Mi sono arrivate decine di messaggi del tipo: caspita quanti errori faccio con mio
figlio, mi sento in colpa.
Noi siamo frutto della nostra cultura e la nostra cultura è una maestra dei sensi di colpa.
Detto questo, condivido con voi qualche riflessione:
- La colpa implica un senso di accusa e rallenta ogni forma di apprendimento e di crescita
- Se colpevolizzo ed accuso un bimbo, un ragazzo o me stesso sto togliendo la benzina necessaria per imparare
- È utilissimo analizzare le nostre aree di miglioramento, diventare consapevoli degli ambiti in cui desideriamo migliorare. Consapevolezza e motivazione sono i due pulsanti necessari per avviare un processo di apprendimento
Ma l'essere consapevoli e il voler migliorare alcuni aspetti della propria vita non devono neppure assomigliare ad un senso di colpa
La colpevolizzazione e l’accusa rivolta a noi stessi o agli altri serve a :
togliere energia
minare l'autostima
farci sentire inadeguati
produrre rabbia
generare ansia
Mi sembrano tutti ottimi motivi per trovare qualche strada alternativa
Inoltre il senso di colpa ha un’altra malefica controindicazione:
ci mette in prigione.
Ci mette in prigione perchè ci accusiamo di qualcosa che è successo nel passato e, a meno che non possediate una macchina del tempo (in tal caso vi prego di contattarmi in privato), non potete cambiarlo.
È molto più utile vivere il passato come una scuola da cui imparare, caricarci di una buona energia e focalizzarci sul presente e sul futuro.
In che modo?
- Individuate l’argomento per cui fino ad ora vi siete sentiti in colpa (ad esempio, mi dispiace aver litigato così spesso con mio figlio)
- Riconoscete che ciò che avete fatto fino ad ora, era tutto ciò che eravate in grado di fare con le risorse a disposizione: -se avete spesso alzato la voce lo avete fatto con i migliori propositi educativi -magari hanno utilizzato la stessa modalità con voi -vi rendete conto che non funziona, ma al momento non conoscete alternative
- Decidete cosa desiderate imparare, quali nuovi comportamenti volete mettere in atto
- Trovate le giuste informazioni, le strategie concrete, gli strumenti adatti a voi. Ricordate che la forza di volontà non serve a nulla se non avete gli strumenti per agire (possiamo anche desiderare di cambiare la ruota dell’auto e metterci tutta la nostra volontà, ma senza cric non si può fare)
- Dividete il processo in piccoli obiettivi e mettetevi all’opera
- Siate consapevoli dell’andamento dei processi di apprendimento: inizialmente, spinti dall’entusiasmo e dalla novità, è tutto fichissimo, ma poi il nostro cervello, furiosamente pigro, tende a riproporre vecchi schemi, così facili, noti, sicuri, semplici ed automatizzati. Sapendo che l’andamento ha momenti di successo e momenti di necessaria regressione, bisogna che voi andiate avanti, con azioni piccole, costanti e ripetute
- Solo quando avete preso confidenza col vostro primo obiettivo, introducetene uno di nuovo
Se avete voglia di modificare qualche vostro atteggiamento significa che siete consapevoli di voi, che non avete paura di analizzare i comportamenti che non vi piacciono, che non cercate giustificazioni, che siete disposti ad imparare (elemento straordinario degli esseri umani più evoluti), che siete curiosi, che volete migliorare, quindi…siete straordinari.
Anziché massacrarvi con dannosi sensi di colpa, siate fieri di aver voglia di imparare e di migliorare. Penso che questa spinta all’apprendimento sia una delle magie che consenta di vivere una vita stimolante e una relazione sempre in crescita.