episodio 14 di Maya: non urlerò mai più...forse

quante buone intenzioni...

Penso di aver capito che queste cose delle urla e dei litigi non siano proprio la modalità più utile per farsi ascoltare e per creare un buon clima e una buona relazione in famiglia.

Davvero, l’ho capito.

Almeno in teoria.

È successa una cosa terribile: mi sono vista dal di fuori e non mi è piaciuto tanto.


Lo scorso pomeriggio è accaduto una specie di miracolo e mi sono ritrovata da sola, senza figli. Penso sia la prima volta negli utlimi...boh… non ricordo neppure che ci siano stati momenti della mia vita senza figli.

Forse sono nata con i figli vicino.

Penso sia proprio successo questo.


Insomma, giovedì la nonna ha chiesto di poter stare un po’ con l’Enrico (se ne sarà pentita sicuramente), Mulan è andata da una sua amica (non voglio sapere nulla di ciò che hanno fatto) e il Francesco aveva un allenamento intensivo con un mister esterno.


Ve lo confesso sottovoce. Non l'ho neppure detto a Marito, perché avevo proprio voglia di un po’ di solitudine, di silenzio, di mancanza di programmi, di improvvisazione, di ascolto delle mie esigenze e dei miei bisogni, senza dover negoziare con qualcuno.


Avevo bisogno solo di Maya. Un sogno.


Così sono uscita dal lavoro e per un po’ mi sono sentita...

felice?

libera?

potente?

No, nulla di tutto questo.

Mi sono sentita un po' vuota. 

E non sapevo cosa fare del mio tempo.


Per un attimo ho pensato di sistemare casa, ma poi mi sono subito redarguita per questo pensiero sconsiderato.

Insomma, la faccio breve.


Ho deciso di andare a fare una passeggiata, ho messo gli auricolari per ascoltare qualche podcast, e mi sono fermata in una bel posticino per un caffè.

Ed è successo lì.

Anziché focalizzarmi su vestiti, scarpe e borse, oppure sulla natura che sta sbocciando con nuovi colori e profumi, cosa cavolo vado a vedere?

Le altre mamme con i pargoli.

Zio Billy, sono perseguitata.


E ho visto tutto dal di fuori: ho visto mamme che parlano in modo scocciato, ad alta voce, con minacce, con stizza e ho visto i nanetti mettersi i vestiti da ninja e cominciare a combattere con sfide e capricci.


Ma soprattutto ho visto come ci trasformiamo noi genitori, l’ho visto da fuori, ho guardato i visi, ho ascoltato il tono, ho udito le parole.

E ora ho capito perché non può funzionare.

Ovviamente non critico nessuno di questi genitori, perché io riesco ad esplodere in modo molto più rumoroso e plateale, ma vederli da osservatore esterno è un'altra cosa. 


E no, non mi piace.

Non voglio essere così e non voglio che si instauri questa relazione con i miei ragazzi.

E in quel momento ho deciso: non urlerò mai più.


Sono tornata a casa con una nuova energia, gongolandomi nella mia nuova identità di genitore zen e ho pensato che i prossimi spot del mulino bianco verranno girati direttamente dentro le mie quattro mura di famiglia perfetta.

Ci voleva così poco?

È bastato un caffè in solitudine per capire questa semplice verità.


  • Alle ore 1730 avevo fatto la mia promessa.
  • Alle ore 1930 la mia famiglia era al completo
  • Alle ore 2030 il mio buon proposito si era volatilizzato in una nuvoletta di zolfo.


Addio calma, addio pazienza, addio agli spot pubblicitari e addio alla mia immagine di mamma fichissima.

Il tutto ha lasciato il posto all’ennesima sfuriata e alla mia sensazione di non farcela.

sabrina salmaso: mi riprometto di non urlare più, mai poi...



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