Non hai mai
sentito parlare di “Internet degli oggetti" o Internet of Things (IoT)? Beh, niente di strano. Da
una ricerca condotta
da Acquity Group, agenzia che si
occupa di digital strategy, su un campione di 2000 intervistati, il neologismo
inglese risulta un'espressione per i soli addetti ai lavori, più dell'80% degli
intervistati non ne ha mai sentito parlare.
Eppure ne
facciamo uso tutti i giorni. Con Internet of Things si intende la possibilità di dotare gli
oggetti, anche e soprattutto quelli di uso comune, di una identità digitale. Arrendiamoci,
viviamo in un'epoca in cui si rendono intelligenti le cose: dalle scarpe da
ginnastica agli orologi. Di fatto, spesso, indossiamo oggetti interconnessi ma
ignoriamo che si tratti di IoT.
Che cosa si
può connettere? Potenzialmente, tutto e tutti. Si parla, infatti,
anche di wearable technology, ovvero
di tecnologia indossabile. Secondo le previsioni di Gartner entro il 2020 i dispositivi interconnessi
raggiungeranno i 26 bilioni. Occhiali, scarpe, lampioni, ma anche pecore. Sì,
pecore! È quello che sta succedendo nel Galles del Nord, nella fattoria di
Gareth Jones. In un'intervista rilasciata alla Bbc lo scorso weekend, ha
raccontato di come si prenda cura delle pecore grazie ai sensori wi-fi applicati
sugli animali.
“Le pecore si perdono. Non si può dar loro la colpa" ma i sensori e la rete Internet
permettono di avere informazioni sempre aggiornate sugli animali e
sull'ambiente circostante. Durante le tempeste, le pecore si perdono
facilmente. Oggi, grazie ai sensori si può sapere in ogni momento la loro
posizione.
Non solo piccoli oggetti e “wi-fi animals". I grandi brand hi-tech come Microsoft, Apple, Sony e Google puntano molto in alto. L'Internet delle cose investirà interi edifici e perfino le città. Breed Reeply, l'incubatore avanzato di Reeply specializzato in start-up in ambito IoT, si è occupato proprio di questo, selezionando il 9 febbraio le tre migliori start-up del settore. “Ci sono due grandi ambiti di sviluppo dell'Internet of Things in questo momento. Uno è quello che migliora la vita delle persone, l'altro rende più efficiente e sostenibile la produzione di beni. E siamo interessati a entrambi", racconta Emanuele Angelidis, amministratore delegato di Breed Reply. Le start-up selezionate provengono da Peasi e settori tutti differenti: l'italiana BrainControl lavora in ambito Health, l'inglese Cocoon in ambito Smart Home, e l'olandese Greeniant nell'Energy.
Ma non è oro tutto quello che luccica. Le polemiche sull'IoT non mancano. Le maggiori critiche mosse riguardano due aspetti non da poco: la sicurezza e la privacy. Ma questo è un altro capitolo.