Mio figlio mi chiede di poter utilizzare i social...

condividiamo qualche riflessione


Mio figlio mi chiede il cellulare, mi chiede un suo computer, mi chiede di poter accedere a TikTok , Instagram e YouTube.

Tutti suoi amici ce l’hanno, quindi che male c’è?

Pinco Pallino ha i suoi profili ed è un bravissimo ragazzo, quindi non fanno poi così male e posso concederlo pure io a mio figlio…


Tu sabri, come pedagogista clinico, che ne pensi?


L’unica risposta possibile è: dipende.
 

Ciò che noi genitori dobbiamo assolutamente sapere è che qualunque concessione richiede un consapevole accompagnamento. 

Qualunque libertà richiede competenza.


Se io vi chiedessi: 

-posso concedere la macchina a mio figlio?
 

Voi cosa mi rispondereste?
 

Probabilmente mi fareste tre domande:

1) quanti anni ha?

2) ha la patente?

3) come si comporta per strada?


Se fosse minorenne, o non avesse la patente, o, benché in possesso del tanto agognato pezzo di carta, fosse uno scapestrato e non rispettasse le regole stradali, cosa mi consigliereste di fare?


Ok, proviamo con un altro esempio: 

-posso mettere il coltello a mio figlio quando apparecchio la tavola?

Risposta:

1) quanti anni ha?

2) lo sa utilizzare?

3) come si comporta quando lo tiene in mano?


Se rispondiamo a queste tre domande, è semplice prendere delle decisioni.


Se ha un anno, non ha la capacità oculo manuale per poter utilizzare il coltello.

Se non lo sa utilizzare, e si taglia le dita, la risposta è ovvia.

Se lo sa utilizzare tecnicamente, ma poi si supereccita e corre con il coltello in mano con la punta rivolta verso l’alto...direi che la scelta è obbligatoria.


Questo vale per qualunque concessione:

1) mio figlio ha un’età adeguata?

2) ha le competenze per utilizzarla bene?

3) e poi effettivamente, in che modo la utilizza?


E per quanto riguarda i social?

Purtroppo non esiste un’età prestabilita e non vi è la necessità di sostenere degli esami di idoneità (presenterò una proposta di legge non appena avrò raccolto 50 mila firme), ma sicuramente possiamo condividere alcune riflessioni.
 

In questo podcats non mi soffermerò sull’età più idonea, non mi soffermerò sugli effetti del cellulare o di YouTube o dei social.

Desidero condividere una riflessione diversa.


Per quanto riguarda la tecnologia e i social non è utile la risposta “SI”.

Non è utile concedere ai figli l’utilizzo di Instagram o TikTok 

Non è utile semplicemente acquistare un cellulare.


I ragazzi vanno accompagnati, istruiti ed allenati affinché possano sviluppare la consapevolezza e le competenze necessarie per poter utilizzare bene questi strumenti, senza farsi male.

Esattamente come la macchina o il coltello: se decidiamo che è il momento di utilizzarli, prima insegniamo ad utilizzarli e monitoriamo che ne siano davvero capaci.


In questi anni ho visto spesso posizioni estreme, fatte di tabù o di concessioni inconsapevoli.

I social non vanno concessi, vanno insegnati.

E prima ancora, il cellulare non va donato, va allenato.


E non è semplice.

È più facile dire si o no.

È più complesso invece accompagnare i ragazzi ad una graduale competenza e ad una autonomia consapevole.


Quindi da pedagogista vi propongo questa risposta:
conoscete voi i vostri pargoli e avete i vostri valori e le vostre idee. Scegliete voi se comprare cellulari, computer e concedere social. 


Se scegliete di dire di si, non fermatevi alla mera concessione.

Così come non dareste una macchina a vostro figlio, prima di averlo ben allenato alla guida.


È fondamentale accompagnarli in modo graduale, definire le condizioni di utilizzo, le regole da rispettare, le attenzioni da fare, i tempi entro i quali stare. E poi farli rispettare.

È fondamentale che i ragazzi non si facciano male e non facciano male: purtroppo in questi anni di lavoro ho visto troppi effetti collaterali, non causati dallo smartphone, ma da un cattivo utilizzo dello smartphone.


La risposta non è semplice, ma è una scelta complessa che passa dalla valutazione delle competenze iniziali del figlio e successivamente per l'allenamento e il monitoraggio.


La libertà di utilizzare gli strumenti (dal coltello alla macchina, passando per tutta la tecnologia) richiede competenza, altrimenti ci si fa male.


E il nostro compito non è un semplice concedere, ma è un più complesso insegnare.


Se desideri maggiori informazioni su come concretizzare questo percorso contattami qui

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