perchè le cose buone fanno male e le cose utili sono sgradevoli?

sveliamo il segreto


Ma è possibile che per bambini, ragazzi e adulti, le azioni più utili siano anche le meno piacevoli, mentre le cose piacevoli siano quelle che fanno peggio? 

*** Vogliamo parlare dell'insalata e della Nutella, giusto per fare un esempio? 

*** Del divano e della corsa?

*** Dei videogiochi e dei compiti?

Sicuramente una prima risposta sta nell'azione stessa: spesso le azioni più utili richiedono un maggior grado di fatica, di energia ed impegno e, si sa, il nostro cervello è geneticamente pigro, perché per la sua sopravvivenza, cerca di risparmiare più energia possibile. Un'altra risposta sta nella genialità dell'industria: per vendere, crea prodotti che inducono dipendenza, come ad esempio lo zucchero. Ma una terza risposta dipende da noi genitori e dal nostro stile educativo.

E ti pareva?

Ok, prevedendo le vostre giuste considerazioni, vi rispondo subito dicendo che, anche se riconoscerci tutte queste responsabilità emotivamente è una gran rottura di scatole, dall'altra parte è il modo più efficace per prendere il potere di cambiare e di migliorare tutte le situazioni che non ci piacciono. Più dipendono da noi, più abbiamo il potere di modificarle.

                  Quindi, ogni volta che riconosciamo una nostra responsabilità, in realtà ci stiamo riconoscendo il potere di trovare una soluzione.


Avete mai sentito parlare di Pavlov?

Ivan Pavlov è un fisiologo russo che condusse un importante esperimento agli inizi del XX secolo. Inizialmente, Pavlov stava studiando la digestione nei cani, ma notò qualcosa di interessante mentre li stava osservando: i cani iniziavano a salivare non solo quando veniva dato loro il cibo, ma anche in risposta a segnali associati al cibo, come il suono di un campanello suonato qualche istante prima del pasto.

Per esplorare questo fenomeno, Pavlov iniziò a suonare il campanello (stimolo neutro) poco prima di dare il cibo ai cani. Dopo diverse ripetizioni di questa procedura, i cani iniziarono a associare il suono del campanello con il cibo e a rispondere salivando non appena sentivano il suono del campanello, anche se il cibo non era ancora stato presentato. Questo fenomeno è noto come condizionamento classico.

In breve, l'esperimento di Pavlov dimostrò che un soggetto può associare due stimoli diversi tra loro, uno originariamente neutro (come il suono del campanello) e l'altro che provoca una risposta fisiologica (come il cibo), se vengono presentati insieme ripetutamente.

Detto così forse è poco illuminante come informazione. Vediamo perché si tratta di un elemento fondamentale nell'educazione.

Inizialmente per i nostri pargoli, la verdura è uno stimolo neutro, così come il McDonald's, le torte e gli ovetti Kinder.

Ma, ogni volta che si trovano di fronte alla verdura sentono il predicozzo del genitore che li obbliga a mangiare perché quell'alimento fa bene. Il minestrone viene ripetutamente associato ad un conflitto, che è invece uno stimolo fastidioso.

Ogni volta invece che noi genitori li accompagniamo al McDonald's, c'è un clima di festa perché è spesso il weekend e inoltre ordinano l'Happymeal, con dentro un gioco. Quando mangiano la torta è spesso il compleanno, con festeggiamenti, regali ed amici.

Quando hanno il loro ovetto di cioccolata, sono super felici anche se inizialmente non amano particolarmente quell'alimento, perché c'è l'emozione eccitante di una sorpresa al suo interno.

Ora, secondo voi, che tipo di associazioni si creeranno? Possono amare la verdura, se ogni volta si litiga? O possono odiare l'ovetto, il McDonald's o le torte, se ad essi sono associati feste, regali, sorprese e sorrisi?

Questo fenomeno viene anche definito "ancoraggio": se ogni volta che faccio quell'azione io vivo un'emozione gradevole, assocerò quell'azione a quell'emozione e, nel caso di piacevolezza, ne sarò attratto.

Io adoro andare all'autogrill, ed ogni volta che mi fermo ho una sensazione di gioia e di leggerezza. Il motivo è che i miei genitori mi ci portavano tutte le volte che andavamo in vacanza, momento in cui io avevo il cuore colmo di gioia e di aspettative. Ho associato l'autogrill a questa sensazione e ora, anche quando mi fermo durante un viaggio di lavoro estenuante, ho la stessa sensazione. Io adoro l'Autogrill. Fino a qualche anno fa lo potevo raggiungere da un'uscita sul retro, senza andare in autostrada e, quando ero un po' giù di corda, andavo lì con mio figlio primogenito a fare merenda. Momenti spettacolari. So che è una piccola follia, ma il mio ancoraggio mi permetteva di recuperare quella sensazione di gioia.


A molte persone succede questo per le analisi del sangue, che di per sé possono essere piuttosto sgradevoli. In realtà, siccome subito dopo si va a fare colazione al bar con cappuccino e brioche, ecco che l'ancoraggio diventa subito fichissimo. Esami del sangue? Evviva, che gioia!

Da qui possiamo formulare la nostra legge pedagogica: tutto ciò che passa per urla, litigi e fastidiose insistenze creerà un ancoraggio negativo e sarà quindi odiato dai nostri figli. Che si tratti di spinaci, compiti, lettura o sistemazione della camera, se lo associo a continui conflitti, i nostri pargoli lo eviteranno. Magari potranno anche assaggiare quegli spinaci dopo tante insistenze e minacce, ma vi assicuro che li odieranno per una buona parte della loro vita.

Vogliamo parlare del caffè? Ha un gusto sgradevole al nostro palato, ma essendo sempre associato alla pausa, a un break con amici e colleghi, a un momento di relax e piacevolezza, alla fine lo si ama (io lo adoro e mentre lavoro, anche se sono da sola, mi creo le autopause caffeina-dipendenti: una gioia!).


Cosa possiamo fare noi genitori? Possiamo imparare ad approcciarci agli impegni importanti con una comunicazione serena, leggera, piacevole, a volte pure ironica e scherzosa per evitare tutti quei conflitti che creano fastidiosi e dannosi ancoraggi.

I libri, lo studio, lo sport, il riordino, la responsabilità in generale, può diventare molto più piacevole se utilizzo la relazione come ancoraggio positivo.


Quindi vuol dire che non ci dovrebbero mai essere urla ed arrabbiature? La cosa ideale è che le urla e le arrabbiature siano quelle iniziali dei nostri bimbi che cercano di opporsi alle regole e loro hanno inizialmente il diritto di esprimere tutta la loro frustrazione. Nel momento in cui noi genitori impariamo a reagire con gentile autorevolezza, ecco che cominciamo a togliere quei fastidiosi litigi e cominciamo a creare ancoraggi emotivamente positivi anche in quelle situazioni che richiedono maggiore impegno.


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