IL CERCHIO DEL POTERE

come insegnare a piccoli passi

Recentemente mi sono imbattuta in un libro molto interessante, “il vantaggio della felicità” di Shawn Achor. 

Se ti piace leggere, te lo consiglio, perché contiene spunti molto interessanti ed è fluido, scorrevole da leggere. Alcuni concetti desidero condirveli con te per cui li tratterò probabilmente anche in qualche altro podcast.

Oggi ti parlo di quello che lui definisce come il “cerchio di Zorro”, un concetto che io utilizzo da anni nei processi di apprendimento, ma devo dire che raccontato da lui ha un effetto leggermente più persuasivo. Quindi non mi rimane che prenderne atto, condividere alcuni passaggi con te e poi vedere come utilizzarlo come genitori, sia con noi stessi sia con i nostri figli.

Achor racconta di un capitolo di Zorro poco noto ai più (a me sicuramente, che grazie alla mia memoria selettiva ho fotografato solo l’immagine straordinaria di Antonio Banderas mentre volteggiava con la spada). 

Temo che l’Antonio rischi di distrarmi, quindi…riprendiamo dal capitolo poco noto del nostro eroe. Nella maschera di Zorro, don Diego della Vega viene catturato ed evade molti anni dopo. Conosce AleJandro Murrieta (Antonio Banderas appunto) e riconosce in lui delle grandi potenzialità. Solo che il ragazzo sta passando un momento difficile, è molto ambizioso, ma non ha ancora le competenze adeguate, non riesce a controllarsi e finisce col darsi all’alcool.

È solo allora che don Diego, il vecchio spadaccino, decide di prenderlo con sé e di addestrarlo all’arte della spada.

Sai cosa fa il maestro?

Disegna un cerchio per terra e Alejandro deve combattere esclusivamente all’interno di quella piccola figura :“questo cerchio sarà il tuo mondo, sarà tutta la tua vita. Finché non te lo dirò io, non esiste nient’altro al di fuori”. 

L’allenamento va avanti finché il giovane non riesce a gestire con successo quel piccolo spazio, e solo successivamente, a piccoli passi, aumenta la difficoltà dell’allenamento e delle richieste, fino a diventare un abile spadaccino.

Prima dell’incontro con don Diego, Alejandro si sentiva perso, incapace di dominarsi, di gestire le emozioni, fuori controllo. Ma dentro quel piccolo cerchio qualcosa cambia.

Cosa succede?

1. Uno degli elementi che definisce il successo, è la convinzione che il nostro comportamento sia determinante, è la sensazione di avere il controllo su quell’obiettivo. Più pensiamo che il nostro agire sia importante per l’obiettivo, più saremo carichi e motivati. Se invece abbiamo la sensazione che non dipenda da noi, allora è più facile mollare e fallire.

Prova a pensare quante volte ti sia capitato una simile esperienza. Ti metti a dieta, non cali secondo le tue aspettative e comincia ad instillarsi in te la convinzione che quella dieta non funzioni, che tanto, anche se fai qual sacrificio, non dimagrirai mai. Che succede? Semplice: molli e ti abbuffi di cioccolata. Se invece cominci, convinto che il potere sia totalmente nelle tue mani, non molli e vedi i risultati, che accade? Che aumenta la voglia di proseguire ancora con maggiore determinazione.

La stessa cosa vale nel nostro ruolo di genitori. Abbiamo davanti a noi un figlio che ha difficoltà a gestire la rabbia e noi cominciamo a convincerci che lui sia proprio fatto così, che non c’è nulla da fare, non ci rimane che aspettare e che cresca. Forse un giorno capirà. Che succede? Impotenza, demotivazione e soprattutto una situazione difficile continua a rimanere irrisolta. 

Se invece vi costruite un piccolo cerchio di Zorro, e decidete di agire solo sulla sua rabbia che si scatena quando è ora di spegnere la tv, e trovate il vostro don Diego che vi dia due dritte su come gestire quel momento e voi vi allenate solo su quello, ottenendo ottimi risultati, che accade? Che aumenta la vostra motivazione, il vostro senso del potere, la vostra energia e ovviamente la situazione col figlio comincia a trovare una soluzione.

Sentire di avere il controllo sui propri obiettivi è una condizione indispensabile per il nostro benessere e per i nostri risultati.

2. L’apprendimento avviene per piccoli passi, per cui imparare a concentraci su una piccola area, permette di focalizzare tutte le nostre energie su qualcosa di raggiungibile, a ancora una volta rendiamo più facile il raggiungimento del successo

3. Avere una lunga lista di cose da fare, così come dedicarci ad un obiettivo molto grande ed ambizioso, senza dividerlo in piccoli passi, aumenta lo stato di stress diminuendo la capacità di utilizzare la parte più razionale del nostro cervello. Avete presente quelle scene in cui anche noi grandi ci dimostriamo abbattuti e ci crogioliamo al suono di parole del tipo “non ce la farò mai. È impossibile”. Ecco, temo che questo mantra non sia molto utile per il raggiungimento dei nostri obiettivi.

 

Per questo, quando lavoro con genitori, bambini e ragazzi, amo moltissimo tracciare il cerchio del potere: definire un piccolo spazio, un piccolo obiettivo, dove raccogliamo gli strumenti e le conoscenze necessarie e dove le persone sentono di poter aver il controllo della situazione.

 

E quanto è piccolo quel cerchio?

La risposta corretta è “e chi se ne frega! Ognuno di noi deve tracciarsi il proprio cerchio del potere. 

Se un genitore si arrabbia molto e fatica a gestire le proprie emozioni, in genere tracciamo un piccolo momento della giornata in cui allenare il proprio autocontrollo, condividendo insieme le modalità più efficaci. L’attenzione è concentrato solo su quel momento della giornata. Agli altri ci arriveremo.

Se in bimbo non è in grado di gestirsi i compiti, tracciamo intanto un piccolo cerchio, una scheda, un esercizio, per fargli vivere l’esperienza di potercela fare.

Per ogni ambito della vita, per tutti noi, grandi e piccini, è importante definire il nostro piccolo cerchio, allenare e sperimentare il nostro potere, per poi sviluppare le competenze in ambiti più ampi.

 

E la cosa incredibile è che, se impariamo questo metodo, riusciamo a mettere in fila una serie di successi incredibili.

hai voglia di cominciare a camminare?

Scegli di iniziare solo con un giro della tua via e poi torna a casa.

Hai deciso di ricominciare a leggere?

Scegli un libro di racconti brevi e leggi un paio di pagine al giorno.

Hai deciso di non urlare più con tuo figlio?

Definisci un momento preciso della giornata.

 

Disegna il tuo piccolo cerchio di Zorro, e aiuta anche tuo figlio a farlo. 

Raccogli le informazioni e gli strumenti che ti servono per gestire quella piccola area.

E goditi il tuo superpotere.

 

 

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