L'inconfutabile capacità persuasiva dei nostri figli

Cosa fare e cosa non fare


Pur ammettendo l’unicità dei nostri pargoli, possiamo affermare con certo grado di sicurezza che essi posseggano un indubbio talento che li accomuna: una temibile capacità di persuasione.


Ebbene sì, a prescindere dalla loro età, tali creature accrescono giorno dopo giorno una innata abilità di trovare il modo, peraltro spesso piuttosto originale, di convincerci ad accontentarli.


Le strategie sono varie e creative, e prendono la forma di:

- bimbi stesi a terra in preda a crisi isteriche

- insistenze senza limiti di tempo

- mento tremolante ed occhioni con i lucciconi

- promesse strappalacrime

- ricatti emotivi

- figure insostenibili di fronte alla gente


Diciamoci la verità, trattasi di creature geniali.


Se non ci fossero controindicazioni, io proporrei di rassegnarci di fronte a cotanta competenza e soccombere con le mani alzate, accondiscendendo alle loro richieste.


Purtroppo però, se noi cominciamo a cedere di fronte a queste persuasive petizioni, accadono delle cosine parecchio scomode per il loro sviluppo:

- non imparano limiti e regole

- rimangono incastrati nel loro (inizialmente naturale) egocentrismo senza la possibilità di evolvere

- non sviluppano le necessarie capacità sociali

- apprendono che i loro cosiddetti capricci sono funzionali e quindi li propongono con sempre maggiore forza e convinzione

- se noi prima diciamo di NO e poi li accontentiamo, perdiamo la nostra credibilità e loro ci ascoltano sempre di meno.

- perdiamo il ruolo di genitori guida e… come cavolo fanno ad evolvere i nostri tatini?


Insomma, un casino.


Partiamo da una certezza: loro saranno sempre degli incontrastati persuasori e ci proveranno in continuazione.

No, non accetteranno le nostre risposte e proveranno ad inseguire i loro desideri. Per fortuna. Ed è giusto così.


Cosa dobbiamo imparare a fare noi genitori:

- accettare questa realtà con animo leggero e mezzo sorriso, senza farne un dramma

- decidere cosa sia giusto accontentare e cosa invece merita un “no” come risposta, in base ai valori che vogliamo insegnare ai nostri figli

- spiegarlo con parole adatte, logiche, coerenti e consapevoli

- rimanere fermi, rigorosi ed irremovibili, anche di fronte alle loro manifestazioni rumorose 

- imparare ad accettare, a vivere, a comprendere ed accogliere la loro frustrazione che giustamente vivono di fronte al no, con pazienza e serenità

- sapere cosa dire e cosa fare per farli sentire accolti, ma non accontentati

- adottare un comportamento coerente, prevedibile e ripetitivo nel tempo in modo che loro possano imparare.


Se di fronte a quella specifica richiesta 

  • a volte diciamo di sì, 
  • a volte di no, 
  • a volte siamo sereni, 
  • a volte esplodiamo, 
  • a volte comprendiamo, 
  • a volte partiamo coi pipponi, 

lasciamo sempre spazio alla negoziazione e ad epiloghi diversi, creiamo confusione e i nostri pargoli non impareranno mai.


È fondamentale che ci assumiamo il nostro ruolo di adulti, che decidiamo, pianifichiamo, spieghiamo e ci impegniamo ad essere guide solide, strutturate, competenti e coerenti.


Insomma dobbiamo esser genitori perfetti?

Col cavolo.

Dobbiamo essere semplicemente genitori consapevoli sempre in cammino, per imparare ogni giorno qualcosa in più, per evolvere, per poter precedere i nostri figli nella strada della vita, per guidarli e dar loro gli strumenti affinché, quando sarà il momento, possano tracciare il loro sentiero.


Se desideri fare un pezzo di strada insieme a me, in un percorso personalizzato di informazione pedagogica superconcreta, contattami qui

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare