Quali sono gli errori principali quando cerchiamo di attivare questa ricetta?
Ricordiamo che la ricetta straordinaria della genitorialità è:
amorevolezza
rigore
incoraggiamento
(bellissimo il libro di Laurence Steinberg “Adolescenti. L’età delle opportunità”. Parla proprio di questi tre atteggiamenti genitoriali)
Quali sono gli errori che spesso noi facciamo ?
Il principale riguarda l’applicazione contemporanea di questi comportamenti.
Spesso ne scegliamo uno, a scapito degli altri.
1) Genitori molto amorevoli.
Capita che genitori straordinariamente amorevoli, tendano ad essere poco rigorosi e , pur di non creare dispiaceri e frustrazioni ai figli, siano spesso accondiscendenti, poco fermi, poco autorevoli. Il loro amore potrebbe tradursi nell’incapacità di dire di no, di definire delle regole, di porre dei limiti e dei confini.
Si fanno in quattro per accontentare i loro pargoletti perché la loro amorevolezza, carica di empatia, si traduce nella difficoltà di non accontentarli.
Purtroppo i tatini hanno bisogni di regole, di “no”, di limiti.
Hanno bisogno di non avere tutto ciò che desiderano.
È fondamentale non accontentarli sempre.
Vi lascio il link di un podcast su questo argomento: cosa accade se accontenti sempre tuo figlio
2) Genitori molto rigorosi.
Può capitare che i genitori rigorosi, bravissimi a dare regole e a farsi ascoltare, consapevoli che le loro creature hanno bisogno di questo, tendano ad essere, oltre che rigorosi, pure un po’ duri e rigidini. Può capitare che sfiorino l’autorità anziché l’autorevolezza, e che esercitino un potere un po’ troppo severo nei modi, a scapito di una dolce affettuosità e di una incoraggiante pacca sulla spalla nei momenti di difficoltà.
3) Genitori molto incoraggianti.
I genitori incoraggianti sono sempre superpositivi, si prodigano in complimenti, ma a volte rischiano di evitare le giuste critiche, possono cadere nella tentazione di non riconoscere la responsabilità dei propri pargoletti e di trovare la “colpevolezza” sempre negli altri, perché i loro tesorini sono bravi e sono da capire, poveri cari. Ed ecco che eventuali litigi con i coetanei, brutti voti, note, o esclusione dalle partite della domenica vengono letti come delle ingiustizie di cui il tatino non ha alcuna responsabilità. In questo modo l'incoraggiamento si traduce nella mancanza di autocritica , nell’incapacità di prendersi delle responsabilità e quindi anche nell’impossibilità di migliorare e progredire.
Cosa è importante fare invece?
Trovare il modo di essere sempre e contemporaneamente amorevoli, rigorosi ed incoraggianti, anche nei momenti di difficoltà.
(elementare, Watson!)
E’ importante capire come si faccia e poi allenarsi a mettere in pratica concretamente questa modalità genitoriale vincente, gratificante e, detto fra noi, a volte pure divertente.
Certo, richiede fatica, investimento, impegno, ce lo diciamo sempre.
Da qualche parte ho letto una frase del tipo: la qualità non è mai casuale; è sempre il risultato di uno sforzo intelligente.
È importante conoscere per indirizzare il nostro sforzo in modo consapevole.
Se hai voglia di fare un percorso di informazione pedagogica e di sapere come trasformarlo in azioni concrete, contattami qui.