Sono sempre io Maya, la mamma esperta in eptologia, lo studio delle liste con sette punti.
Rileggendo le precedenti pagine del mio diario mi sono accorta che posso dare davvero l’immagine di un madre disperata con figli da "riformatorio".
Nonostante qualche momento in cui effettivamente più che la polizia ci vorrebbe un esorcista, in realtà a casa mia ci sono un sacco di momenti supercarini.
Io adoro leggere e ci sono serate in cui prendo un libro per Enrico e piano piano anche Stefania e Fra si avvicinano per ascoltare. Magari una con la bambola e l’altro col cellulare, ma ad un certo punto mi accorgo che sono tutti seduti in divano ad ascoltare.
Sono i momenti in cui sento di essere la donna più fortunata e felice dell’intero universo e insieme al mio amico Geronimo Stilton porto i miei pargoli nel regno di streghe, sirene, draghi, folletti, gnomi, giganti e fate.
E poi ci sono le nostre “serate gioco” fra memory, dobble (ve lo consiglio vivamente) e bische di pseudo poker. Ci divertiamo come dei PAZZI, salvo qualche possibile sfogo di incontrollabile follia nel momento in cui il microtatino perde per due volte di fila. Prima o poi chiederò alla Salmaso come gestire queste reazioni.
In queste serate sembra che io e i miei ragazzi viaggiamo per lo stesso sentiero , con lo stesso passo e verso lo stesso rifugio.
Insieme, in armonia, ridendo. (superwow!)
E mi sembra tutto facile, tutto possibile.
Io parlo e... loro mi ascoltano. Davvero. Cioè, sentono le mie parole e sono in grado di ripeterle e ne capiscono il significato.
Chi è genitore sa perfettamente che non è affatto banale questa cosa e che farsi ascoltare senza scagliare la maledizione “imperius” è ben più di una semplice magia (per chi non conoscesse Harry Potter, scriverò un menù con l’elenco degli incantesimi più potenti, non si sa mai che ne abbiate bisogno).
In questi momenti funzioniamo.Parliamo, ci ascoltiamo,ci capiamo.
Ma poi arrivano loro, i marziani malefici che si impossessano delle mie creature. E a quel punto diventiamo dei poliglotti: peccato che parliano idiomi diversi.
Zero comprensioni.
Tutti intenti a spiegare e a difendersi.
I concetti più semplici diventano incomprensibili e io non mi capacito come non possano comprendere frasi così basilari.
un esempio?...
“E’ tardi, spegni la tv” ----------> È davvero tanto complesso da capire?
“Metti via il cellulare e spegni la luce” ----------> Boh. Come è possibile che non lo comprendano?
L’epilogo è più o meno sempre lo stesso, con qualche variabile a seconda delle serate.
I miei figli si trasformano in veri e propri destabilizzatori sociali e rompono tutte le dinamiche pacifiche del nostro piccolo gruppo famigliare, io divento una predicatrice con qualche punta di isteria e mio marito cerca invano di portare la pace, salvo poi scoppiare ed emettere suoni udibili fino a tre isolati di distanza.
Sabrina Salmaso, perché a volte è così difficile entrare in sintonia?
Googlo speranzosa…