MIO FIGLIO è TIMIDO.

è un problema di insicurezza?


“Vorrei capire perché mio figlio è così timido. Fuori casa è piuttosto chiuso ed insicuro. Vedo i suoi compagni che appena arrivano ad una festa si integrano subito, mentre lui sta attaccato a me per mezz'ora. A scuola mi dicono che ha pochi amici, che predilige sempre gli stessi e che fatica ad entrare in relazione con tutti. Vorrei che fosse più coraggioso, più estroverso, anche un po' più temerario.

Di cosa ha paura?

È così timido quando siamo fuori casa. A volte fa fatica pure a salutare.

In famiglia e con gli amici intimi cambia completamente: è addirittura chiassoso, ride, scherza, chiacchiera, si impunta, è testardo, non ha paura di nulla. È come se avesse due facce.

Perché mio figlio è così timido e cosa posso fare per aiutarlo?”.

È un argomento che affronto di frequente in studio e nelle scuole. 

Sono felice di poter condividere con voi qualche spunto di riflessione, perché a volte si rischia di interpretare in modo poco corretto situazioni simili, creando qualche difficoltà ai bambini.

Prima di affrontare l’argomento ci tengo a precisare, come sempre, che non mi riferisco a chiusure dovute a traumi, contesti inadeguati e qualunque altro tipo di disagio che merita di essere trattato in altra sede.

Mi riferisco a bambini che semplicemente, quando sono in situazioni nuove, tendono a chiudersi, faticano a sperimentare, prediligono situazioni note e persone conosciute.

Da dove deriva questa timidezza di tuo figlio e cosa puoi fare per aiutarlo?

Procediamo per punti:

  1. La timidezza di tuo figlio da questo momento in poi la chiameremo INTROVERSIONE e deriva dai geni che voi genitori gli avete regalato. Ebbene sì, l’introversione fa parte del temperamento del tuo bimbo e appartiene alle caratteristiche innate, allo stesso modo del colore degli occhi e della fisionomia del suo viso. Alcune persone hanno un temperamento più estroverso, altre più introverso, ovviamente con gradi differenti. La prima informazione utile da sapere per noi genitori è che l’introversione NON è UN PROBLEMA, ma è semplicemente un aspetto del temperamento innato del tuo bimbo.
  2. Il secondo punto che desidero condividere con voi è che l’introversione non ha nulla a che vedere con l’insicurezza. L’introversione è una cosa, l’insicurezza è un’altra. Ovviamente un introverso può essere anche insicuro, ma esattamente come lo può esser un estroverso. L’ Introverso, rispetto all’estroverso, ha un altro modo di processare il mondo. (per semplicità parlo di introverso ed estroverso, ma nella realtà ci sono mille sfumature di toni diversi)
  3. L’introverso prima osserva, poi elabora, infine agisce. Per questo ci mette più tempo a passare all’azione, contrariamente all’estroverso che agisce molto più rapidamente ed osserva molto di meno. Il bimbo introverso, quando va al parco o ad una festa, si mette vicino alla mamma o al papà ed osserva. Quando si è preso il suo tempo e ha tutte le informazioni che gli servono, si muove verso gli amici. È una modalità che in alcuni momenti della vita è estremamente utile.
  4. L’introversione non è brutta così come l’estroversione non è bella. E neppure il contrario. Nella nostra società siamo abituati a pensare alle persone più estroverse come a delle persone più sicure di sé e con più possibilità di successo. I bambini estroversi sono ritenuti più simpatici e più carismatici. Questa è solo una lettura culturale, ma in realtà sono due temperamenti entrambi utili in alcune situazioni, ed entrambi con qualche limite. La capacità di osservazione e di analisi dell’introverso è spesso fondamentale ed offre grandi opportunità nella vita, così come la sua fatica ad agire velocemente di fronte alle situazioni nuove può essere a volte un piccolo ostacolo.
  5. Da un punto di vista relazionale gli introversi spesso amano poche relazioni, ma profonde ed intime. È più probabile che prediligano la compagnia di pochi amici piuttosto che il gruppo numeroso. Alcune ricerche hanno dimostrato che questa modalità di relazionarsi tende ad essere utile nel lungo periodo di tempo: si tratta infatti di relazioni che, seppure meno numerose, tendono a rimanere nell’arco degli anni
  6. Quando sono in un contesto noto, in famiglia o fra amici intimi, non hanno più bisogno di osservare prima la situazione. La conoscono già, quindi agiscono fin da subito con energia e rapidità, sia nell’eloquio che nelle azioni.

 

Condivido con voi tutto questo perché troppe volte sento trattare questi bimbi come delle persone insicure e problematiche, solo perché noi siamo abituati ad una cultura veloce, per cui non abbiamo la pazienza di attendere che un introverso si prenda i suoi tempi per osservare e capire, prima di agire. 

 

Questi bimbi non sono necessariamente insicuri, ma spesso siamo noi adulti a renderli tali. 

Fin da piccoli li etichettiamo come timidi ed insicuri, li paragoniamo ai coetanei che si lanciano in nuove esperienze alla velocità della luce, li giudichiamo come persone con meno risorse rispetto all’amico estroverso e spavaldo.

Li incitiamo ad essere ciò che non sono, reputando poco convenienti i loro comportamenti e i loro ritmi.

 

Cosa possiamo fare se abbiamo un figlio con un temperamento tendenzialmente introverso?

  1. Accogli il suo temperamento dando ad esso un significato positivo e cogliendo lo splendore che esprime: questi bimbi hanno un “giardino interiore” straordinario proprio perché dedicano tempo ed energie al dentro (come suggerisce la parola stessa: introversione, verso l’interno). Evita qualunque etichetta negativa, leggi i suoi processi come un’attività preziosa ed apprezza il suo modo di essere
  2. Non ascoltare i giudizi degli altri, che, con un po’ di inconsapevole ignoranza (nel senso letterale del termine), parlano di tuo figlio come se avesse un problema: cosa è successo a tuo figlio che è così chiuso? È un po’ insicuro poverino; dovresti lavorare sulla sua autostima. Sono persone che molto probabilmente vogliono bene a te e a tuo figlio, ma, per mancanza di informazioni, leggono in modo poco corretto l’atteggiamento del tuo bimbo.
  3. Evita di paragonarlo ai coetanei più estroversi, altrimenti rischi di farlo sentire sbagliato e potresti mettere quei semini dell’insicurezza che poi germogliano nel tempo. 
  4. Rendilo consapevole del suo temperamento, in modo che anche lui possa leggersi correttamente senza attribuirsi mancanze: spiegagli che come esistono persone con gli occhi azzurri e gli occhi marroni, esistono anche persone con temperamenti diversi. Digli che sono entrambi molto belli, ognuno con le proprie risorse. Elencagli, appunto, tutte le risorse che ha e l’utilità che esse offrono. È importante che lui sviluppi una buona consapevolezza di sé, senza ascoltare eventuali etichette scorrette che potrebbero essergli addossate.
  5. Non obbligarlo con forza a staccarsi da te e a buttarsi in situazioni nuove: “tutti i tuoi amici si stanno divertendo, vai anche tu”. La tua intenzione è esemplare, ma la tua comunicazione rischia di essere poco efficace. Il tuo bimbo potrebbe mettersi sulla difensiva, potrebbe sentirsi sbagliato, potrebbe sentirsi obbligato a fare qualcosa che non è abituato a fare, lo obblighi ad utilizzare uno stile di pensiero diverso e lui potrebbe chiudersi ancora di più.
  6. E quindi, se lo vuoi un po’ spronare perché possa nel frattempo sviluppare altre competenze, cosa puoi fare? io utilizzo questa tecnica, che trovo rispettosa ed efficace. Ogni volta che il bimbo si mette in osservazione e si prende del tempo per inserirsi in un nuovo contesto gli dico: “amore, tu hai questo bellissimo modo di procedere: prima osservi, poi conosci e poi agisci. Prenditi il tuo tempo e poi vai a divertirti con questi nuovi amici”. Con questa semplice frase ottengo una serie di risultati interessanti: lo faccio sentire compreso ed accolto, lo rendo consapevole del suo modo di procedere, la consapevolezza lo porta nel tempo a velocizzare il suo processo di analisi e conoscenza, aumento la sua autostima e la sua autoefficacia.

 

Immagino che sia simpatico avere bimbo che sembri non aver paura di nulla, che accolga immediatamente le nuove proposte che gli vengono fatte, che si ambienti velocemente nei nuovi contesti, che saluti e parli con tutti. Ma è altrettanto stupendo avere un figlio che osserva, conosce, seleziona, si prende del tempo, coltiva i suoi pensieri e suoi giudizi. 

Se tuo figlio ha un temperamento introverso per prima cosa è importante che tu ne sia orgoglioso e gli passi la tua stima e la tua conferma fin dai suoi primi comportamenti. 

Solo così potrà coltivare tutte le risorse del suo temperamento, senza sviluppare in lui l’idea di essere sbagliato.

 


 

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