Quello che oggi viene utilizzato dai nostri figli non è un cellulare, ma è uno smartphone. E la cosa cambia parecchio.
Se fossero chiusi in camera con un vecchio nokia con il quale scambiarsi messaggi e telefonate, non ci sarebbero problemi.
Io ricordo interi pomeriggi passati al telefono con le mie migliori amiche, mentre mia mamma era al lavoro. Ricordo ancora la tragedia epocale quando hanno cominciato a far pagare gli scatti anche nelle telefonate urbane: volevamo scendere in piazza per una protesta non pacifica. Avremmo dovuto prestare attenzione ai minuti trascorsi al telefono, noi che passavamo le ore fra compiti e confidenze.
Lo smartphone è uno strumento diverso, permette di fare cose diverse ed è importante che noi genitori ne siamo perfettamente consapevoli prima di permettere ai nostri figli di chiudersi in camera per ore.
Vediamo insieme di che si tratta e quali sono le conseguenze da tenere sott’occhio:
- Lo smarphone può esser utilizzato per chattare, chiamarsi e videochiamarsi. Direi che questo è l’utilizzo più sano ed avere la possibilità di stare insieme, seppure attraverso uno schermo, ha le sue utilità. Benché si tratti di una relazione ben diversa da quella che si instaura di persona, le attenzioni sono quelle tipiche delle varie dinamiche relazionali: il rispetto, i toni della comunicazione, i ruoli che si instaurano fra i vari interlocutori. Insomma, esattamente ciò che accade anche fuori di casa: si sta insieme, si comunica, si va d’accordo, ci si prende in giro, si litiga, c’è il bulletto della situazione, c’è quello sensibile e quello più aggressivo. In questo caso è importante che noi genitori prestiamo un po’ di attenzione alle dinamiche relazionali che si instaurano per aiutarli, qualora ci fossero situazioni complesse.
- Lo smarphone può essere utilizzato per giocare: Anche in questo caso non c’è nulla di male purché…si valuti bene il tipo di gioco e si mettano regole molto precise sul tempo di utilizzo. I videogiochi, utilizzati tutti i giorni per ore creano dipendenza, compromettono l’attenzione e la capacità di concentrazione, aumentano l’aggressività ed il nervosismo, soprattutto alcuni tipi di giochi. Se un bambino ed un ragazzo sta svariate ore davanti ad un videogioco perde la capacità di dedicarsi ad attività diverse che richiedono maggiore lentezza fra azione e reazione: sarà meno capace di dedicarsi ai compiti, alla lettura di un libro, ad un gioco da tavolo, ai lego. È una conseguenza semplicissima da individuare: vi chiederà in continuazione di giocarci e sembrerà annoiato per qualunque altra attività.Inoltre vi invito a fare attenzione anche ad un altro aspetto: il gioco online. Molti giochi hanno la possibilità di collegarsi e giocare in diretta con altre persone. Attenzione, gli altri giocatori non sono solo compagni di classe, ma possono essere estranei che in questo modo si mettono in contatto con vostro figlio, utilizzando una comunicazione molto efficace, ossia la passione per il gioco. Fate attenzione, perché è come se fosse in camera con un estraneo: potrebbe esser un amico della stessa età, potrebbe esser un adulto poco raccomandabile. E cominciamo ad entrare nella possibile gravità della situazione. Noi abbiamo la percezione che i nostri figli siano al sicuro nella loro stanza, ma con uno smartphone in mano in realtà sono in giro per il mondo, insieme a possibili sconosciuti. Chi mi conosce sa perfettamente quanto io non sia affatto allarmista e ho uno stile piuttosto sereno nell’affrontare le situazioni. In questo caso però desidero alzare un pochino la soglia di attenzione e di allarme, perché mai come in questo periodo assisto a problematiche importanti derivanti da un utilizzo eccessivo ed incontrollato della tecnologia. È importante che la nostra percezione sia adeguata alla realtà: tuo figlio non è in camera da solo, se in mano ha uno smartphone.
- Con lo smartphone si possono guardare i video youtube, altra grande passione dei ragazzi. In genere si tratta di persone che giocano ai videogiochi o argomenti inerenti ai propri interessi. Ovviamente anche in questo caso dipende dal contenuto e dai tempi impiegati: l’utilizzo eccessivo di youtube determina dipendenza, passività, calo di attenzione e calo di energia attiva. Anche in questo caso lo vedete immediatamente perché avrete un figlio imbambolato davanti allo schermo, che passa ore pensando che siano passati pochi minuti, che sarà sempre meno propositivo rispetto ad attività agite, che perde via via interesse nel fare. Lui guarda e subisce. Pian piano ha meno voglia di agire.
- Con gli smartphone i ragazzi guardano le serie tv: anche in questo caso, che male c’è? Nessuno ovviamente. Se dopo aver studiato, essere uscito, aver fatto sport ti metti davanti alla tv a guardare un paio di episodi mi pare che si tratti di sano rilassamento. Ma la situazione cambia quando passano 5 ore in camera a guardare un episodio dietro l’altro, facendo finta di studiare ed immergendosi per un tempo eccessivamente lungo in una dimensione non reale. È questo che può accadere se noi non facciamo attenzione. Si creano un mondo alternativo, perdono contatto con la realtà, cala il desiderio di uscire, di veder gli amici, di organizzare la propria vita. Stanno vivendo passivamente la vita di qualcun altro. Ed è chiaro che questa non è la conseguenza di una serie tv, per altro spesso bellissime ed appassionanti. Questa è la conseguenza di un uso incontrollato e senza limiti della tecnologia. Il problema non è lo strumento, che ormai fa parte della nostra vita, ma è l’uso smodato dello strumento stesso.
- Ed arrivo all’argomento che potrebbe essere più scottante; i social. Anche in questo caso, possono essere una bella risorsa, un modo per esprimersi e comunicare. A volte anche per creare, per divertirsi. Ma ancora una volta per utilizzare un mezzo devo prima essere competente. Dareste la macchina a vostro figlio se non avesse la patente e non sapesse guidarla?
Per la sua stessa incolumità immagino che la risposta sia “no”.
La stessa cosa vale per i social. Purtroppo ci sono gruppi molto accattivanti che utilizzano questo strumento per divulgare messaggi anche devianti e pericolosi, dall’anoressia all’autolesionismo. Ed utilizzano comunicazioni molto efficaci che posso attrarre un adolescente da solo, chiuso in camera, che ha voglia di appartenere ad un gruppo e desidera fare cose speciali, diverse, ribelli. Bisogni naturali in un adolescente.
Io non ho mai sentito come in questi mesi tanti fenomeni come quelli che vi ho descritto.
Essendo io un genitore tecnologicamente incompetente, con una certa lentezza di apprendimento per tutto ciò che riguarda la tecnologia , non mi sarei mai resa conto di tutto questo se non fossero stati gli stessi ragazzi che seguo ad informarmi.
Loro maneggiano tutto questo con una confidenza sorprendente e mi fanno vedere foto, chat, video che parlano di anoressia, autolesionismo, spinta a compiere atti pericolosi, come una sorta di rito di iniziazione.
Condivido tutto questo con voi perché noi non apparteniamo a questa generazione tecnologica e spesso tendiamo ad essere piuttosto ingenui su questi argomenti, semplicemente perché non ci appartengono e non li conosciamo.
Ma è utile che comprendiamo le potenzialità di questo strumento. È importante che sappiamo cosa potrebbe accadere mentre noi abbiamo la percezione che i nostri ragazzi siano in camera, al sicuro. È importante che stiamo ad osservare e a mettere dei limiti dove servono.
Se passano pomeriggi a videochiamarsi mentre fanno i compiti o chiacchierano non ci sono problemi. Ma se stanno ore da soli in camera col cellulare, date un’occhiata e stabilite delle regole.
È facile che sviluppino dipendenze, che smettano di avere voglia di uscire e di vivere attivamente.
Il nostro cervello, per definizione, tende a scegliere la via di minor resistenza. Questo significa e che predilige ciò che è più comodo e facile, anche se porterà ad una gioia minore.
Fra stare in divano e fare una corsa, è più facile che il nostro cervello scelga di stare in divano. Anche se, dopo la corsa, ci sentiremmo senza dubbio meglio.
I nostri ragazzi funzionano così: fra la comodità della camera in compagnia del cellulare e farsi il mazzo per organizzare un’uscita, potrebbero scegliere sempre più spesso la stanza ed il cellulare.
Facciamo un po' di attenzione sia sull’uso del cellulare sia sulla quantità di ore in cui i ragazzi lo utilizzano, soprattutto se da soli in camera.
Meglio una piccola attenzione in più. Un controllo, una regola.
I nostri ragazzi hanno uno strumento potente in mano.
È importante che noi insegniamo loro ad utilizzarlo, rispettando tempi e condizioni, perché solo così possono sviluppare competenze e diventare sempre più autonomi, consapevolmente autonomi.
Lo smartphone è uno strumento che richiede competenze specifiche per poterlo usare con tutte le sue potenzialità, senza incorrere in pericoli.