della relazione, quella fatta di tranquillità, di gioco, di chiacchiere, di intimità, di divertimento e di confidenze. Se ti riconosci in questa situazione, quando tuo figlio ti dice di preferire i nonni o la baby sitter, ti sta dicendo: “mi mancano questi momenti con te. Con loro li vivo e con te no”. Immagino, anzi, so perfettamente cosa significhi essere all’interno di questo vortice, ma, se vogliamo avere una relazione profonda con i nostri figli, è fondamentale trovare dei momenti dedicati totalmente a loro, al tempo piacevole, al gioco, allo stare insieme senza impegni. Non è per niente semplice, ma ti posso assicurare che, quando riesci a trovarti questi momenti, vedrai immediatamente dei cambiamenti molto piacevoli. La relazione si fa più intensa e tuo figlio cercherà con gioia la tua compagnia.

4. “tu mi urli sempre, mentre i nonni non lo fanno mai”. Ci siamo già detti che il nostro ruolo di genitori implica la necessità di dare regole ai nostri figli. Anche in questo caso possiamo incontrare a volte delle difficoltà. Non è sempre semplice dire di no, fissare orari, imporre comportamenti, negare dei consensi. Sarebbe più semplice far fare ai figli ciò che desiderano, dire di sì, accontentarli, fregarsene dei compiti e degli orari. Ma noi sappiamo che non è possibile, che non li aiuteremmo a crescere bene, che loro necessitano della nostra guida per diventare degli splendidi adulti. E questo a volte ci porta ad assumere atteggiamenti severi, autoritari, veementi con urla, sgridate e punizioni. Ai nostri figli non piacciono i litigi, o meglio, non sono in grado di sopportare la rottura di relazione con i genitori. Quando tuo figlio ti dice che i nonni o la baby sitter non urlano, ti stanno chiedendo di smettere di farlo, perché per loro è troppo difficile sostenere le situazioni di conflitto con te. E’ FONDAMENTALE PER LA LORO CRESCITA EQUILIBRATA NON INTERROMPERE LA RELAZIONE CON LORO, NEPPURE NEI MOMENTI DI CONFLITTO.   E come? È necessario imparare a dare le regole bene, con fermezza e gentilezza, con autorevolezza ed empatia. Dobbiamo essere guida e relazione, sempre e contemporaneamente. A tal proposito ti propongo l'ascolto del metodo 3x3 che trovi nella sezione audiocorsi.

La relazione fra genitori e nonni qualche volta può essere complessa. Sarebbe opportuno che insieme si formasse una bella squadra educativa, dove le diversità fra i singoli individui e i singoli ruoli, trovassero dei valori comuni a cui attenersi. Purtroppo non è sempre così e questo è sicuramente un altro argomento che merita uno spazio specifico. 

Per ora concentriamoci su ciò che dipende direttamente da noi: impariamo a dare bene le regole, con gentile fermezza, e ricaviamoci dei tempi di gioco e condivisione con i nostri figli, qualunque età abbiano.

Se ci pensi bene, qualunque relazione per esistere ha bisogno di spazi dedicati al divertimento e all’intimità, senza fretta e senza doveri.

Qualche volta i nostri figli cercano di dirci solo questo.


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