punizioni vs conseguenze

solo le conseguenze logiche insegnano


Come diciamo spesso, sarebbe bellissimo che le nostre parole da sole fossero in grado di creare apprendimenti.

Dico a mio figlio di sistemare la stanza e lui.... immediatamente riordina tutto.

Gli ricordo di fare i campiti e lui.... si concentra con impegno ed efficacia.

Dico a mio marito di collaborare in casa e lui ....rientra un’ora prima dal lavoro, munito di aspirapolvere e multiuso.

Chiedo al mio responsabile un aumento, e il mese successivo.... lo ritrovo in busta paga.

Wow!

Purtroppo tutto ciò è piuttosto improbabile ed è più frequente che la stanza di mio figlio rimanga in disordine, i compiti vengano svolti in urgenza la sera tardi,  il marito torni a casa lamentandosi del lavoro e che lo stipendio non stia al passo con l’inflazione.

Quando però parliamo di educazione dei figli è fondamentale far rispettare le regole, senza le quali non è possibile farli crescere competenti, liberi e sereni.

Una parte del metodo consiste nell’utilizzare le parole per anticipare le conseguenze che il figlio sperimenterà nel caso non rispettasse la regola.

Gli umani, di qualunque età, imparano con l’esperienza, non con i “pipponi”. Lo sappiamo.

Ma le esperienze, perché siano educative, devono avere un senso, devono essere logiche, costruttive, utili. Devono nutrire il cervello di informazioni che lo rendano:

più consapevole, 

forte, 

potente, e competente.


Le parole devono dar vita ad esperienze logiche.

Se le esperienze non sono logiche, diventano punitive.

Punizione: se non spegni la tv, domani non vai alla festa di Giovanni

Conseguenza: se per ora non riesci a spegnere la tv, ti aiuto io e la spengo io (lo so che state pensando alle urla successive, ma c’è un modo per gestire pure quelle)

Punizione: se non ti ricordi di mettere la merenda in cartella, niente playstation il pomeriggio

Conseguenza: se non ti ricordi di mettere la merenda, non hai nulla da mangiare a scuola.

Punizione: smettila di fare i capricci per comprare sempre qualcosa in edicola o al supermercato, altrimenti niente tv quando torni a casa.

Conseguenza: oggi andiamo a fare la spesa e possiamo acquistare solo le cose nella lista, tutto il resto rimane in negozio. Ed effettivamente non si prende nient’altro oltre la lista.


Sappiate che questo Blog ha un potere magico: sente i vostri commenti. Sento quindi vocine del tipo: facile spegnere la tv, ma mica posso dirgli “fai i compiti altrimenti li faccio io per te”

Concordo con voi, temo non sarebbe un metodo pedagogico   molto utile per l’autonomia dei nostri nanetti.

Vi assicuro che ci sono conseguenze educative, logiche e costruttive per ogni situazione, bisogna solo impararle ed abituarsi a crearle con un po’ di allenamento.

Che differenza c’è fra conseguenza logica e punizione?

Sapete che io amo le liste dei sette punti.

Ed eccone una:

  1. La punizione è spinta da un nostro senso di rabbia; la conseguenza è suggerita da un ragionamento analitico e razionale
  2. La punizione ha il desiderio di far star male; la conseguenza desidera insegnare
  3. La punizione è spesso urlata; la conseguenza è spiegata
  4. La punizione è immediata; la conseguenza è meditata
  5. La punizione è spesso slegata dalla causa; la conseguenza è logicamente legata ad essa
  6. La punizione offende, la conseguenza educa
  7. La punizione insegna la paura; la conseguenza insegna la responsabilità

 

 Non è sempre semplice trovare le giuste conseguenze logiche, educative e responsabilizzanti.


Ma ci sono. Sempre. Basta solo saperle costruire.


E la conoscenza ci dà la possibilità di scegliere e non subire.


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