La competenza più importante: imparare ad imparare

le controindicazioni del talento


Penso che la competenza più importante per un essere umano sia...IMPARARE AD IMPARARE. D’altronde si tratta della capacità che ha permesso la sopravvivenza e l’evoluzione della specie umana.


Devo confessarvi che io ho una personalissima antipatia viscerale per le creature che passano gran parte del loro tempo a guardare, giudicare, accusare, criticare gli altri.

Finché il nostro focus è rivolto all’esterno, non è possibile avere tempo ed energia per imparare.


Per contro, amo, ammiro, stimo con tutta l’anima coloro che impiegano il loro tempo a studiare, leggere, crescere, migliorare in qualunque ambito.


L’idea di utilizzare tutti i minuti a disposizione ad apprendere, anziché guardare gli altri, è una vera genialata. 


I vantaggi sono incommensurabili, sono una specie di pietra filosofale che dona l’eterna giovinezza, non al corpo, ma all’anima.:

1) imparare regala gioia e divertimento, di cui il nostro cervello è particolarmente ghiotto. Imparare è divertente e, nonostante costi un po' di fatica iniziale, è in realtà una fonte di piacere incredibile. Il nostro cervello raggiunge un orgasmo assoluto ogni volta che evolve, ogni volta che supera un livello, ogni volta che raggiunge un risultato. Se diventiamo consapevoli di questo piacere possiamo evitare di dedicarci ad altre attività dopaminiche insalubri, che offrono una soddisfazione immediata e vuota, che nel qui ed ora dà un po’ di gioia, per poi lasciare spazio all’insensatezza ed alla frustrazione. Provate a passare un’ora a spulciare i vari reels dei social e ditemi come vi sentite. Provate ad utilizzare quell’ora ad imparare una ricetta, un ballo, un programma informatico, una lingua straniera, un nuovo metodo per sistemare l’armadio, per imparare a dipingere, cantare, ballare, correre… e poi sentite che cavolo di sensazione vi pervade.


2) imparare regala la competenza. Quando si diventa più competenti ci sono un sacco di cose super fighe che conquistiamo:

-autostima: ci sentiamo più efficaci e capaci;

-felicità: le persone che sanno fare tante cose hanno tante passioni, hobbies, divertimenti a cui dedicarsi. Hanno interessi e, anziché stare in divano, possono pattinare, correre, nuotare, sciare, scrivere un libro, suonare il pianoforte, cucinare,ricamare. E mentre fanno, sono felici e si realizzano.


3) imparare regala relazioni migliori perché diventiamo delle persone migliori ed offriamo agli altri una più bella versione di noi stessi.


Come genitori è fondamentale impiegare del tempo all'apprendimento: imparare ad usare le parole, a capire le nostre emozioni, ad integrarle alla nostra razionalità, imparare a gestire gli impulsi, a rallentarli, ad integrarli alla capacità di analisi. 


Ed un compito genitoriale ancora più importante è INSEGNARE AI NOSTRI FIGLI AD IMPARARE, perché stiamo offrendo loro un superpotere.

Diciamoci la verità, avere pargoletti superpeformanti, con voti altissimi senza fatica, e naturali campioni di calcio, ginnastica e nuoto, bè, nutre una certa quantità di orgoglio genitoriale.

Essere la mamma e il papà “di quello bravo” non fa schifo a nessuno. Ma credetemi, è molto più utile che un bimbo parta dal cinque e, con varie azioni di apprendimento, scali la vetta dei voti più alti un po’ alla volta, affrontando fatiche e frustrazioni e conquistando i propri risultati, piuttosto che avere il massimo delle valutazioni, subito e senza fatica.

Chi sa imparare, nella vita fa quello che vuole.

Chi ha un naturale talento rischia di demordere alla prima difficoltà, semplicemente perché non è abituato ad affrontare consapevolmente il processo dell’apprendimento.


Per motivi personali e lavorativi, seguo con grande amore la ginnastica artistica. Sapete quali sono gli atleti da seguire con maggiore attenzione pedagogica? I talenti, perché partono col botto, ottengono risultati da podio con pochissima fatica, imparano le prime evoluzioni con grande naturalezza, ma poi... quando è ora di progredire e necessitano anche loro di affrontare un apprendimento più lento, con cadute, frustrazioni e regressioni, se non hanno imparato ad imparare, vanno in crisi e mollano. In genere invece, chi si conquista ogni singolo progresso, impara un processo che continua ad utilizzare per sempre.


E sapete qual è il modo migliore per insegnare ai nostri figli ad imparare, accettando fatiche e frustrazioni e gioendo dei risultati raggiunti?


DARE BENE LE REGOLE

Se come genitori non riusciamo a far rispettare le regole sapete cosa accade?

- Non mettiamo nostro figlio nella condizione di imparare e condiamo le giornate con frasi del tipo: “anche oggi non hai fatto i compiti. Proprio non ci riesci”;


- giudichiamo solo il risultato finale, ma non lo rendiamo consapevole del processo di apprendimento: “bravo, oggi hai fatto i compiti”; “non va bene, oggi non sei stato per niente bravo”;


- lo imprigioniamo dentro ad una etichetta che blocca l’evoluzione “sei sempre il solito, pigro ed irresponsabile”;


- gli facciamo percepire gli errori come dei fallimenti : “ancora una volta non hai finito i compiti? Ma cosa devo fare con te?


- e soprattutto non gli insegniamo cosa fare per risolvere la situazione: gli diciamo o che è bravo o che non lo è, ma non gli spieghiamo come diventarlo.


Noi siamo costruiti per imparare, non per essere già capaci. La nostra risorsa più grande è un cervello plastico, che si ciba di nuovi apprendimenti. È necessario esserne consapevoli ed insegnarlo ai nostri figli, perché il loro mantra per la vita sia: o lo so fare, o lo imparo.


Se impariamo a dare bene le regole, sappiamo pianificare, parlare ed agire in modo tale da insegnare ai nostri bimbi e ragazzi che le cose si imparano, che gli errori sono una naturale tappa dell'apprendimento, che loro hanno tutte le capacità per riuscirci e sappiamo come portarli al risultato attraverso un esplicito e condiviso processo di apprendimento. 

Con le regole date bene insegniamo loro che il tempo è una variabile fondamentale per sviluppare competenze e che, come dice il buon Mandela “o vincono o imparano”.


Per conoscere il modo più efficace per dare regole bene, stimolando il processo di apprendimento dei figli, scrivimi qui.




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