Sto diventando un genitore un filino più consapevole.
Mi è venuta questa fissa dei podcast pedagogici ed in effetti qualche nozione in più si sta misteriosamente infiltrando nelle mie connessioni neuronali.
Comincio a riflettere sulle ragioni dei miei figli, comincio a capire che la loro disobbedienza ha un senso, comincio a comprendere quanto sia fondamentale sviluppare in noi nuove competenze per educarli in modo utile, mi sto convincendo che la loro crescita sia direttamente proporzionale alla nostra crescita.
Che ne dite?
Sono piuttosto fiera delle mie evoluzioni...
Vabbè, non è sempre così.
E non è che abbia sempre la risposta in tasca, anzi.
So che la Salmaso spesso dice che dietro al comportamento dei nostri pargoli c'è sempre un motivo, anche se per lo più rimane ignoto a noi adulti, poveri ignari.
Ma.. detto fra noi, siamo sicuri che esistano davvero questi motivi?
E se fra i neuroni dei miei ragazzi si fosse attivata una sorta di pausa cognitiva?
Dico davvero, non saprei che altra spiegazione darmi.
Giusto per fare un esempio, Stefania è notoriamente piuttosto veloce a capire le cose e non impiega mai più di mezz'ora a finire tutti i compiti, spesso anche con eccellenti risultati, per me inspiegabili, considerato l’impegno che ci mette.
Ma vabbè, finché ci riesce…
La cosa pazzesca è che quella mezz'ora non è mai serena, ma è il frutto di pomeriggi passati a discutere.
La dinamica più o meno è questa:
- torna a casa, chiede di stare un pochino davanti al cellulare per guardare qualche intelligentissimo e didattico video su youtube;
- all’ora concordata le dico di riporre lo smartphone e da lì comincia il calvario;
- lei tenta qualche timida negoziazione,
- poi passa alle lamentele, con considerazioni giuridiche sull’ingiustizia dei troppi compiti assegnati;
- esibisce le sue competenze mediche per raccontarmi di tutte le patologie che affliggono pancia, testa, arti e denti;
- diventa una perfetta nutrizionista, spiegandomi il motivo per cui debba urgentemente cibarsi nell’immediato, a rischio di un pericolosissimo calo glicemico;
- successivamente chiede il mio aiuto, invocando i suoi diritti di accudimento, previsti dalla costituzione italiana;
- infine si mette alla ricerca di qualcuno con cui litigare, peraltro con ottimi risultati.
Insomma, ho indubbiamente una figlia competente ed efficace.
Ma io dico… non farebbe prima a fare i compiti in poche decine di minuti e poi rilassarsi a fare ciò che desidera?
Comunque alla fine lei li svolge sempre tutti.
Perché procrastinare, litigare, perdere tempo, arrabbiarsi anziché toglierseli prontamente dalle scatole?
Davvero c'è una buona ragione per tutto questo?
Io non capisco proprio.
E poi mi chiedete perché mi vengono dei seri dubbi sulla capacità razionale dei miei ragazzi…