Se c’è una cosa che fa arrabbiare noi genitori è...la sordità selettiva dei nostri figli.
Hai presente quando chiami tuo figlio per venire a tavola, o per spegnere la tv, o per riporre il cellulare, o andare a letto e lui…non risponde?
Arrivi a casa dopo una giornata impegnativa, siete tutti piuttosto stanchi e decidi che, finché ti occupi della cena, il tuo bimbo può vedere qualche cartone, così lui si rilassa un pochino e tu puoi avere qualche momento da dedicare alla preparazione dei pasti. In casa si vive qualche attimo di calma e di serenità: la quiete prima della tempesta.
Se hai un ragazzo più grande tutto ciò si verifica generalmente con videogiochi e cellulare.
Torniamo al bimbo davanti alla tv.
“Amore, è pronto! Spegni la tv e vieni a tavola!”.
Il silenzio.
I bimbi hanno generalmente questa straordinaria competenza che a volte sarebbe utile anche a noi: la sordità selettiva appunto. Alcuni suoni, alcune informazioni, in alcuni comandi non giungono alla membrana del timpano, ma basterebbe cambiare frase per riattivare perfettamente l’udito.
Fai questo esperimento per scoprire il funzionamento dell'orecchio di tuo figlio: “Tesoro, vieni a fare i compiti che è tardi!”.
Comunicazione non giunta a destinazione.
“Amore, andiamo da GameStop per vedere se è uscito qualche nuovo aggiornamento del tuo videogioco preferito!”.
Ed immediatamente apparirà davanti a te un sorridente soldatino, pulito, vestito e pronto per uscire.
Torniamo alla nostra TV.
Visto che tuo figlio non risponde, aumenti un po' il tono della voce: “È prontooo! Spegni la tv e vieni a tavolaaa!”.
La membrana del timpano del bimbo un pochino vibra e arriva la sua prima flebile risposta: “Un attimo”.
La tua creatura ignora il fatto che queste due paroline mettono a dura prova la tua pazienza.
Ovviamente a questo punto i toni e gli umori cominciano ad accendersi ed in genere gli scenari sono due:
1. Primo scenario
“Ti prego, fammi vedere l'ultimo cartone”, e tu, esausto dalla lunga giornata, concedi ancora un po' di tv.
2. Secondo scenario
“Ti ho detto di no. Spegni immediatamente quella tv!”, e, fra urla e pianti, la tragedia è assicurata.
A volte le due situazioni semplicemente si susseguono: prima concedi un altro programma e poi urli perché comunque non spegne la TV.
Prima di capire esattamente come intervenire con tuo figlio per gestire situazioni simili a queste, è fondamentale capire perfettamente il suo punto di vista. Quando lo conosci bene e ne sei perfettamente consapevole, è più semplice entrare in comunicazione con lui e raggiungere il tuo obiettivo educativo.
Tuo figlio, contrariamente a te e a tutti noi adulti, è veramente in grado di vivere il qui ed ora, immergendosi totalmente in ciò che sta facendo in quel momento e cancellando qualunque altro input esterno.
Questo è uno degli aspetti che mi incanta di più dei bambini.
Prova a pensare a cosa accade quando tu guardi un film: riesci davvero ad interrompere i tuoi pensieri o cominci a riflettere su quello che è accaduto la mattina, pensi al collega che ti ha fatto arrabbiare, ti preoccupi per tutto ciò che devi fare l’indomani, ti distrai per l’organizzazione, gli impegni, il conto in banca e i messaggi a cui ti devi ancora rispondere?
È difficile per noi adulti immergerci esclusivamente nel qui ed ora. La nostra mente vaga ed è distratta da mille pensieri e da mille responsabilità. Pensa a ciò che è accaduto e a ciò che dovrà accadere. Dentro il nostro cervello c’è già una tv, che non si spegne mai e che proietta pensieri, preoccupazioni, problemi, soluzioni ed organizzazioni.
Per questo diventa più facile per noi interrompere le attività.
Il tuo bimbo invece quando guarda un film è totalmente dentro a quella realtà: vive quelle emozioni, è quel personaggio, è immerso in quell’avventura e tutto ciò che è al di fuori della tv non esiste.
Ovviamente tutto questo accade anche quando gioca o è impegnato in qualunque attività coinvolgente: la sua attenzione viene totalmente inglobata ed il resto sparisce. Si tratta di una competenza utilissima che noi dovremmo fare in modo di recuperare: lui infatti riesce a gustarsi appieno ciò che fa, mentre per noi è difficilissimo.
Il rumore dei nostri pensieri, delle preoccupazioni, di ciò che dobbiamo fare, disturba qualunque attività piacevole a cui ci dedichiamo.
Proprio perché il tuo bimbo è immerso dentro la TV è necessario che organizzi in modo consapevolmente strategico il suo spegnimento.
Perché condivido con te tutto questo?
Per due motivi:
- Per fare in modo che tu genitore sia più sereno. La maggior parte delle tue arrabbiature dipendono da interpretazioni poco veritiere degli avvenimenti: mio figlio non mi risponde perché se ne frega, perché vuole sfidarmi, perché non mi rispetta, perché è viziato... Questi pensieri sono tossici e spesso falsi. Ti irritano e ti fanno perdere la pazienza. La maggior parte delle volte tuo figlio non ce l’ha con te e non ha nessuna voglia di litigare: è semplicemente assorto totalmente da ciò che sta facendo. Questo non significa che tu debba accettare passivamente tutto questo. Anzi. Solo che quando attribuisci un significato più sereno, più realistico e più benevolo a ciò che accade, è più facile mantenere un cuore leggero e libero da sensazioni di rabbia.
- Per creare delle modalità educative più consapevoli: quando educhi tuo figlio ad interrompere attività coinvolgenti, come tv, cellulare, videogiochi è necessario pianificare bene la comunicazione, perché da un lato per lui è difficilissimo, dall’altro è fondamentale che rispetti dei limiti.
Il brano di questo podcast è stato tratto dal mio audiocorso " come insegnargli a spegnere la TV", che puoi trovare nella sezione "audiocorsi interattivi".