Coltivare l'empatia. Come essere più comprensivi e compassionevoli nei confronti degli altri.

Quella dell’empatia è infatti un'esperienza ricorrente nella nostra vita relazionale, che va al di là della semplice tendenza ad essere persone affidabili e accoglienti.

L’empatia sembrerebbe una capacità di particolare rilevanza all’interno dei rapporti tra umani: il nostro apparato psichico è infatti naturalmente predisposto a sintonizzarsi con la mente degli altri esseri umani sin dai primi giorni di vita: già questo insinua il fortissimo sospetto che si tratti di una qualità davvero imprescindibile.

Quella dell’empatia è infatti un'esperienza ricorrente nella nostra vita relazionale, che va al di là della semplice tendenza ad essere persone affidabili e accoglienti. Stiamo parlando di un fenomeno più complesso, composto da caratteri emotivi e cognitivi, che implica la capacità di immedesimarsi con il sentire di un altro individuo, avvertendo intimamente i suoi pensieri e le sue motivazioni profonde, come fossero le proprie, ed in un certo senso è proprio così.
Gli studi sui neuroni specchio, hanno contribuito ad una visione più chiara a questa capacità innata di solidarizzare con le altrui sensazioni: osservare le emozioni degli altri individui, attiverebbe le stesse aree cerebrali di norma coinvolte nello svolgimento in prima persona nella percezione delle stesse emozioni.

Ma siamo davvero tutti empatici allo stesso modo?

Sebbene si tratti, come scrivevo, di una capacità innata e sia parte intrinseca del corredo genetico umano, è più probabile che si sviluppi in maniera ottimale in un ambiente in grado di soddisfare le necessità emotive della persona in tutte le fasi della sua crescita. Dimostrare a bambine e bambini comprensione e cura dei loro sentimenti, accogliere le loro emozioni anche quando assumono forme faticose da gestire, come quelle della collera o dell’impazienza, ascoltare ciò che hanno da dire, sollecitando la riflessione su ciò che provano, è di per sé un ottimo e preziosissimo allenamento per uno sviluppo ottimale.

Esistono poi casi in cui vi è un deficit della componente empatica a livello affettivo o cognitivo, come in alcune forme di psicopatia: i pazienti schizofrenici, ad esempio, soffrono della mancanza della componente affettiva, mentre a livello cognitivo possono comprendere lo stato d’animo altrui, pur non ricavandone nessuna attivazione o manifestazione di tipo emotivo. Anche in questo caso però, intervenire è possibile, attraverso particolari metodi di stimolazione volti a ridurre le difficoltà empatiche e di riconoscimento delle emozioni.

Come aumentare il proprio livello di empatia?

L’empatia è uno strumento potente. Quando siamo in grado di entrare in empatia con gli altri, siamo meglio in grado di connetterci con loro, costruire relazioni solide e risolvere conflitti. Esistono diversi modi in cui è possibile esercitare la propria empatia, sicuramente uno di questi è quello di fortificare la propria consapevolezza attraverso le pratiche della Mindfulness (se non ne hai mai sentito parlare, ne ho parlato qui).

Quando le persone esercitano con metodo la propria consapevolezza, risultano essere più compassionevoli e comprensive nei confronti di se stesse e degli altri, percependo le emozioni in modo non giudicante e più chiaro.

Non si può infatti pensare di essere sensibili alle emozioni altrui, se non si è accoglienti e rispettosi delle proprie: l’accettazione incondizionata dell’altro non può esistere senza una profonda conoscenza ed un’ indulgente accoglienza del proprio mondo interiore.

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare