Quali sono gli ingredienti per crescere un figlio sereno, equilibrato e felice?
Magari bastasse una semplice lista per ottenere questa prelibata ricetta.
Sarebbe da stampare, farne miliardi di copie e consegnarla in ospedale, ogni volta che qualcuno partorisce ed ogni volta che una coppia decide di adottare un bimbo.
Una vera e propria lista della spesa, da attaccare con le calamite al frigorifero e da guardare ogni mattina appena svegli, mentre ci si prepara il caffè.
Ok, basta sognare ad occhi aperti, questa lista non esiste, ma...possiamo crearne una con gli ingredienti principali e vi assicuro che, sebbene non sia così semplice ed immediata, è comunque molto efficace.
Bene, cominciamo con gli ingredienti base.
1. Crea momenti di intimità e di divertimento: lo pongo come primo ingrediente perché nella nostra vita, spesso frenetica, iperproduttiva, e zeppa di impegni inderogabili (vi assicuro che io sono una regina delle giornate incasinate), dedichiamo un sacco di tempo ai nostri figli, ma...sono tempi in cui “facciamo cose”. Alla mattina ci si sveglia e ci si prepara, poi, dopo la scuola, si va a fare la spesa e un po’ di commissioni varie, poi si fa i compiti, si cucina per la cena e ci si sistema per dormire, un libro, due coccole e fine.
Ciò che voglio dire è che può capitare di dedicarci totalmente ai nostri figli, senza passare dei tempi dedicati esclusivamente al gioco, al divertimento, alle chiacchiere, alle confidenze.
Nessuna relazione può essere pienamente soddisfacente se non ha dei momenti di nutrimento reciproco, in cui ci si dedica l’uno all’altro, lontano dai doveri e dalle faccende quotidiane.
E tuo figlio ha bisogno di questi momenti, qualunque età abbia. Più piccino è più numerosi devono essere.
Piuttosto che un’intera giornata una volta al mese, è meglio venti minuti al giorno.
Minuti in cui ti siedi accanto a lui, prendi il suo gioco preferito e gli chiedi cosa desidera fare.
Se invece è un ragazzo, trova uno spazio in cui chiacchierare, ascoltarlo, senza prediche, senza giudizio. Solo due chiacchiere in confidenza.
Se è appassionato di videogiochi, nel momento in cui gli è consentito giocare, mettiti accanto a lui e fatti spiegare cosa sta facendo.
Insomma, entra nel suo spazio, in ciò che ama, e condividilo con lui.
Ritagliati dei momenti esclusivamente per tuo figlio, fai ciò che lui desidera. Prova per qualche giorno e guarda che accade.
Non è sempre facile. Parlare il suo linguaggio a volte potrebbe essere poco divertente: giocare con macchinine, dinosauri, carte di pokemon, guardare video di minecraft, vestire le bambole, fare il caffè con una moka di plastica, o ascoltare storie di chat infinite fra adolescenti.
Insomma, all’inizio, a volte, potrebbe essere un pochino noioso. Ma l’effetto è incredibile: la gioia che gli vedrai dipinta sul viso e l’intimità che si creerà fra voi trasformerà questi momenti in puro piacere.
Se ancora non lo fai, sperimentalo e poi scrivimi per dirmi cosa capita
2. Mantieni una relazione costante: altro aspetto più facile a dirsi che a farsi. Come ci siamo già detti in altri podcast, ciò che rende un figlio sicuro di sé, equilibrato e competente da un punto di vista cognitivo ed emotivo, è una relazione costante, soprattutto nei momenti di difficoltà. Hai presente le dinamiche del tipo: “sei bravo, ti voglio bene, sei meraviglioso” quando va tutto bene e“non ne posso più, sei insopportabile, è impossibile stare con te”, nei momenti difficili in cui non ti ascolta? Questo è uno dei meccanismi educativi più usuali e più inefficaci per la serenità del tuo piccolo. Ciò che lo renderà potente nella vita, sicuro di sé, consapevole ed attento agli altri è una relazione con te che sia sempre costante anche nei momenti difficili. In parole povere, è importante che impari a farti ascoltare e a risolvere le situazioni, mantenendo la calma, l’empatia e la gentilezza. Lo so a cosa stai pensando.
Una cosa del tipo: Sabri, è impossibile. Vuoi provare a venire a casa mia? Ti sfido a stare due ore con mio figlio quando è ora di fare i compiti.
Vabbè, non discuto. Immagino che certe situazioni siano davvero pesanti. Ma ti posso assicurare che, se sai come gestire queste situazioni, è tutto più semplice. C’è il modo per farlo e sarà mio compito divulgare il più possibile queste modalità, per rendere semplice ciò che ti appare complicato. Come spesso sostengo, la conoscenza è la via della libertà.
Quindi, pian piano, prova mantenere la calma e relazione anche quando ti fa arrabbiare. Ti assicuro che le dinamiche cambiano come per magia.
3. Dai le regole in modo fermo: tuo figlio, per crescere e diventare ogni giorno più competente, ha bisogno di regole. Non è possibile che lui se le dia da solo. Non è possibile che lui in autonomia si contenga, si dia dei limiti, sappia cosa fare. Non è possibile per motivi neurobiologici. Lui non smetterà di mangiare cioccolata, di guardare la tv, di utilizzare i videogiochi o il cellulare. Lui inizialmente presterà difficilmente i giocattoli, accetterà a fatica che mamma e papà parlino fra di loro, non si organizzerà per fare i compiti in anticipo. E non perché sia uno svogliato o fannullone o cose del genere. Semplicemente perché è un bambino o è un adolescente e ha bisogno delle tue regole per imparare. Sarebbe semplice essere genitore se bastasse semplicemente dire di sì ed accontentare. La parte più complessa è mettere paletti, contenere, dare regole e dire di no. E dare regole non ha nulla a che fare con prediche, urla, punizioni e castighi. Dare regole è un’arte. Che si può imparare. Bisogna costruire modelli, saperli comunicare e farli rispettare, mantenendo la calma.
Lo sento di nuovo. Sento voci e commenti di sottofondo. Forse neanche di sottofondo. Sento commenti urlati. “Sabriii, che dici? Io ci ho provato mille volte con mio figlio, ma poi mi esaspera e se non urlo e non passo alle minacce, col cavolo che mi ascolta”.
Effettivamente è così. È così perché non conosciamo i piccoli inghippi in cui incorriamo e perché noi veniamo da un’educazione diversa, che all’epoca funzionava, ma oggi no. Una volta bastava uno sguardo, una parola, un tono della voce più alto. E la maggior parte di noi sentiva quel timore reverenziale che rendeva quasi impossibile disobbedire.
Ma diciamocelo, oggi, nella maggior parte dei casi, non funziona più così. La cultura è cambiata (e non è mia intenzione fare valutazioni su quale sia la migliore. Ad ognuno il proprio parere), i figli sono cambiati. Io li adoro: svegli, intelligenti, curiosi. Ma anche timidi, insicuri, fragili. Meravigliose creature che hanno bisogno di genitori solidi che li facciano crescere con consapevolezza
Oggi c’è bisogno di conquistarsi un’autorevolezza più informata. E un passo alla volta, se senti che questa soluzione ti piace, lo puoi fare.
Tutte le ricerche sullo sviluppo della mente e delle emozioni dei bambini portano a questo risultato: relazione intima, coerente e sicura insieme a regole date bene consentono ai nostri figli di crescere competenti, sereni e sicuri.
Non è semplice farci carico di questa enorme responsabilità. Ma consentitemi, è anche un grande onore il ruolo di noi genitori.