Uno dei motivi più ovvi e semplici per cui i figli si arrabbiano è che … le cose non vanno come desiderano loro.
E voglio anche vedere…quale creatura gioisce quando non accade ciò che desidera?
Diciamo che i figli tendono ad essere meno filtrati nelle loro manifestazioni di rabbia per una cosa che si chiama EGOCENTRISMO, per cui loro sono al centro del mondo, i loro desideri sono assoluti e le loro ragioni inconfutabili.
Tutto ciò che è in disaccordo col loro volere è semplicemente ingiusto, ingiustissimo, inaccettabile, sbagliato, insensato… per questo si arrabbiano.
I pensieri di ingiustizia creano necessariamente rabbia.
Ovvio. Tutto ciò è assolutamente in linea col loro sviluppo.
Ma, giusto per essere coerente con tutti i miei scomodissimi podcast, sapete qual è uno dei semplicissimi compiti di noi genitori?
Far crescere i nostri incazzosi pargoletti facendoli evolvere dalla modalità egocentrata alla modalità sociale.
Se non promuoviamo questa evoluzione sapete cosa succede?
Che si trasformano in adulti perennemente arrabbiati, perché, se non imparano a riconoscere le ragioni dell'altro, si confronteranno con una eterna frustrazione, si diranno che il mondo è infausto e produrranno quintali di cortisolo.
Le persone che sono sempre arrabbiate sono quelle che non sanno stare in società, che mettono Se stesse, i propri desideri, i propri voleri sempre in prima fila come se fossero assoluti.
“Io voglio questo, non è giusto che l'altro faccia così, non mi ha chiamato, mi ha risposto in modo sbagliato, avrebbe dovuto fare un’altra cosa…”
Questi sono i pensieri di chi non è ancora uscito dal proprio egocentrismo e pensa che le proprie idee siano semplicemente giuste, in assoluto.
Essere adulti (non solo all’anagrafe) significa invece:
essere molto consapevoli dei propri desideri
accettare che il mondo abbia anche delle regole diverse dal nostro punto di vista
capire le ragioni dell’altro
comprendere l’utilità delle regole sociali, anche se a volte sono scomode
E come si fa questo passaggio?
Udite udite...insegnando bene le regole ai nostri figli.
Le regole date bene:
spiegano con le giuste parole le ragioni sociali,
comprendono anche le ragioni del figlio senza giudizio
prendono per mano il piccolo
lo accompagnano verso la comprensione e l’apprendimento dell’altro.
In questo modo i figli, nel rispetto e nella stima,
imparano a leggere i propri desideri senza reprimerli,
imparano a leggere il contesto intorno a sé per capire se quel desiderio sia realizzabile,
imparano a leggere ed accettare le ragioni dell’altro,
imparano il delicato equilibrio fra sé e la società.
Se non riusciamo a far rispettare le regole, i pargoli rimangono delle creature egocentriche.
Se impongo le regole con veemenza, i tatini imparano il rispetto degli altri a scapito dei loro bisogni e dei loro desideri.
Non abbiamo scelta.
Abbiamo proprio bisogno di imparare a dare bene le regole per crescere delle creature serene.
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